Taglia il traguardo in lacrime e non sa che nell’ammiraglia alle sue spalle, il diesse Contessa ha iniziato a farlo ben prima. Riccardo Lucca ha vinto di prepotenza in una corsa di professionisti e anche per lui si tratta della prima volta. Alle sue spalle un gruppo da corsa elite, perché per vincere si deve andare in fuga e non è detto che vengano sempre a prenderti. Probabilmente la caduta di Carboni nella penultima discesa l’ha avvantaggiato, ma quella curva l’avevano vista tutti e la scivolata del marchigiano parla forse di troppa foga.
Subito dopo il traguardo, Lucca si è piegato con la bici e ha dato sfogo all’emozione Il traguardo tagliato il lacrime: la prima vittoria 2022 di Lucca è venuta tra i pro’
Corsa al riscatto
E’ la corsa di chi vuole far sentire la propria voce e Lucca è uno di quelli che s’è abituato a camminare con i sassi nelle scarpe. L’anno scorso ha vinto sei corse con la maglia della General Store, ma ha pagato caro il fatto di avere già 24 anni. Come Alfio Locatelli si sentì dire da un procuratore che alla stessa età era già vecchio, il trentino di Rovereto ha semplicemente trovato le porte chiuse.
«Ieri è stata una brutta giornata – dice – ho pagato caro il Grappa. Ho perso più di 7 minuti e in classifica stamattina ne avevo quasi 10. Per questo sono entrato in quella fuga così numerosa. Ero convinto che ci avrebbero preso, invece si sono fermati. Prima di me ha provato Carboni, ma è caduto. E io arrivando, piangevo…».
Antonio Nibali ha avuto l’idea giusta, ma Lucca lo ha anticipato Si è rivisto in fuga Enrico Battaglin, che ha chiuso al 4° posto Carboni era in fuga, ha attaccato, ma è caduto in discesa: forse poteva vincere ancora Con Carboni, a 14′ dal vincitore è arrivato Thomas Pesenti
Antonio Nibali ha avuto l’idea giusta, ma Lucca lo ha anticipato Si è rivisto in fuga Enrico Battaglin, che ha chiuso al 4° posto Carboni era in fuga, ha attaccato, ma è caduto in discesa: forse poteva vincere ancora Con Carboni, a 14′ dal vincitore è arrivato Thomas Pesenti
Gregario da WorldTour
Il suo nome salta fuori dalle cronache delle ultime tappe e dai successi degli anni passati e di colpo la vittoria mette in fila i vari tratti e compone l’identikit di un corridore forte che magari si è fatto scivolare sopra il tempo nei primi anni di carriera.
«Sapevamo tutti delle grandi qualità di Riccardo – dice Davide Rebellin sfinito sul traguardo – ha un grande motore e merita di proseguire a un livello superiore, perché è un ragazzo vincente che sa anche fare lavoro di squadra. Merita una chance».
Sulla stessa lunghezza d’onda è Ilario Contessa, che con Lucca aveva già lavorato nella sua prima parentesi nella marchigiana Work Service.
«Il primo giorno – racconta al settimo cielo – era il più forte di tutti, ma ha pagato l’inesperienza di essere l’unico atleta continental e non è riuscito a gestire il finale. Va bene che ha vinto l’amico Scaroni, ma quel giorno non è andata bene. Alla luce di oggi però, ce la facciamo bastare ugualmente. Riccardo potrebbe essere un buonissimo gregario per una WorldTour, speriamo che almeno possa provarci in una professional».
Lucca e Contessa: entrambi in lacrime nel finale. Una vittoria che vale tanto Sotto al palco delle premiazioni, Lucca è stato raggiunto dai compagni della Work Service
Lucca e Contessa: entrambi in lacrime nel finale. Una vittoria che vale tanto Sotto al palco delle premiazioni, Lucca è stato raggiunto dai compagni della Work Service
Le porte chiuse
Lucca adesso non piange più e quando dice che nessuno l’ha ancora cercato per passare professionista, lo fa allargando le braccia.
«Forse ho perso del tempo – dice – ma certo i miei anni da junior sono stati gli ultimi in cui non facevano passare ragazzi così giovani. Adesso quei miei errori li uso per farli vedere ai nostri under 23, per correggerli quando è necessario. La squadra sta andando nella giusta direzione, abbiamo vinto quattro corse con quattro diversi corridori e adesso gli U23 andranno al Giro, mentre io avrò il Giro del Veneto e poi i campionati italiani su una distanza che non ho mai fatto. Ci saranno i corridori più forti, sarà comunque un’esperienza. Nessuno mi ha cercato, mentre tanti continuano a passare. Poi però vedo che tanti passano presto, non trovano il giusto colpo di pedale e sono in difficoltà».
Tesfatsion ha attaccato Zana in salita e ha poi fatto la volata sul gruppetto Zana si è difeso dagli attacchi dell’eritreo, marcandolo molto da vicino
Tesfatsion ha attaccato Zana in salita e ha poi fatto la volata sul gruppetto Zana si è difeso dagli attacchi dell’eritreo, marcandolo molto da vicino
Attacco frontale
Sirolo si specchia nell’Adriatico in un primo accenno di vacanze e spiagge. Antonio Nibali, sfinito dopo il traguardo, ha raccontato di averci provato e che la sua idea fosse più o meno la stessa messa in atto da Lucca. Scollinare con 5-6 secondi al penultimo passaggi sul Gpm e poi tirare dritto. Perché la discesa, diceva, si faceva meglio da soli che in gruppo.
Il finale ha proposto l’attacco frontale di Tesfatsion a Zana, che però ha risposto senza particolare affanno. E mentre il vicentino pedala verso l’attesa vittoria, il corridore eritreo cresce ogni giorno sul piano della fiducia. Chissà se anche su di lui ha già messo gli occhi qualche squadrone.