Prosegue l’opera di rinforzamento della UAE Team Emirates, che non ha certo problemi di budget. E così c’è la conferma che il prossimo anno al servizio di Pogacar ci sarà anche Tim Wellens, grande promessa del ciclismo belga e colonna della Lotto Soudal. Con due vittorie all’Eneco Tour e una al Polonia, il corridore di Sint Truiden, 31 anni, è sempre parso sulla porta del grande risultato. E ora finalmente ha fatto una scelta precisa.
«Ho deciso di respirare aria nuova durante il periodo delle classiche valloni – ha raccontato a Het Nieuwsblad – dato che per l’ennesima volta i miei obiettivi di primavera sono stati deludenti. Ho smesso di fare i progressi che volevo e ho deciso che era giunto il momento di cambiare. Non volevo andare in una squadra del livello della Lotto Soudal. Se l’ho lasciata, è stato per migliorare. A mio avviso i team che fanno la differenza sono tre: Jumbo-Visma, Ineos Grenadiers e UAE-Team Emirates. La prima ha fatto capire che il loro interesse si era un po’ raffreddato. La Ineos era interessata, ma voleva una risposta subito. Poi ho parlato con Gianetti e Matxin e li ho trovati davvero motivati a coinvolgermi. Mi hanno dato un tempo per pensarci e così alla fine ho scelto loro».
Tutto per Pogacar
Per Wellens cambierà tutto, a partire dall’allenatore che non sarà più Paul Van Den Bosch, riferimento belga della preparazione, che lo ha seguito sin dai primi passi nel professionismo.
«Sembra davvero che avrò anche un nuovo allenatore accanto a me – spiega Wellens – un aspetto che fa parte di quel vento nuovo. Ci saranno anche alcuni cambiamenti nel mio programma. La squadra vuole giocarmi al massimo all’inizio della stagione, quando sarò al meglio. Parliamo di gare a tappe come UAE Tour e Tour of Oman. In molte gare fiamminghe e valloni mi sarà permesso di fare la corsa, a meno che non ci sia Pogacar al via. Ovunque ci sarà lui, l’obiettivo dichiarato è che io mi sacrifichi. Il che è del tutto logico, ovviamente. Mi è stato detto che alla Ineos devi giocarti il posto, alla UAE Emirates regna la chiarezza. Riceverò il mio programma in anticipo, con gli obiettivi indicati, in modo da sapere su cosa lavorare. Mi piace di più».
Ha lasciato il Tour per Covid, ma si è sudato le 16 tappe in cui è rimasto Il suo 2022 è iniziato alla grande con la vittoria al Trofeo Serra de Tramuntana
Rimpianto Polonia
Dopo tanti anni nella stessa squadra, partire non sarà facile. Si tratterà di lasciarsi alle spalle la quotidianità del fiammingo e amicizie vecchie di anni. Anche se nel caso di Wellens pare che, dal momento in cui ha comunicato che sarebbe andato via, alcune ruggini si siano create e ne abbiano condizionato i programmi.
«Come in ogni squadra – ha spiegato Wellens, che ha dovuto ritirarsi dal Tour de France per il covid – ci sono persone che mi mancheranno. Prendiamo ad esempio Marc Wauters, le presentazioni che faceva per ogni tappa del Tour erano di altissimo livello. Penso sia importante lasciarsi in buoni rapporti. Spero davvero tanto che non ci sarà la retrocessione dal WorldTour. Per questo mi è dispiaciuto non aver potuto partecipare al Tour de Pologne. Mi sarebbe piaciuto aiutare la squadra con i punti necessari».