Pietrobon, un italiano in vetta alla Coppa di Spagna

22.03.2022
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Andrea Pietrobon, dal Veneto alla Spagna. Il corridore della Eolo-Kometa under 23 con il buon piazzamento di ieri è balzato in testa alla “Copa de Espana” (nella foto di apertura eccolo con la maglia di leader), il circuito più importante del dilettantismo iberico.

Il cadorino si è ritrovato in un ambiente del tutto nuovo. Forse anche un po’ inaspettatamente, ma a quanto pare se la sta cavando alla grande e l’ambiente iberico non è poi così male, anzi… Di certo è un’esperienza che si ritroverà in futuro.

Andrea Pietrobon (classe 1999) in azione in una delle gare della Coppa di Spagna
Andrea Pietrobon (classe 1999) in azione in una delle gare della Coppa di Spagna
Andrea, partiamo da ieri, dal Gran Premio de Primavera Ontur. Come è andata?

È andata bene direi! Il percorso era abbastanza facile, non c’erano queste grandi altimetrie. Ha vinto un mio compagno (Francisco Munoz, ndr) e io ho fatto quarto in volata. E con questo piazzamento sono tornato leader della Coppa di Spagna. Avevo perso la leadership domenica scorsa. Con la squadra puntiamo a vincere la generale. Mancano 7 gare e servono punti. Cercheremo di fare il meglio possibile fino a fine maggio, giugno quando termina la Coppa.

Spiegaci bene come funziona questa challenge…

Sono 11 prove in tutto. Vengono assegnati dei punti a scalare fino al 20°. Chi fa più punti vince. In Spagna ci tengono tanto. E’ l’evento under 23 di maggior importanza, visto che non ci sono molte gare internazionali.

Che differenze hai notato rispetto ai nostri under?

Il livello è un po’ più basso rispetto all’Italia. Da noi credo ci sia il livello più alto d’Europa, o comunque tra i più alti. Da noi ci sono molti team di alto livello e tantissime continental e questo alza molto gli standard. In Spagna le continental under 23 non ci sono e questo fa sì che la qualità sia un po’ meno alta. I primi comunque vanno forte!

E per quel che riguarda le dinamiche del gruppo? Hai notato differenze?

In Italia c’è più nervosismo e per uno sprinter, per esempio, è più difficile prendere le salite davanti. Da noi tutti vogliono imboccare le salite davanti, anche chi non ha le gambe. E per questo ci sono più cadute. In Spagna insomma c’è più “relax” in gruppo.

Che poi loro sono più votati agli scalatori, ai corridori da corse a tappe… Detto ciò, tu cosa ci dici: il prossimo anno entrerai a far parte del gruppo professional della Eolo-Kometa?

Non lo so  e non posso dirlo adesso. Adesso il primo obiettivo è la Coppa, dall’estate farò il possibile per fare lo stagista con la professional. E poi si vedrà…

Andrea con suoi 191 centimetri d’altezza svetta tra i compagni del Gp di Primavera, tutti spagnoli tranne Oioli
Andrea con suoi 191 centimetri d’altezza svetta tra i compagni del Gp di Primavera, tutti spagnoli tranne Oioli
Ieri hai fatto quarto in volata, avevi vinto la cronosquadre al campionato italiano col Cycling Team Friuli. Allora ci chiediamo: che corridore è Pietrobon?

Vado bene sulle salite lunghe, quelle un po’ più regolari. Direi quindi un passista scalatore. In Spagna però faccio anche le volate per due motivi: uno, come ho detto, perché il livello essendo meno estremo che in Italia mi consente di farle: è un po’ meno difficile. E poi perché cerco di raccogliere più punti possibili per la Coppa. 

Ma non sei esperto di volate…

Diciamo che in passato tra Zalf Euromobil Fior e CTF a Dainese, Lonardi, Milan le tiravo io. Adesso mi sto adattando alle volate.

E della mentalità spagnola cosa ci dici?

I nostri preparatori sono bravi. Fanno le cose giuste. Alla fine devo dire che tutto è molto simile a quanto si faceva nel CTF. Entrambe curano molti aspetti. Sono molto attenti ai giovani. Ci dicono bene del riposo, dell’alimentazione, dello stile di vita migliore per fare per attività fisica. Sì, cambia poco. Sono due squadre simili, due team buonissimi e preparati.

Parlaci della Spagna: cosa ti piace?

In generale mi piace il modo di vivere, sia con lo staff, che con i compagni. Devo dire che sono molto gentili, calmi e ci tengono a me. Già questo inverno mi hanno aiutato nelle difficoltà.

Andrea Pietrobon è al primo anno nella Eolo, o più precisamente nella Fundacion Contador Team
Andrea Pietrobon è al primo anno nella Eolo, o più precisamente nella Fundacion Contador Team
Quali difficoltà?

Ho avuto dei problemi fisici già sul finire della scorsa stagione e loro mi hanno aiutato nel lasciarmi riprendere con calma. Problemi che non mi hanno più consentito di andare forte. Sarei dovuto andare nella professional ma abbiamo poi deciso che sarei rimasto nella under 23.

La Eolo-Kometa è un po’ spagnola, appunto il team giovanile, e un po’ italiana, la professional: adesso quindi fai la spola con la Spagna…

Esatto, qualche volta resto lì una settimana, altrimenti faccio avanti e indietro. Parto il venerdì e rientro il lunedì. Faccio da Venezia a Madrid, dove abbiamo la casa della squadra e da lì ci muoviamo per il resto della Spagna. 

E cosa ti piace di questa Spagna?

Beh, il mangiare non è male. L’Italia è al primo posto chiaramente per quel che riguarda il cibo, ma rispetto a tanti altri Paesi qui non ci si può lamentare. La “tortilla de papas” è il mio piatto preferito. E poi apprezzo la gentilezza delle persone e il loro calore.