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Lo stile Gobik è inconfondibile anche per l’inverno

08.11.2022
6 min
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Abbiamo provato la maglia Gobik Pacer e la salopette Absolute, due capi dedicati alle stagioni fredda e intermedia. E’ lo stile, l’ergonomia, la cura dei dettagli e la qualità dei prodotti nella loro totalità a fare la differenza.

Anche l’intimo tecnico Cell Skin è una chicca da non tralasciare ed è come una seconda pelle, una maglia che utilizza la tecnologia Polartec. Entriamo nel dettaglio.

Un abbigliamento che si indossa volentieri, con un vestibilità ottimale (foto Sara Carena)
Un abbigliamento che si indossa volentieri, con un vestibilità ottimale (foto Sara Carena)

Gobik Perfect Fit

Ci piace sottolineare questo concetto del marchio spagnolo. Proprio nei suoi capi si riflette la strenua ricerca di una vestibilità efficace, che non dimentica il comfort, non ostacola i movimenti e al tempo stesso offre un’immagine sempre attuale. Il Gobik Perfect Fit Concept fa parte del DNA dei capi tecnici che vestono la parte superiore del corpo, indumenti aderenti, aerodinamici e funzionali.

La maglia Pacer

Utilizzando una descrizione comune, la Gobik Pacer è una maglia primaverile. Non è spessa, non è eccessivamente pesante, è molto aderente e mostra un comfort di livello assoluto. Il suo range di utilizzo ottimale è tra i 9 e 17 gradi, in realtà è sfruttabile anche con qualche grado in meno, oppure in discesa quando la temperatura scende. Con un capo intimo protettivo e combinata con un antivento, la Pacer è una sorta di capo perfetto per tutte le stagioni e condizioni, tanto sfruttabile. Lo è anche nell’ottica di essere utilizzata per le uscite lunghe con temperature fresche, per la sua comodità e perché ci sono quattro tasche ampiamente sfruttabili.

Lo strato interno è un felpato leggero e sottile, un micropile che non si impregna di umidità, o comunque non ostacola la normale termoregolazione. Internamente e all’esterno la Gobik Pacer è omogenea, sembra di velluto. I polsini delle maniche sono con il taglio vivo e una fascia elastica abbondante che non stringe. Questo dettaglio influisce positivamente sulla stabilità della maglia quando si cambia posizione in bici, inoltre non si bagna con il sudore; un gran bel vantaggio. Seguendo questo concetto, la parte posteriore della Pacer è leggermente allungata sopra i glutei, con una fascia elastica alta che a sua volta stabilizza. Nella zona delle ascelle è presente un inserto in rete mesh. Il collo è sagomato, con una finitura grippante, ma per nulla fastidiosa, collosa e ruvida.

E poi le tasche, sono tre classiche con il taglio ribassato per quelle esterne (design Gobik) e una quarta laterale in rete trasparente, pronta ad ogni evenienza. Ci piace la soluzione GRS relativa alle tasche (Gobik Retention System), una sorta di orlatura interna che sostiene la tasca, evita il collassamento del tessuto, limita l’impiego dell’elastico e ha una vita molto più lunga, ma soprattutto blocca gli oggetti evitando l’uscita accidentale.

La calzamaglia Absolute 4.0

E’ un capo invernale e termico dedicato a chi si allena seriamente anche durante la stagione fredda, ricercando il massimo delle prestazioni degli indumenti. La Gobik Absolute 4.0 è aderente ed è una calzamaglia termica di altissima qualità. Lo è per il suo fit, perché combina diversi tessuti, ha un’elevata compressione muscolare ed è antipioggia. E’ una calzamaglia al top della categoria anche per la struttura delle bretelle che creano un sostegno difficilmente riscontrabile nel segmento dei capi tecnici invernali. E poi ha il valore aggiunto del fondello K10, sviluppato con la collaborazione di Elastic Interface. Quest’ultimo ha una doppia densità, con uno spessore che raggiunge al massimo gli 11 millimetri. E’ sviluppato per attività che raggiungono anche le 8 ore di sella.

Absolute 4.0 ha un fondo gamba aderente e sottile, non presenta la ghetta che per tanti anni ha caratterizzato i capi invernali. La soluzione risulta molto comoda. Nella zona addominale e subito a ridosso della parte anteriore dell’imbottitura, ci sono tessuti con trame differenziate, questo per agevolare l’espulsione dell’umidità in una zona delicata e soggetta all’accumulo del vapore prodotto durante lo sforzo. In questo punto il capo si copia il ventre, non è eccessivamente alto e non crea costrizioni nelle fasi di respirazione più profonda. Ovviamente non è un capo da usare nelle giornate calde, ma la traspirabilità è più elevata della media di questa categoria, il che rende la calzamaglia confortevole anche quando la temperatura esterna si alza. Nel complesso tutta la calzamaglia protegge dalla pioggia fine che si può incontrare in inverno e contrasta il bagnato della strada.

L’intimo in Polartec Delta
L’intimo in Polartec Delta

Intimo Cell Skin, valore aggiunto

Ha una struttura particolare, con una sorta di nido d’ape che si adatta man mano alle forme del corpo. La fascia addominale e la linea della colonna vertebrale sono in mesh. Il tessuto della Gobik Cell Skin adotta la tecnologia Polartec Delta, inizialmente sviluppata per temperature elevate, ma capace di mantenere la pelle asciutta e per periodi prolungati in diverse situazioni. Questo baselayer è ampiamente sfruttabile anche nelle stagioni intermedie e combinato con una maglia come la Pacer. Inoltre il comfort costante, anche dopo diverse ore di attività e con temperature che oscillano in un ampio range, è un fattore da considerare e per nulla secondario.

Gobik, il test dei capi Edizione Nove Colli 2022

01.06.2022
5 min
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Non è mai facile indossare un capo tecnico e buttarsi a capofitto nel test per oltre 200 chilometri e poco meno di 4.000 metri di dislivello positivo. Noi lo abbiamo fatto alla Nove Colli, con i capi tecnici prodotti da Gobik, nell’edizione speciale disegnata proprio per la gran fondo romagnola. Abbiamo pedalato sul percorso lungo con la shirt CX Pro 2.0 e con la salopette Absolute+2 K10 Nove Colli Edition.

Si nota anche la trama del tessuto, intrecciato in obliquo
Si nota anche la trama del tessuto, intrecciato in obliquo

Un’azienda spagnola per la decana delle gran fondo

La Nove Colli di Cesenatico non è solo una manifestazione amatoriale ed è riduttivo classificarla “solo” come una granfondo. Questo evento è una sorta di brand globalmente riconosciuto, con la sua area espositiva, il Ciclo&Vento, la mondanità sportiva, che trova il suo apice nella gara ciclistica della domenica.

Da questo 2022 la Nove Colli trova un nuovo supporter tecnico, Gobik, azienda spagnola che nasce nel 2010. Le diverse tappe del suo percorso, quello di Gobik, vedono un enorme successo e un’esplosione di notorietà dal 2019, quando l’azienda spagnola affianca Alberto Contador. Da quel momento la crescita è esponenziale, sotto molti aspetti, anche quelli legati alle sponsorizzazioni. Gobik è al fianco del Team UAE-Emirates ed Eolo-Kometa.

Un kit aderente e con il fit professionale (@sara carena)
Un kit aderente e con il fit professionale (@sara carena)

La maglia CX Pro 2.0 taglia small

Questa shirt è unisex ed è caratterizzata dalla vestibilità Perfect Fit. Ha un tessuto molto elastico e mai troppo sottile, ma con una sorta di struttura porosa che non ostacola la termoregolazione.

La CX Pro 2.0 ha un’aderenza pronunciata al corpo, grazie proprio al sostegno delle pannellature che compongono la maglia (costruita combinando 4 tessuti diversi), ma anche ad una serie di dettagli. Ad esempio il fondo maglia, con un inserto grippante spesso e personalizzato. Ma anche la fascia elastica sulle maniche, alta e compressiva in maniera adeguata. E’ adatta ad un range di temperatura compreso tra i 20°C e 38°C. Inoltre ha un indice 30 di protezione dai raggi solari.

Un ulteriore vantaggio è dato dal design delle tasche posteriori, con soluzione GRS, acronimo di Gobik Retention System. Tutte e tre sono profonde, comode e facilmente raggiungibili, quella centrale ha il taglio dritto, le due laterali sono angolari. Questa shirt ha una tecnica sopraffina, risultato della vestibilità aderente e anche di un’aerodinamica ottimale. Con le tasche piene non sfarfalla e non cede.

La salopette Absolute+2 K10 Solid

Che gran pantaloncino! Non è scontato indossare un capo tecnico, metterlo (e mettersi) alla prova per oltre 200 chilometri e avere la sensazione di restare in totale comfort. Questo grazie al fitting, nella parte delle cosce e con una compressione leggera, ma anche per merito delle bretelle e della zona addominale, che non comprime.

La sezione lombare e quella addominale sono avvolte da uno strato di rete traspirante, dove si innestano le bretelle e il pannello della schiena. Anche in questo caso, pur senza lasciare nulla al caso in fatto di sostegno, il tessuto non accumula sudore e si asciuga in fretta. Il fondo gamba è alto, aderente e ha l’obiettivo di stabilizzare tutta la salopette. Abbiamo categorizzato questa salopette come una sorta di guanto, bella e gratificante da vedere indossata, capace di offrire una bella immagine, molto professionale.

Il fondello è italiano

Per il fondello, prodotto di altissima gamma, si è puntato sul K10 di Elastic Interface: adatto a supportare e sopportare l’azione del ciclista anche oltre le 8 ore. Ha spessore doppio e differenziato in base alle zone: entrambe sono strutturate grazie a schiume ad alta densità. Il punto di spessore massimo raggiunge gli 11 millimetri.

Gobik