Nuova Canyon Aeroad, ancora di più e ancora meglio

19.07.2024
7 min
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CALPE (Spagna) – La nuova Canyon Aeroad è il risultato di un lavoro certosino mirato a non stravolgere una bici che dal 2011 (anno in cui venne lanciata la prima versione) è diventata un simbolo. Zero compromessi per un mezzo super prestazionale che vuole rimanere aero prima di tutto.

Una vera bicicletta aerodinamica che vince sul pavè, apprezzata in salita e ancora di più per la precisione di guida? La Canyon Aeroad. Si è lavorato molto sul cuore del progetto, meno sul design complessivo ed impatto estetico (che comunque prevedono aggiornamenti e migliorie) e proprio il design vuole essere ancora una volta distintivo e riconoscibile. Entriamo nel dettaglio del nuovo progetto Aeroad.

CFR o CF SLX l’impatto estetico non cambia (foto canyon)
CFR o CF SLX l’impatto estetico non cambia (foto canyon)

L’apporto dei corridori

«Perché non sfruttare le evidenze di una bici che nasce aerodinamica e che primeggia un po’ ovunque, anche sul pavè? Non ci siamo basati esclusivamente sui riscontri del wind tunnel e dei modelli CFD – racconta Lukas Birr, responsabile design ed engineering – non abbiamo solo pensato a quello che i corridori avevano bisogno, ma li abbiamo coinvolti direttamente nello sviluppo. Non siamo andati da un solo corridore, anche se aver ricevuto il contributo di Van der Poel è stato fondamentale. Abbiamo chiesto agli sprinter, ai passisti, ma anche a chi è più scalatore.

«E’ anche per questo motivo che l’impatto estetico della nuova Aeroad è del tutto accostabile a quello della generazione precedente. Le differenze principali si concentrano in un orizzontale più largo, ma con un carro posteriore più sfinato, tubazione per tubazione. Significa – continua Birr – avere una bici leggermente più confortevole, più leggera e con un maggiore controllo, più facile da guidare che non ha perso in efficienza aerodinamica.

Nel complesso ogni tubazione ha un impatto frontale ridotto, se messo a confronto con la generazione precedente.

«L’aerodinamica ha un senso – argomenta Birr – anche nella cura del dettaglio. Ad esempio abbiamo calottato completamente l’ingaggio filettato del perno passante, aggiungendo pulizia estetica. I volumi maggiori riguardano gli steli della forcella, che sono più grandi. Particolare attenzione è stata posta alla zona dello sterzo e alla base dello stelo della forcella, che presenta un anello in titanio con il chiaro obiettivo di rinforzare un punto notoriamente critico. Nel complesso la nuova Aeroad è stata ridefinita e rinforzata anche nel modulo di carbonio».

Viti con testa Torx25 per tutto

«I produttori, i meccanici e anche gli utilizzatori da sempre si confrontano con una giungla di viti e minuteria che obbliga a continui cambi degli attrezzi. Per fare manutenzione sulla nuova Aeroad – ci dice Birr – abbiamo applicato quella che ci piace definire smart solution. Cambiano le lunghezze ed i diametri delle viti necessarie, ma la sede d’ingaggio rimane la medesima per ogni vite, ovvero un Torx T25. Con una chiave sola si gestisce tutto».

Le peculiarità della nuova Canyon Aeroad

I moduli di carbonio sono due, CFR e CF SLX, non ci sarà più la versione CF. CFR, ovvero la stessa bici in dotazione al World Tour e la CF SLX (cambiano ovviamente gli allestimenti). Il valore dichiarato alla bilancia della CFR è di 2070 grammi (kit telaio completo), telaio (il solo frame ha un peso di 960 grammi, verniciato), forcella e serie sterzo, reggisella ed il nuovo manubrio integrato PaceBar. Utilizza il medesimo concetto del cockpit in dotazione alla Ultimate, una sorta di componibile dove le curve si possono estrarre, ma è stato migliorato e aggiornato. Aggiornato perché la disponibilità delle curve è doppia. Si può avere un manubrio con flare classico, oppure con svasatura che volge all’esterno.

Non è necessario smontare tutto il manubrio, è sufficiente cambiare la piega, senza neppure sfinale le guaine idrauliche. La zona anteriore dello stem integra il supporto frontale del device ed è una sorta di guida anche le estensioni per le prolunghe da crono (o per il triathlon). Con il passare degli anni abbiamo imparato che il manubrio integrato Canyon è parte di un ecosistema.

Doppia regolazione per il reggisella

Il reggisella è specifico ed ha una sorta di arretramento a zero. E’ stata aggiunta una vite superiore che facilità l’inclinazione della sella. La sezione posteriore (piatta) presenta due asole per posizionare la luce. Il passaggio delle gomme è garantito fino a 32 millimetri di sezione.

Sei allestimenti e prezzi aggressivi

I due allestimenti CFR top di gamma sono il Di2 Shimano Dura Ace (power meter incluso e 7 chilogrammi precisi nella misura S) a 9.999 euro e quello con il Red AXS (misuratore Quarq compreso) a 10.499 euro. Non sono bruscolini, ma se consideriamo questa categoria di bici siamo al di sotto della media.

Sono quattro invece i CF SLX (due le versioni 8 e due per la 7). Ultegra Di2 con misuratore 4iiii e Force AXS con misuratore Quarq, rispettivamente a 6.499 e 6.999 euro, per passare alle configurazioni 7 con 105 Di2 e Rival AXS, rispettivamente a 4.799 e 4.199 euro.

Canyon

La Canyon Aeroad CFR di MVDP in edizione limitata

12.05.2023
3 min
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La Canyon Aeroad CFR del campione olandese, quella che per molti è “l’Aeroad rossa”, è ora disponibile per il grande pubblico. E’ una limited edition MVDP e si fregia del logo utilizzato da Van Der Poel, sulla tubazione dello sterzo e nella zona di unione tra il profilato obliquo e la scatola del movimento centrale.

Con questa bicicletta, solo nel 2023, ha vinto la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. Vediamo i dettagli principali della Canyon Aeroad CFR Limited Edition MVDP.

Rosso-corsa e montaggio al top
Rosso-corsa e montaggio al top

Una Canyon rosso corsa

La livrea cromatica di questa Canyon Aeroad è stata creata su specifica richiesta di Van Der Poel, grande appassionato di motori e di auto sportive. Da qui l’accostamento e la specifica della colorazione che prende il nome di “racing red MVDP LTD”.

Si tratta di una Aeroad della famiglia CFR, ovvero il massimo disponibile nei termini di performances, ricerca e tecnologia applicata allo studio del carbonio, senza dimenticare naturalmente l’allestimento.

Tutto al top e zero compromessi

Telaio e forcella di matrice CFR, ma ci sono anche il reggisella in carbonio specifico del progetto Aeroad e il cockpit integrato Aerocockpit CP0018, ovvero quello che permette di regolare la larghezza.

C’è la sella di Selle Italia, la Flite bianca e nera creata dall’azienda veneta per Van Der Poel e che riporta le sue iniziali. La sella ha il telaio in carbonio.

Il manubrio integrato Canyon CP0018
Il manubrio integrato Canyon CP0018

Tutto Shimano: una vera replica

La trasmissione è Shimano Dura-Ace Di2 di ultima generazione, nella combinazione 52/36 e 11/30. Il pacchetto è completato dal misuratore di potenza Shimano, un valore aggiunto non da poco se consideriamo anche il prezzo di listino della bici completa, che è di 9999 euro.

Anche le ruote sono della famiglia Dura-Ace, sono le C60 e sono gommate Schwalbe. Sono le Pro One TLE (tubeless), ma sono montate con le camere d’aria Schwalbe Aerothan in poliuretano.

Canyon

La Canyon Aeroad “normale” di Van der Poel

19.03.2023
4 min
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In mezzo a tante estremizzazioni tecniche, vince una Canyon Aeroad “standard” e con allestimento convenzionale.

Van Der Poel ha trionfato sul traguardo della Sanremo con la sua Aeroad CFR, dove tutto è semplicemente normale e con una posizione in sella più “scaricata” che in passato. Analizziamo la bicicletta del vincitore della Milano Saremo 2023.

La Canyon Aeroad CFR che vince la Saremo 2023
La Canyon Aeroad CFR che vince la Saremo 2023

Canyon Aeroad CFR taglia L

La bicicletta di Van Der Poel si distingue, rispetto alle altre dei compagni di squadra, per la colorazione rosso/amaranto. Inoltre sulla tubazione dello sterzo è riportato il logo del campione olandese, mutuando la scelta vista sulle bici da ciclocross.

E’ una Canyon Aeroad CFR, quindi un progetto che ha già qualche anno di vita (non ci stupiremmo di vedere ufficialmente una nuova versione al prossimo Tour de France, o subito dopo), con il cockpit integrato Canyon e con un arretramento sella maggiorato, rispetto a qualche stagione a dietro.

Dopo l’incidente di Tokyo

Non è la prima volta che notiamo un arretramento maggiore della sella (Selle Italia Flite Boost Superflow), soluzione adottata diverse volte dopo la caduta in mtb alle Olimpiadi. Cosa può significare: un comfort maggiore e soprattutto uno “scarico” aumentato per la zona lombare, anche in considerazione dei tanti chilometri della Sanremo. Nonostante questo, sempre facendo un confronto con il passato, utilizza un manubrio con stem negativo.

Non solo: nelle ultime uscite, Van Der Poel ha sempre utilizzato le tacchette blu per i pedali Shimano, quelle intermedie che prevedono un minimo di gioco laterale. In passato, per le calzature road, il corridore era solito ad usare quelle di colore rosse (fisse).

Componentistica standard

Una trasmissione Shimano Dura Ace a 12 rapporti, con la guarnitura 54/40 anteriore, power meter di ultima generazione incluso, pignoni con scala 11/30 dietro. Le pedivelle che usa Van Der Poel sono da 172,5.

Anche le ruote sono dell’ultima generazione Dura Ace, sono le C60 tubeless ready, gommate Vittoria TLR (tubeless) con una sezione da 26. L’atleta olandese ha scelto due dischi freno da 140 millimetri di diametro.