A Trento sprint sui sampietrini: Nizzolo come si fa?

09.09.2021
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Le gare in linea dei campionati europei di Trento finiranno su un fondo di pavé. Okay, non il pavè inteso come quello della Roubaix, però il fondo non sarà liscio e compatto come sull’asfalto. Ma ci sono pur sempre i sampietrini.

E’ anche probabile che si arrivi in volata e allora ci si chiede come si affronta uno sprint su questa tipologia di fondo. Una domanda che abbiamo girato al campione europeo uscente, Giacomo Nizzolo… che di sprint (e di europei) se ne intende.

Nizzolo è impegnato al Tour of Britain, per lui sono le ultime gare da campione europeo
Nizzolo è impegnato al Tour of Britain, per lui sono le ultime gare da campione europeo

Ricognizione fondamentale

«La prima cosa da fare – spiega Nizzolo – quando c’è un arrivo così è cercare una linea più “battuta” e meno sconnessa, chiaramente pensando di poter impostare la volata da davanti. Conoscere la linea migliore è davvero importante.

«Io non farò l’europeo, ma avevo comunque fatto la ricognizione da solo in questo caso. A volte però capita di farla con dei compagni. Tuttavia in sede di briefing parlo per ultimo. Voglio prima sentire la loro opinione e non condizionarli. Mi piace che gli altri dicano come la pensano».

In effetti colui che fa lo sprint è il capitano del treno e il suo parere potrebbe finire per incidere sulle opinioni altrui.

Posizioni troppo schiacciate e avanzate, come quella di Ewan per esempio, non sono ideale sui sampietrini
Posizioni troppo schiacciate e avanzate, come quella di Ewan per esempio, non sono ideale sui sampietrini

La posizione

Un altro aspetto molto importante è la posizione da assumere durante lo sprint su questo fondo decisamente meno liscio.

«Le soluzioni attuali – riprende Nizzolo – che vedono gli sprinter schiacciarsi troppo sulla ruota anteriore per essere più aerodinamici magari le eviterei. Spostandosi troppo in avanti si scarica il posteriore che saltellerebbe di più. Perdendo spinta (e trazione, ndr). Quindi cercherei di restare il più centrale possibile. Un po’ più composto. Poi tutto questo a parole. Perché alla fine quando sei lì cerchi di spingere il più possibile e basta».

In tal senso è anche importante il rapporto. E Nizzolo che utilizza il cambio Shimano, il quale dà la possibilità di montare i “bottoncini” anche all’interno della piega, per cambiare senza staccare le mani dal manubrio. Giacomo dice che questa soluzione è assolutamente da mantenere. «Io li utilizzo sempre. E’ anche importante che catena sia delle lunghezza giusta, non troppo lenta, altrimenti rischia di saltare».

Pressioni molto più alte della norma per Nizzolo. Andrebbero bene anche a Trento?
Pressioni molto più alte della norma per Nizzolo. Andrebbero bene anche a Trento?

Il setup: gomme…

E dalla catena si passa poi agli aspetti tecnici della bici, partendo sempre dall’esperienza di Nizzolo.

«Non andrei a cambiare la pressione delle gomme per un tratto così breve, che poi se ricordo bene non è neanche così super sconnesso a Trento. Meglio avere una bici più scorrevole e restare attaccati in salita che dover rincorrere per una pressione più bassa. 

«Io poi in particolare sono tra coloro che in gruppo utilizza pressioni più alte: arrivo anche a 10 Bar all’anteriore e 10,5 al posteriore, ma non scendo mai al di sotto delle 9 bar davanti e 9,5 dietro. A livello di sensazioni mi piace sentire la bici molto rigida, anche se sono consapevole che non è una soluzione troppo indicata sullo sconnesso».

Nizzolo predilige rapporti lunghi o lunghissimi…
Nizzolo predilige rapporti lunghi o lunghissimi…

E rapporti

E poi ci sono i rapporti. Anche in questo caso Nizzolo è un po’ fuori da coro. Giacomo preferisce i rapportoni.

«Nelle gare più veloci uso anche il 56 – dice il corridore della Qhubeka Assosper questo europeo avrei scelto il 55-42 e l’11-30 dietro. Rapporti così ti aiutano se magari devi fare una trenata per rientrare in discesa, o in fondo dopo dopo una salita. Ma non crediate che vada duro. Io faccio molta cadenza, ma quando arriva il momento mi piace sentire il rapporto sotto la gamba. Ma io credo che a Trento non sarà una volata velocissima, se si dovesse arrivare allo sprint, perché l’arrivo è un po’ tecnico e non solo per i sampietrini. Per fare l’ottimo, cioè le 110 pedalate, magari avrei utilizzato il 55-12».

Infine una curiosità. Ma se Nizzolo dice che in volata viaggia a 110 pedalate e che nelle tappe piatte usa il 56×11 ci chiediamo: ma nella tappa che ha vinto al Giro, quella di Verona, che era un biliardo, a quanto andava?

«Beh, lì si andava fortissimo. La velocità media degli ultimi 300 metri è stata di 76,5 chilometri orari, quella massima 78».