Monte Pana che fatica, ma Zana è ancora in classifica

21.05.2024
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MONTE PANA – «Per ora sta andando bene. Ma questa settimana sarà decisiva», così Filippo Zana ci aveva parlato ieri, nel giorno di riposo, pensando a tutto quello che sarebbe venuto dopo. E le sue parole sono state quelle di un cecchino. Oggi il corridore della Jayco-AlUla ha fatto fatica verso la vetta gardenese. Arensman e Tiberi lo hanno fatto penare, tanto che gli ha dovuto cedere 44”, un bel gruzzolo in chiave maglia bianca.

Ma si sa, il giorno di riposo tende a mescolare le carte dei valori in campo. E Zana è un diesel. E’ uno di quei corridori che esce alla distanza. E di certo non mollerà l’osso.

Sin qui Zana è stato uno degli italiani migliori, non solo per la classifica che ora lo vede ottavo a 12’43” dalla maglia rosa, ma anche per il suo essere stato attivo e propositivo durante tutta la corsa. Una corsa però che inizialmente doveva prendere pieghe diverse per lui.

Filippo Zana (classe 1999) è al suo quinto Giro d’Italia
Filippo Zana (classe 1999) è al suo quinto Giro d’Italia

Lo zampino di Dunbar

Il veneto infatti era venuto al Giro d’Italia per dare assalto alle tappe. «Dunbar – racconta – ha avuto sfortuna nelle prime tappe, è caduto e si è ritirato. Così mi sono ritrovato davanti io a provare far classifica e sto cercando di fare il meglio che si può». 

Dunbar ci ha messo lo zampino dunque e nella sfortuna c’è stata la “fortuna” (con due virgolette grosse così) che l’irlandese sia caduto subito, già prima della salita di Oropa. Sarebbe stato infatti un bel pasticcio se Filippo avesse mollato anzitempo. «Sapevo che Eddie non stava bene già prima della salita di Oropa e così ho tenuto duro sin da subito».

Ora però Zana in classifica c’è eccome. I suoi piani sono cambiati in corso d’opera, ma forse questi piani sono più nel suo Dna. Filippo infatti ha un bel feeling con le corse a tappe, non bisogna dimenticare che fu terzo ad un Tour de l’Avenir.

«Questa settimana sarà dura. Io voglio solo stare bene. Se è uno stimolo stare lassù? Sicuramente è una spinta per fare bene. Siamo lì e non si può far altro che tenere duro. Cerchiamo di farla andare bene per un’altra settimana».

Nonostante non sia uno specialista, Zana si è difeso molto bene nelle due crono del Giro, specie in quella di Perugia
Nonostante non sia uno specialista, Zana si è difeso molto bene nelle due crono del Giro, specie in quella di Perugia

Maglia bianca possibile?

Zana è terzo nella classifica della maglia bianca. Prima di questa sera è ben più vicino a Tiberi, il leader. Adesso il distacco dice 2’34”. Però è anche vero che Filippo si è tolto le cronometro e che tutto sommato ci sono salite che gli piacciono. Una su tutti è il Monte Grappa.

E lo è sia perché è la scalata di casa, sia perché la Montagna degli Alpini lo ha lanciato verso la conquista della sua prima vittoria da professionista, l’Adriatica-Ionica Race 2022. Lassù Filippo divenne leader della corsa senza più mollare il simbolo del primato.

«E’ già un successo essere nei primi dieci – spiega Zana – visto che in partenza non dovevo far classifica, quindi dobbiamo andare avanti giorno per giorno e non pensare ad un obiettivo specifico, come la maglia bianca. L’importante è essere in condizione di dare il massimo».

«Riguardo alle mie cronometro sono soddisfatto. Non sono affatto andato male, anche se sono consapevole che c’è ancora molto da migliorare».

Il veneto sulle rampe del Mottolino. Dopo il Monte Pana è 8° nella generale
Il veneto sulle rampe del Mottolino. Dopo il Monte Pana è 8° nella generale

Imperativo non mollare

Infine una battuta su Tadej Pogacar. L’altro giorno verso il Mottolino, ancora più di oggi, gli uomini di classifica tra cui Filippo sono sembrati quasi “disinteressati” al suo attacco. E ci sta. Erano molto più attenti alla marcatura tra di loro.

«Non è che non ci interessa – chiarisce Zana – ma se va il doppio degli altri non puoi andargli dietro. E’ superiore. E’ inutile andare fuorigiri per poi prendere 10′. Tutti noi lo badiamo, ecco… solo che quando tu sei a tutta e lui scatta cosa puoi farci?».

«Ci aspettano altre tre tappe molto impegnative – conclude Filippo – Bisogna farsi trovare pronti. La condizioni sta migliorando sempre di più, almeno queste sono le sensazioni. Speriamo sia cosi fino alla fine».

Insomma, il freddo, la tappa corta ed esplosiva visto il finale che presentava un muro da classiche, e il giorno di riposo: si spera siano state solo le cause di un passaggio negativo. Anche perché il Grappa e la sua gente lo aspettano.