Dopo tre anni corsi alla corte di Gianni Savio, due nella professional e uno, l’ultimo, nel team continental, Santiago Umba è pronto a spiccare il volo nel WorldTour. L’intervista che vi apprestate a leggere è stata fatta nel giorno del 21° compleanno del colombiano, quindi gli auguri, anche se in ritardo, sono d’obbligo. Umba è davvero pronto per questo importante salto? Il team che ha scommesso su di lui è l’Astana-Qazaqstan e ne parliamo insieme a Andrea Peschi, diesse del team GW Shimano-Sidermec.
«Quello del WorldTour – dice Peschi – è un mondo completamente diverso, Umba dovrà tirare fuori tutta la sua personalità e migliorare in tanti aspetti. Sicuramente sarà seguito da uno staff che ne migliorerà le qualità atletiche, ma dovrà metterci comunque del suo».


Da quali basi parte?
Umba ha degli ottimi numeri sul suo terreno, la salita. In più è dotato di un buono spunto veloce, chiaro che tutto va rapportato con il tipo di gare che ha fatto fino ad ora. Però quando si è trovato in un gruppo ristretto si è dimostrato sempre veloce nello sprint. Nel WorldTour queste qualità andranno allenate ancora di più.
Riuscirà ad inserirsi secondo te?
Troverà delle difficoltà, com’è giusto che sia, tanto farà il tipo di calendario che la squadra costruirà per lui. Il livello delle corse, bene o male, si alzerà sicuramente. Continuerà a lavorare con il suo preparatore, che è esterno alla squadra, ma poi si rapporterà con lo staff dell’Astana per pianificare allenamenti e gare.


Rispetto ai due anni in professional nel 2023 ha corso in maniera diversa?
Ha iniziato in Colombia, con due gare a tappe nazionali, ma non sono un confronto veritiero rispetto al mondo europeo. Nel 2023 abbiamo ricalcato il calendario fatto da professional, ad eccezione del Giro Next Gen. Con i professionisti ha fatto bene al Giro dell’Appennino dove è arrivato nei primi quindici. E’ stata una stagione altalenante, con qualche problema fisico che non gli ha permesso di correre ai livelli che avrebbe voluto.
Al Giro Next Gen, fino alla penultima tappa, era andato bene.
E’ stato un po’ il rammarico della stagione. Fino alla tappa dello Stelvio era il nostro uomo di riferimento insieme a Gomez ed essendosi comportato bene proprio quel giorno, arrivando quinto, abbiamo deciso di lavorare per lui. Peccato che sia mancato nella frazione finale, mentre fortunatamente Gomez è rimasto in classifica. Al termine della corsa avevamo due uomini nei primi dieci: Gomez quarto e Umba decimo.


Poi è andato al Tour de l’Avenir con la Colombia, ma non ha brillato.
L’Avenir era una buona vetrina, siamo stati in Francia per dargli supporto nelle prime tre tappe. Sapevamo però che non era nella migliore delle condizioni, era in una fase calante. Era comunque in una corsa internazionale contro i migliori under 23 del mondo.
Alla luce di quanto detto fino ad ora non sembri essere convinto del passaggio nel WT…
Quando mi ha detto che avrebbe firmato con l’Astana, ho avuto qualche perplessità. Sinceramente lo avrei visto più in un team professional per un altro anno, così da maturare definitivamente. La sua fortuna è che l’Astana è un team di matrice italiana, un mondo che in parte già conosce. Questo lo potrà aiutare nell’inserirsi, come detto prima molto dipenderà dal tipo di calendario che andrà a fare, anche se…


Cosa?
L’Astana fa comunque un calendario WorldTour, cosa che obiettivamente è obbligata a fare. Un’altra cosa che mi preoccupa è anche il fatto che abbia firmato solamente per un anno. Nel 2024 si gioca tanto: sappiamo tutti che in una stagione possono succedere tante cose, ma io non avrei rischiato così tanto.
Però Umba parte da alcuni punti di forza, come la salita…
Lui è uno scalatore puro e da un lato è un bene perché corridori così non ce ne sono quasi più. Dovrà però strutturarsi meglio, questo vuol dire allenare tanto la potenza in salita, soprattutto nelle scalate come lo Stelvio. Su pendenze come quelle dovrà imparare ad essere più competitivo. Al Giro Next Gen sapeva di non arrivare al massimo della condizione, visto che quella era la sua prima corsa di alto livello in stagione.


In un team WorldTour con tante gare in calendario e un programma definito potrà migliorare tanto.
In Astana potrà contare su una crescita per step. La squadra ha un calendario immenso, con tre attività in contemporanea, quindi spazio per correre ce ne sarà. In più in squadra non hanno tanti scalatori, non ha nemmeno troppa concorrenza. Di esperienza ne ha, visti i tre anni con noi. A mio modo di vedere se riuscirà ad arrivare al 100 per cento in corse come la Tirreno potrà fare bene, serve prepararsi però.