Alla Vuelta bis di Storer e tre punti da rivedere con Bartoli

24.08.2021
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C’erano due elementi in particolare che oggi potevano caratterizzare la decima tappa della Vuelta e renderla scoppiettante: il giorno successivo al riposo (e quindi gambe fresche) e il Puerto de Almacar (fughe e scatti). E questi due elementi si sono ben fusi, dando origine ad una pozione esplosiva. Il risultato? La fuga è andata in porto e ha vinto Storer, la velocità è stata folle quasi 45,5 media con 2.350 metri di dislivello totale, Roglic ha perso la maglia rossa a vantaggio di Eiking e Landa è saltato. Di fatto sono tre punti che abbiamo commentato con Michele Bartoli.

Per Eiking, classe 1994, questa è la prima maglia rossa. Vanta tre vittorie da professionista
Per Eiking, classe 1994, questa è la prima maglia rossa. Vanta tre vittorie da professionista

Brava Intermarché

Se la Dsm si porta a casa un’altra tappa e lo fa ancora con Micheal Storer, la Intermarché Wanty Gobert non è da meno. La squadra belga aveva già alzato le braccia al cielo con Rein Taaramae e aveva conquistato la maglia rossa. Oggi ne torna padrona e lo fa con il norvegese Odd Christian Eiking. Insomma la Intermarché Wanty Gobert non è più la cenerentola del World Tour.

«Si vede la mano di Valerio Piva – commenta Bartoli – lui è bravo. E’ un diesse capace, che sa di ciclismo e meriterebbe un top team. Riesce sempre a raccogliere il massimo con quel che ha disposizione. Anche al Giro hanno vinto una tappa nell’unico modo che potevano, altrimenti non ce l’avrebbero fatta».

I segni della caduta di Roglic a fine tappa. In discesa stava guadagnando qualcosina a fronte di un grande rischio
I segni della caduta di Roglic a fine tappa. In discesa stava guadagnando qualcosina a fronte di un grande rischio

Roglic, troppi errori

Dicevamo di Roglic. Primoz si è esposto a un rischio eccessivo. E ha mostrato ancora una volta qualche limite tecnico e tattico.

«Oggi – dice il campione toscano – non mi è piaciuto. Dopo la scatto mi aspettavo un rendimento più dirompente, invece ha preso quei 9” e se li è portati fino in cima. E stava spingendo forte, si vedeva. E poi ha rischiato troppo. E’ caduto e adesso quelle botte in qualche modo se le porta dietro. Mi verrebbe da chiedergli: ma chi te lo ha fatto fare? Se fai una differenza netta, guadagni 40”-50” okay, ma se prendi 50 metri anche se fai la discesa a tutta e non ti riprendono alla fine guadagni 15”. Ma quanto spendi? Quanto rischi? Non ha senso».

A questo punto facciamo notare che forse in certi momenti emergono i limiti di un ragazzo che ha iniziato tardi (ricordiamo che viene dal salto con gli sci). «In parte sì, ma le radioline? Un errore simile potevi commetterlo quando non c’erano. Possibile che l’ammiraglia non gli abbia detto: ohi ma dove vai?».

Landa aveva scricchiolato già qualche giorno fa, ma aveva limitato i danni, oggi è crollato. Il suo distacco: 21’41” da Storer
Landa aveva scricchiolato già qualche giorno fa, ma aveva limitato i danni, oggi è crollato

Landa nel baratro

Infine, la Roquetas de Mar – Rincón de la Victoria ci ha detto che Landa ha alzato definitivamente bandiera bianca. Lo spagnolo della Bahrain Merida, partito con i gradi di capitano, ha incassato 21’41” da Storer e 9’51” da Roglic e gli altri big della generale.

«Davvero non so spiegarmelo – dice Bartoli – Eppure a Burgos era andato bene, mostrandosi in crescita e anche nel primo arrivo in salita era andato bene. E posso dirvi che sul Pico Blanco non puoi nasconderti. Non è una di quelle salite che dà respiro, che anche se sei “impiccato” riesci un po’ a salvarti. E’ davvero un punto interrogativo, Mikel. Lo conosco bene e se recupererà bene potrà farci divertire in salita, ma con altri obiettivi chiaramente».