La testa va, la gamba non spinge: Monaco spiega…

07.06.2022
4 min
Salva

In fuga nella tappa di ieri alla Adriatica Ionica Race (in apertura, al via da Ferrara con Scaroni), Alessandro Monaco sta faticosamente cercando di mettere insieme una stagione che gli permetta di rilanciarsi. Corridore di talento, il pugliese è uno di quei ragazzi sacrificati dalla Bardiani-CSF-Faizanè sull’altare della fretta. Passato professionista nell’anno del Covid con un ottimo curriculum, si è ritrovato a piedi a fine 2021 senza essersela potuta giocare. Ha lasciato posto ad altri che magari sfonderanno o magari faranno la sua stessa fine e si è accasato alla Giotti Victoria di Stefano Giuliani.

Ieri dopo la tappa ha chiacchierato a lungo con Giovanni Carboni, con cui ha trascorso i due anni alla corte di Reverberi e prima di parlare di sé ha dedicato un pensiero ai ragazzi della Gazprom.

«So purtroppo cosa significa essere a piedi – ha detto – oppure meglio… Non tanto essere a piedi quanto piuttosto lottare nelle difficoltà. Apprezzo questi ragazzi e posso veramente dire che li capisco. Alcuni come Scaroni e Carboni sono dei fratelli, degli amici. Cerco anch’io di essergli vicino, ma purtroppo questo non è un mondo facile. Però noi siamo veramente duri e, vada come vada, di sicuro un domani saremo degli uomini veri».

Nella tappa di Brisighella con carboni vincitore: per Monaco la maglia gialla di combattivo
Nella tappa di Brisighella con carboni vincitore: per Monaco la maglia gialla di combattivo
Parliamo di te, la fuga è stata un bel segnale di vita…

Spero di farne ancora per dimostrare che ci sono e dove potrei essere. Purtroppo nei finali manca sempre qualcosa. Ieri ho anticipato di sicuro per fare la tappa, ma anche perché il passo per tenere i primi non ce l’ho. Allora mi sono detto che magari anticipando sarei riuscito a rimanere agganciato. Purtroppo mi hanno preso ai piedi dell’ultima salita e ho patito a tenere il ritmo. Se mi avessero preso un paio di chilometri dopo, magari ci sarei riuscito, però le corse sono così. Io ci sono e cerco di dimostrare che ho voglia di fare, anche se mettersi in luce con gente che esce dal Giro è difficile.

Doveva essere la stagione del rilancio, come sta andando?

Ho alti e bassi e soffro purtroppo di un piccolo problema di salute che ho scoperto da poco e che devo risolvere, perché altrimenti è difficile andare avanti.

Monaco ha 24 anni ed è passato pro’ nel 2020 con la Bardiani che a fine 2021 non lo ha confermato
Monaco ha 24 anni ed è passato pro’ nel 2020 con la Bardiani che a fine 2021 non lo ha confermato
Di cosa si tratta?

E’ un problema che mi limita tantissimo, un fastidio e a volte un dolore a una gamba. Cerco sempre di trovare la grinta e di andare avanti, ma non è facile. Dopo un inizio di stagione buono, ho cominciato a sentire che qualcosa non andava e infatti era come pensavo e come pensavamo. E’ un problema di cui purtroppo soffre più di qualche ciclista e se non ti operi, limita tantissimo la prestazione.

Ne risenti in corsa?

Finché non mi prende, cerco di fare del mio massimo. Ci sono giorni che va bene e altri che ne soffro. Di base, non riesco a fare dei gran fuorigiri. Però se sono in fuga al mio passo, sembra tutto normale. Quando mi prendono i primi, non riesco ad aumentare il ritmo e lotto per restare agganciato. Purtroppo non decido io.

La stagione di Monaco è costellata da decide di fughe. Questa al Tour of Hellas
La stagione di Monaco è costellata da decide di fughe. Questa al Tour of Hellas
Come prosegue la stagione dopo la Adriatica Ionica?

Adesso c’è il campionato italiano in casa, in Puglia. Di sicuro non è un percorso che mi si addice tanto, però voglio esserci per la mia terra. E poi sicuramente ci sarà il Sibiu Tour. La squadra è rumena, quindi ci teniamo tanto. Poi penso che farò un periodo di distacco, anche per approfondire questo problema.