Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti

Martina e Giada, da donna a donna

Giada Gambino
28.10.2020
5 min
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Vederci in videochiamata non è strano, il 2020 ci ha abbondantemente abituate a questo nuovo metodo d’incontro: Martina Fidanza ha da poco vinto tre specialità ai campionati europei U23 su pista e in viso ha una luce particolare. Forse è proprio il riflesso di quelle tre medaglie d’oro. Così sorridiamo, inevitabilmente, alla vista l’una dell’altra e iniziamo la nostra chiacchierata al “femminile”… 

Come fai ad essere così forte? A non mollare ? A motivarti? 

Sono tanti i momenti di difficoltà, soprattutto quando ti poni un obiettivo a lungo termine. In quei casi cerchi di pensare all’emozione che provi  quando riesci a raggiungere ciò che desideri. Naturalmente non è detto che lo raggiungerai, magari saranno più le volte in cui non ci riuscirai, ma bisogna sempre crederci e sperarci fino alla fine. 

In pista sei così veloce ed elegante, che sembra tutto così semplice… 

Sembra (ride, ndr), hai detto bene! Dietro ci sono tanti giorni di sacrifici, allenamento e duri lavori specifici. Ma è proprio questo che ci porta a migliorare e ad arrivare in gara in una condizione così perfetta da far sembrare che tutto ci riesca in modo semplice, naturale. 

Martina Fidanza, scratch europei 2020
Martina Fidanza vince lo scratch agli europei di Fiorenzuola
Martina Fidanza, scratch europei 2020
Martina vince lo scratch a Fiorenzuola
E’ importante, per una sportiva, mantenere la propria femminilità? 

Sto molto attenta al mio aspetto, secondo me ha una grande importanza, è la prima cosa che la gente vede. Negli ultimi anni il ciclismo femminile ha avuto più visibilità e dobbiamo cercare di sfruttarla al meglio dando la vera immagine di noi: ragazze molto giovani che si dedicano anche ad altro, oltre che allo sport. 

Ti è mai capitato di gareggiare avendo il ciclo ? 

Mi è successo ed influisce molto. A livello fisico in quella settimana sono un po’ più debole, se riesce a finirmi prima della gara sento di essere molto più forte rispetto alla settimana precedente e anche più tranquilla. Quando noi azzurre andiamo in ritiro con la nazionale e passiamo tanto tempo insieme ad un certo punto ci sincronizziamo anche in quello (ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, ndr).

Il ciclismo ti permette di… 

Viaggiare! E mi piace anche tanto. Sicuramente un luogo non riesco mai a viverlo appieno, dal momento che devo allenarmi o sono concentrata per quella determinata gara. Ma conoscere un nuovo Paese e vedere cosa ha di diverso rispetto all’Italia ha sempre il suo fascino. 

Martina Fidanza, europei pista, Fiorenzuola 2020
Sorriso, gambe e grinta per la bergamasca allenata dal Ctf Lab in Friuli
Martina Fidanza, europei pista, Fiorenzuola 2020
Europei d’oro per l’atleta allenata dal Ctf Lab
Scuola e sport, come hai fatto a non impazzire ? 

E’ sempre stata una battaglia dura. Sin da quando ero piccola mi piaceva andare a scuola e dare il meglio anche lì: fare tutto alla perfezione. Gli ultimi anni di liceo sono stati i più complicati perché la scuola era lontana da casa e avevo anche degli orari un po’ impegnativi. Cercavo di guadagnare quanto più tempo possibile studiando in viaggio e mangiando in macchina per riuscire a fare tutto. Sicuramente ho sacrificato i primi anni del ciclismo per concludere la scuola al meglio, ma per fare ciclismo c’è sempre tempo. 

E sei riuscita nel tuo obiettivo scolastico ? 

Sono uscita dalla maturità con 100, ed era quello che volevo. Ho fatto però degli sforzi che ora come ora non riuscirei a fare. Però una cosa devo dirla: volere è potere

Hai fatto il liceo artistico. Sui social, qualche volta, ci regali dei tuoi disegni. Quanto ci si può esprimere attraverso l’arte? 

Molto, perché l’arte ultimamente è senza regole e paradigmi precisi di riferimento. Puoi prendere un foglio di carta, farci quello che vuoi ed è sempre arte. Permette di esprimere ciò che non riesci a dire a parole

Che rapporto hai con i social? 

Qualche anno fa cercavo di dedicargli molto tempo, ma negli ultimi anni faccio vedere sempre meno.  Prima tendevo a mettere ogni singola cosa che facevo su Instagram o Facebook mentre, adesso, capisco che alcune cose possono venire criticate. Anche una banale uscita con gli amici diventa motivo di critica da alcune persone che conoscono il tuo lato d’atleta, anche se non stai facendo nulla di male. Per questo motivo ora preferisco far vedere la vita sportiva e basta. 

Questo mi lascia spiazzata. La propria libertà non dovrebbe essere vincolata da nessuno… 

Si, hai ragione. E’ un po’ nella mia indole fare così, capisco che da questo punto di vista devo migliorare!

Con chi ti piace uscire in bici? 

Sinceramente… con me stessa! Mi sento molto a mio agio con la bici. Uscire in compagnia a volte mi innervosisce un po’, tendo ad essere silenziosa perché mi piace godermi l’allenamento e mi concentro solo su quello. Sicuramente, però, allenarmi con mio padre (Giovanni Fidanza, ex ciclista professionista ) mi piace tanto, anche se non succede spesso. 

E con Arianna invece? 

 Quando esco in bici con mia sorella non riusciamo ad andare molto d’accordo, entrambe ci innervosiamo facilmente, quindi la cosa è un po’ complicata. Però nei giretti di scarico, pausa bar, siamo tendenti all’accordo (sorride, ndr).

Litigate mai?

Sì, per i vestiti soprattutto! 

Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti
Martina con il suo ragazzo, il professionista Riccardo Stacchiotti
Martina Fidanza, Riccardo Stacchiotti
Con il suo ragazzo Riccardo Stacchiotti
Nel mondo del ciclismo femminile italiano ci sono delle rivalità, invidie ?

No, secondo me negli ultimi anni, rispetto a prima, non ce ne sono. Sicuramente passando tanto tempo insieme si litiga a volte, ma ci può stare. Siamo abbastanza unite e ci sosteniamo a vicenda

Per una ragazza, è fondamentale iniziare il ciclismo fin da bambina ?

Sicuramente aiuta, ma non è indispensabile. Una ragazza potrebbe anche iniziare un po’ più tardi senza alcun problema, con alcune dinamiche tecniche si troverebbe un po’ spaesata, ma niente che non possa essere risolto con il tempo e l’esperienza. Magari anche qualche batosta iniziale ci sta, però dopo si prende il ritmo e si migliora

Marta Bastianelli è… 

Iconica! La personificazione della forza: ha una bambina, ha superato momenti difficilissimi ed è sempre lì, competitiva, una delle migliori ragazze al mondo. Non so come faccia… è veramente una grande donna

 Quanto è difficile per una ragazza farsi valere ?

E’ sicuramente difficile farsi spazio e mantenere ciò che si ha guadagnato; una volta raggiunta una certa immagine, hai sempre il mirino puntato di sopra. Una donna viene sempre giudicata rispetto ad un uomo. Quest’ultimo più fa… più sembra un uomo grande; mentre una ragazza viene criticata più facilmente (entrambe solleviamo le sopracciglia e annuiamo, purtroppo è così, ndr).

Consiglieresti ad una ragazza di iniziare il ciclismo ? 

Sicuramente, soprattutto se ha una passione alle spalle o è legata in qualche modo a questo sport. Le direi di iniziare a gareggiare senza mai darsi dei limiti sulle specialità. Più si è giovani più è bello provare tutte le strade che offre il ciclismo: la pista, la Mtb, il ciclismo su strada. Il nostro è uno sport molto strano,  particolare, non sempre vince la più forte. Dietro ci sono tanti piccoli dettagli e  non sempre con sacrifici e allenamenti si riesce a centrare l’obiettivo. Sicuramente saranno più le volte in cui si dovrà ripartire, ma non bisogna mai abbattersi e si deve sempre fare tutto con passione: poi le soddisfazioni arrivano! 

David Lappartient, Monica Santini

Santini-Uci, altri quattro anni iridati

26.09.2020
4 min
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L’Uci e Santini si sono stretti nuovamente la mano e per i prossimi quattro anni la maglia iridata avrà il logo dell’azienda bergamasca. La novità dell’accordo di Imola è un occhio rinnovato all’ambiente e alle tematiche ecologiche

A partire da gennaio 2021, infatti, dai mondiali di ciclocross in Belgio, la maglia iridata sarà realizzata con tessuti riciclati da Polartec. Saranno eco-friendly anche la maglia per il campione del mondo master e quelle leader del circuito Women’s World Tour. Tutte le maglie saranno infine inserite in una confezione biodegradabile.

«Un capitolo importante della nostra storia aziendale – ha commentato Monica Santini, Amministratore Delegato di Santini Cycling Wear – che racconta della collaborazione con la più alta istituzione del ciclismo mondiale. La scelta di materiali riciclati conferma il nostro impegno verso l’ambiente. Da anni, infatti, scegliamo fornitori locali e stiamo sempre più utilizzando tessuti riciclati».

Galleria iridata azienda Santini Bergamo
Nella sede dell’azienda, una parete racconta tutti i mondiali dal 1988
Galleria iridata azienda Santini Bergamo
Nella sede bergamasca dell’azienda, una parete racconta tutti i mondiali dal 1988

Un passo indietro nella storia di Santini lo abbiamo fatto con Paola Santini, Direttore Marketing di Santini Cycling Wear. Le due sorelle, figlie del cavalier Pietro, sono oggi la colonna portante dell’azienda.

Da quanto tempo Santini realizza la maglia iridata?

Santini è partner dell’Uci dal 1988 e questo legame rappresenta un capitolo fondamentale nella storia aziendale. Vestire i campioni del mondo è fonte di grande orgoglio. 

La maglia iridata si presta a variazioni? 

E’ una maglia iconica che non cambia nel tempo. Abbiamo fatto un restyling nel 2016 quando l’Uci ha aggiornato il logo ed è stato deciso di rendere la grafica unica per tutte le discipline.

Quindi non si cambia?

Quindi sul design della maglia iridata non c’è molto da fare, ma abbiamo la piena fiducia di Uci per la scelta dei tessuti che vengono aggiornati costantemente. Per quanto riguarda invece la linea Uci, abbiamo mano libera per disegnarla, nel rispetto delle linee guida dell’uso dei colori e del logo.

Taglio stoffa iridata, carta, Santini
La macchina taglia il tessuto, inizia il percorso che porterà alla maglia iridata
Taglio stoffa iridata, carta, Santini
La macchina taglia il tessuto, inizia il percorso che porterà alla maglia iridata
Quanti eventi iridati coprite ogni anno? 

Forniamo le maglie ai campionati del mondo per tutte le specialità. Dalla strada alla pista, dal ciclocross alla mountain bike, passando per indoor cycling e para-cycling. Ci attiviamo anche con la creazione di una linea dedicata per alcuni di questi eventi, lavorando direttamente con l’organizzatore locale e l’Uci.

La maglia iridata è anche un prodotto da vendere? 

Le vendite riguardano soprattutto i prodotti della linea Uci con i colori dell’iride. La maglia iridata non è il prodotto più venduto. Credo che in parte sia dovuto ad un certo imbarazzo nei confronti di una maglia così importante per il ciclismo. Una maglia che molti pensano si possa indossare solo se meritata, sudata e vinta.

Santini, rotoli stoffa iridata
Si stampa su carta la striscia iridata che passerà poi sul tessuto delle maglie
Santini, rotoli stoffa iridata
Si stampa su carta la striscia iridata che passerà poi sul tessuto delle maglie
Le tante grafiche dei mondiali vi hanno complicato la vita? 

La parte complicata è il fatto che ogni mondiale ha un organizzatore diverso e quindi persone nuove cui spiegare ogni volta cosa facciamo. Una volta superato questo scoglio, il nostro direttore creativo, Fergus Niland, si diverte a disegnare la linea dedicata.

C’è stato un campione del mondo cui l’azienda è stata più legata che ad altri? 

Più di uno e per diverse motivazioni. A livello emozionale posso citare Bugno e anche Freire, con i quali abbiamo avuto un rapporto molto stretto di collaborazione e amicizia. Poi ci sono campioni come Sagan o tutti gli australiani, da Evans a Dennis.

Perché gli australiani?

Perché hanno vinto il mondiale vestendo già Santini con la propria nazionale. Mads Pedersen invece è stato speciale perché era da molto che un corridore di un team sponsorizzato Santini, la Trek-Segafredo, non vinceva un mondiale su strada. Avrei una lista infinita e non vorrei dimenticare le donne.

Santini, timbro maglia iridata, punzone
La maglia è pronta. Cucita la zip, resta soltanto da apporre il timbro con il logo Santini
Santini, timbro maglia iridata, punzone
La maglia è pronta. Cucita la zip, resta soltanto da apporre il timbro con il logo
Quali vogliamo ricordare?

Anna Meares, con cui abbiamo un bellissimo rapporto e che per noi è un’icona, non solo per le vittorie che ha conseguito in carriera ma anche per quello che rappresenta per il ciclismo femminile su pista. Oppure “Lizzie” Deignan, che ha dimostrato come l’essere donna e mamma non significhi smettere di vincere! Con entrambe abbiamo sviluppato alcune delle nostre linee dedicate alle donne e quindi abbiamo lavorato a stretto contatto creando un rapporto unico.