Allenamento a digiuno, qualche “chicca” da sapere

29.01.2021
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Lo diciamo subito: quel che leggerete potrebbe sembrarvi un paradosso, ma tant’è. Si può mangiare prima dell’allenamento a digiuno? Ancora una volta chiamiamo in causa per questo quesito Laura Martinelli, la nutrizionista della Bahrain Victorious e del Team Novo Nordisk.

Prima però ricordiamo cos’è l’allenamento a digiuno. Si tratta di una tipologia di seduta abbastanza stressante sia dal punto di vista fisico che mentale. Alzarsi al mattino ed uscire in bici con la pancia vuota non è piacevole, specie d’inverno, quando il più delle volte si passa dal caldo delle coperte al freddo della strada.

Alessandro De Marchi, Artegna, dicembre 2020
De Marchi, pronto ad uscire. Il friulano ricorre spesso all’allenamento a digiuno
Alessandro De Marchi, Artegna, dicembre 2020
De Marchi ricorre spesso all’allenamento a digiuno

La magia del burro di cocco

E allora è davvero un paradosso mangiare prima dell’allenamento a digiuno? 

«Dipende – dice la Martinelli – se l’atleta soffre particolarmente questo tipo di training o se deve fare una seduta abbastanza intensa. In questo caso deve assumere energia, ma non sotto forma di carboidrati, ma di grassi speciali. Questi sono gli MCT, che è l’acronimo inglese di trigliceridi a media catena, che hanno le caratteristiche dei grassi, ma non si emulsionano con gli acidi biliari. In pratica non passano per il fegato e vanno diretti nel sangue e di fatto il corpo li usa come carboidrati pur non essendo dei carboidrati appunto.

«Il burro di cocco contiene questi MCT e questo va a “riempire” la pancia e aiuta sia sul piano fisico che mentale».

Ma questo però non va ad annullare o a ridurre gli effetti dell’allenamento a digiuno, che si fa proprio per bruciare grassi e dimagrire? L’organismo non trovando zuccheri nel serbatoio va a cercare l’energia dai grassi.

«Parzialmente l’effetto di questo tipo di allenamento si riduce, ma è meno stressante e si brucerà qualche grasso in meno però è anche vero che con l’assunzione del burro di cocco si può allungare un po’ la seduta. Si può fare una mezz’oretta in più». 

Lo stimolo della caffeina

Ai corridori l’utilizzo del burro di cocco piace, ma fino ad un certo punto. Questo alimento ha un sapore piuttosto forte, è stomachevole, in alternativa ci sarebbe l’olio di MCT.

«Ma io preferisco consigliare sempre gli alimenti naturali. Per ovviare alla questione del gusto si può unire il burro di cocco con un caffè amaro. Si mescola col minipimer per 10″-15” e viene a crearsi un caffè molto cremoso. Un mix davvero interessante: low carb, ma con caffeina che stimola il metabolismo e l’utilizzo dei grassi»

Certo stiamo parlando di un argomento estremamente di nicchia. L’allenamento a digiuno è una pratica che ormai quasi tutti i pro’ attuano, ma che non è troppo amata. E anche doverci mangiare un alimento dal sapore non eccelso non aiuta di certo, anche se apporta dei benefici.

Un bullet coffee con burro di cocco
Un bullet coffee con burro di cocco

Alternative sì o no?

«Purtroppo – spiega la Martinelli – non ci sono alternative se non quella di sintesi che, come detto, è l’olio di MCT. Tuttavia anche questo si può mescolare con il caffé ed ottenere lo stesso risultato del caffé con burro di cocco. Una piccola alternativa per rendere il tutto più piacevole ? è possibile aggiungere un cucchiaino di cacao amaro in polvere (un po’ come si fa con il caffè marocchino) sul fondo della tazza. A parte, si mixa per quei 15 secondi caffè con un cucchiaino di burro di cocco. Successivamente si versa questa miscela nella tazza, sopra al cacao. Ed ecco “servito” un cappuccino energetico e low-carb».

Quindi prima di partire si assume il caffè al burro di cocco o solo il burro di cocco e si pedala, per un’ora e poi magari ci si ferma per fare colazione.

«Di solito è così – conclude la Martinelli – si fa un’ora o al massimo un’ora e mezza perché, va ricordato, senza carboidrati s’innesca un processo di catabolismo muscolare: in pratica si utilizzano le proteine del muscolo. Pertanto è importante non strafare. Poi ci sono alcuni corridori che hanno una buona efficienza lipidica, di solito gli scalatori, che già dalla sera possono ridurre i carboidrati, mentre ce ne sono altri, i velocisti, che patiscono molto questo allenamento e che la sera prima devono mangiare carboidrati».