Pianeta donne. Qualche grazie in più e una grinta pazzesca

25.02.2022
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Dall’ammiraglia dei grandi campioni tra gli uomini, a quella delle grandi campionesse tra le donne: Paolo Slongo sta vivendo nuove e stimolanti esperienze con il team WorldTour della Trek-Segafredo femminile.

Il tecnico veneto, in carriera aveva già lavorato con le ragazze. Già lo scorso anno aveva seguito il Giro d’Italia Donne proprio dall’ammiraglia, ma i suoi impegni “di qua” sono in aumento.

Alla Volta Comunitat Valenciana Feminas, Slongo ha aperto il suo 27° anno da direttore sportivo e da preparatore. E lo ha fatto col solito entusiasmo. Lo stesso con il quale ci racconta questa avventura.

Slongo tra le sue ragazze alla Volta Comunitat Valenciana Feminas (foto Facebook)
Slongo tra le sue ragazze alla Volta Comunitat Valenciana Feminas (foto Facebook)

Tattiche a confronto

«Il ciclismo – dice Slongo – resta uno sport universale sia per gli uomini che per le donne e molte cose sono simili. Cambia un po’ la strategia di gara e l’approccio. Tra gli uomini ormai il canovaccio spesso è questo: fuga, fase di controllo e chi è interessato va a chiudere.

«Nelle donne invece no, è un po’ diverso. La strategia di gara è meno delineata. E’ difficile assistere a fughe più corpose, almeno su percorsi ondulati o piatti. Di solito c’è la fuga di una o due ragazze, ma raramente l’attacco prende un largo margine. Questo perché la corsa è più controllata, non vive quasi mai una fase di stallo».

«Ho seguito il Giro Donne lo scorso anno e mi ritengo fortunato rispetto ad altre squadre, anche WorldTour, per l’organico di qualità che abbiamo ma soprattutto per l’affiatamento che ho visto tra le ragazze stesse. E’ stato davvero bello vedere che tutte erano contente per la prima vittoria della campionessa del mondo, Elisa Balsamo».

«Quel giorno Elisa si era un po’ staccata in salita, ma le ragazze hanno interpretato la corsa al meglio. Le sono state vicino, l’hanno attesa e l’hanno riportata sotto per lo sprint, che poi ha vinto. Questo per dire che anche tatticamente ho trovato un team con meccanismi ben oliati».

Che esordio per Elisa Balsamo! Primo giorno di gara del 2022, prima corsa con la Trek-Segafredo e subito una vittoria
Che esordio per Elisa Balsamo! Primo giorno di gara del 2022, prima corsa con la Trek-Segafredo e subito una vittoria

Gregarie sì o no?

A questo punto torna, e in modo deciso, il discorso sulla figura del gregario tra le donne. Probabilmente un controllo massiccio non c’è ancora perché ancora non ci sono le gregarie… 

«Forse – prova a spiegare Slongo – perché ancora non sanno veramente fin dove possono arrivare… Ma parliamo di un ciclismo che sta cambiando adesso. La fuga si vede nell’attacco finale o in quelle gare che richiedono gamba. Pensiamo alla Longo Borghini lo scorso anno al Trofeo Binda».

«Per radio le ragazze comunicano molto. Anticipano radiocorsa dicendo quante atlete ci sono in fuga, chiedono, ascoltano… C’è una bella comunicazione. Noi in Trek-Segafredo abbiamo un gruppo di 13-14 elementi e si aiuta la capitana. Ma la si aiuta non in quanto leader designata o per ordine gerarchico prestabilito, ma perché quel giorno è colei che va più forte».

«Io credo che il ciclismo femminile si stia evolvendo. Che le cose siano cambiate salta anche agli occhi. Penso ai mezzi prima del via, ai bus, e vedo quasi tutti gli stessi team che ci sono tra gli uomini. Inizia ad esserci anche personale maschile. La Movistar per esempio è stata la prima ad avere i direttori sportivi degli uomini anche per le donne.

«E l’arrivo in ammiraglia di direttori sportivi che hanno alle spalle esperienze diverse cambia l’approccio alla corsa. Anche la nostra Ina-Yoko Teutenberg per esempio seguirà alcune gare degli uomini. Tutto ciò fa migliorare il movimento.

«Io ricordo quando ero il tecnico della nazionale femminile juniores e ci si affidava a qualche appassionato per  fare la squadra». Come a dire che di strada se ne è fatta. Basta pensare allo stipendio minimo. 

Per Slongo le tattiche sono meno delineate, ma sempre più spesso si vedono squadre in testa a tirare (qui la Movistar)
Per Slongo le tattiche sono meno delineate, ma sempre più spesso si vedono squadre in testa a tirare (qui la Movistar)

Solidarietà femminile

Slongo ci porta sempre più nel cuore della corsa e del ciclismo femminile. E la differenza maggiore forse non è riposta nei watt, ma proprio nel carattere diverso tra uomini e donne.

«Quello che cambia secondo me – riprende Slongo – è che tante volte gli uomini quando hanno finito il loro lavoro, o non si sentono al top mollano. Le donne no. Queste ragazze ci muoiono sulla bici. Danno sempre il 110%. Tra gli uomini, magari fai una tattica e poi perché qualcuno non si sente benissimo molla e inceppa quel meccanismo che si era studiato. Tra le donne non succede. O è più difficile che accada».

«E poi devo dire che c’è più riconoscimento del lavoro. Gira qualche “grazie” in più… e fa piacere. Ma questo credo dipenda anche dal carattere differente fra uomini e donne. Per noi è scontato, parliamo meno… Io per primo! La Van Dijk invece alla fine della Valenciana ha ringraziato tutto lo staff e ha detto che è stato bello correre così».

Nella corsa spagnola, la Trek-Segafredo schierava un team di qualità, ma al tempo stesso molto affiatato
Nella corsa spagnola, la Trek-Segafredo schierava un team di qualità, ma al tempo stesso molto affiatato

Il giro delle stanze

A Paolo chiediamo anche come si comporta nei giorni della corsa, prima e dopo la tappa. Per esempio chi va nelle stanze? Piccole cose che magari vengono sottovalutate…

«Facciamo la riunione sul bus prima della gara – conclude Slongo – mostriamo le slide sullo schermo con le criticità del percorso, stiliamo la tattica di gara. Poi la sera Ina fa il giro delle stanze e riferisce anche a me.

«Come detto, il ciclismo femminile cresce e tutto è sempre più simile al mondo degli uomini. Merito, nel nostro caso, anche di Luca Guercilena che ha gestito i ritiri con uomini e donne insieme».