La tappa di Colfiorito dell’ultima Tirreno-Adriatico era lunga 239 chilometri. Pioveva da tutto il giorno e quando i più forti si sono presentati nello stretto arrivo, il solo capace di nascondersi e saltare fuori al momento giusto è stato Andrea Vendrame (foto di apertura). Pioveva anche a Sappada, lo scorso 24 maggio, quando il trevigiano conquistò la tappa del Giro a capo di 147 chilometri di fuga.
Vendrame sa vincere quando il tempo è brutto. E dato che sabato alla Milano-Sanremo si annuncia pioggia, sembra veramente strano che la Decathlon-Ag2r abbia deciso di non portarlo. Fra Bennett (il solo dei 7 prescelti ad aver vinto: due tappe al Tour de la Provence, categoria 2.1), De Pestel, Gautherat, Gudmestad, Lafay, Naesen e Paret Peintre un posto per l’unico italiano della squadra, per giunta vincente nel WorldTour e in condizione, non si trovava?


Emozioni e imprevisti
Ovviamente si tratta della considerazione di chi scrive, perché Vendrame sa stare al suo posto e non si lamenta. Ha imparato a godere delle conquiste raggiunte, progettandone di nuove, in questo suo correre fatto di emozioni e grandi scariche di adrenalina. Il periodo gli è favorevole, non era andata male neppure alla Strade Bianche, secondo migliore italiano al traguardo: un secondo più lento di Formolo.
«Ma quella è una corsa dai mille imprevisti – racconta – abbiamo visto i risultati e le foto. Tante cadute, tante forature, un disastro tutta la giornata. Purtroppo sul Sante Marie, ero ruota di Pello Bilbao e mi sono mancati quei 30-40 metri per scollinare con il primo gruppo. Però la condizione si è vista ed è buona. Alla Tirreno l’obiettivo era la tappa di Colfiorito ed è andata di lusso».


L’estro di Bettini
Emozioni e imprevisti sono il soggetto di una sua riflessione social, che ci è parsa interessante da approfondire. Nel ciclismo dei numeri esatti, dei test, dei rapporti fra chili e watt che smontano qualsiasi sogno, leggere di uno che parla di emozioni e imprevisti ti fa credere nuovamente nelle favole. Soprattutto uno che sta lì e le corse se le gioca col duro lavoro, ma anche la scaltrezza di azzeccare la mossa giusta al momento giusto. Uno come Bettini, facendo tutte le proporzioni: uno che non vince solo con le gambe, ma anche con lo spirito.
«L’imprevisto a Colfiorito – spiega – vista la lunghezza della tappa, è stata la pioggia. Però è andato tutto bene, bisognava mantenere la calma nel finale e gestirla al meglio. Sapevo di avere una buona condizione, la gamba c’era e infatti ci ho riprovato anche nei giorni successivi. Però vi confermo che la testa conta tanto.
«Se hai una mentalità forte, è fatta al 90 per cento. Bisogna mantenere la calma, sapersi gestire e non farsi prendere dal panico. Il giorno di Trasacco, quando ha vinto Kooij, ero rimasto tagliato indietro e ad inseguire da solo, mi sarei finito. Invece la fortuna ha voluto che Landa davanti abbia bucato, sia stato ripreso e poi la squadra lo ha portato ancora sui primi. E io da disperso che ero, alla fine sono arrivato sesto».


Dal Catalunya al Giro
L’imprevisto sarebbe a questo punto essere schierato per la Sanremo, ma in apparenza non sono state previste eccezioni, a meno di ripensamenti nelle prossime ore.
«Per cui per ora la Sanremo resta un sogno – chiude Vendrame – perché la squadra mi ha comunicato da tempo che non l’avrei fatta. Da programma sono previsto al Catalogna, ma è chiaro che essendo l’unico italiano del team, un po’ dispiaccia. Per questo poi comincerò a pensare al Giro d’Italia, l’obiettivo principale dell’annata, dove correrò per vincere una tappa».