A un certo punto Cristian Scaroni sparì dall’Italia, dove correva con la Hopplà-Maserati, per andare nella Francaise des Jeux Continental, presunta porta di accesso al WorldTour. Ci è rimasto per un anno, lungo il quale ha vinto qualche corsa e si è messo in evidenza. Ma poi, alla resa dei conti, la squadra disse di cercare un velocista e il bresciano, più uomo da classiche che sprinter, si è accasato alla Gazprom-Rusvelo. Nulla da dire: squadra ben organizzata, come vedremo. Ma quando cominci la stagione con la quarantena ad Abu Dhabi, ci sta che il seguito non sia felice come te lo aspettavi.
«Infatti ero partito bene dopo un ottimo inverno – dice – poi di colpo sono cambiate le carte in tavola. Alla Valenciana cominciavo a riconoscere le sensazioni giuste, allo Uae Tour la condizione cresceva. E poi si è fermato tutto. Due settimane chiuso in stanza da solo laggiù non sono state il massimo. Poi, quando sono tornato e ho ripreso ad allenarmi, è arrivato il lockdown…».
Allora facciamo finta che non sia mai successo e ricominciamo. Cosa dici della scelta della Gazprom?
E’ una squadra molto ben organizzata. C’è serietà nel lavoro, ognuno ha il suo ruolo e sta al suo posto. Me lo avevano detto ed è vero.
E’ più una squadra italiana oppure russa?
Quello che dirige tutto, Renat Khamidulin, è russo ma ciclisticamente è cresciuto in Italia. Gli altri russi hanno tutti casa qui. Direi che è più una squadra italiana, senza le rigidità di cui a volte si parla nelle squadre russe.
Hai già un programma per il 2021?
Inizierò a Mallorca a fine gennaio. Poi Murcia, Laigueglia e Larciano. Potendo scegliere, vorrei arrivare bene alla Coppi e Bartali, centrare una tappa sarebbe davvero bello. Il prossimo anno mi piacerebbe vincere, perché di fatto non succede dal 2019.
Ecco, bravo, eri uno che teneva in salita e poi vinceva in volata. Sei ancora capace?
Credo di aver mantenuto le mie doti, ma il guaio è che finora ho trovato gente più forte in salita. Sto lavorando per arrivare in fondo con quei 10-15 che si giocano la corsa e capire se lo spunto c’è ancora. Lo alleno sempre, le doti vanno tenute in esercizio. Se fai salite su salite, perdi fibre bianche e poi non sei più veloce.
Chi segue la tua preparazione?
Il Centro Mapei. Ci andavo ai tempi della Hopplà, poi mi chiesero di lasciarlo perché la Gazprom l’anno scorso ci faceva allenare da Devoti. Ora che lui non c’è più, ci hanno lasciati liberi di farci seguire da altri e io sono tornato a Castellanza.
Rosola sarà ancora con voi?
Paolo è il nostro jolly, pur non risultando fra i direttori sportivi. Quest’anno allenava gli under 23 della squadra e li seguiva alle corse. Ma se uno di noi pro’ ha bisogno di fare dietro moto o di qualsiasi cosa lui c’è sempre.
A quando il primo ritiro?
Dal 10 al 24 gennaio a Calpe e da lì andremo diretti a Mallorca. Ci sto, facciamo davvero finta che non sia successo niente. Adesso mi allenerò fino al 23 dicembre a Chiavari con Fabbro, Aleotti e Pietrobon. E poi speriamo che si possa partire bene per dimostrare quello che so fare…