Una grande ingiustizia: Gianni Savio non usa mezzi termini e punta il dito. L’ufficializzazione delle Wild Card per il Giro d’Italia vede l’Androni Giocattoli fuori dai giochi. E la tempestività della chiamata fa sì che il manager piemontese venga a sapere da noi della sua esclusione.
Davvero, Savio, non venite informati prima?
Davvero. Ed ero anche fiducioso. Da quattro anni siamo la miglior professional italiana, nel ranking Uci e nella Ciclismo Cup. Ogni commento sotto il profilo sportivo è superfluo. A chi hanno dato le Wild Card?
Eolo, Bardiani, Vini Zabù.
Eolo è sponsor del Giro, poco da dire. Bardiani non so se abbia sponsorizzato, ma ha Visconti e Battaglin e lo stesso poco da dire. Nei confronti di Vini Zabù, non so cosa pensare… Hanno perso i migliori elementi, non vedo la consistenza tecnica. Un corridore che abbiamo lasciato libero prima del Giro 2020 lo hanno preso loro ed è stato trovato positivo. Che notizia…
Davvero non sapevi?
Lo giuro.
Quanto incide questo sulla vita della tua squadra?
Ovviamente incide molto. Sotto il profilo sportivo è una grande ingiustizia. Dispiace fare nomi, ma è inevitabile. Ci fosse stata l’Arkea, non avrei avuto niente da dire, ma così…
Le motivazioni
Il problema è tenere motivati i corridori, semmai. E qui la palla passa da Gianni Savio a Giovanni Ellena che la notizia nel frattempo l’ha appresa e rimuginata.
«Qualche sentore – dice – avevo cominciato ad averlo nei giorni scorsi, ma io sono un Povero direttore sportivo, scritto proprio con la lettera maiuscola, perché sono davvero l’ultima ruota».
Che idea ti sei fatto?
Ci saranno motivazioni valide, ma certo non sportive e comunque non intuibili. Sai come diceva mio padre?
Come diceva?
«Sa di più un inetto a casa sua, che un intelligente a casa d’altri». Non ho mai considerato i suoi detti prima, ma comincio a ritrovarmici sempre di più. Ognuno a casa sua fa come vuole, è giusto che sia così.
Farete tante altre corse…
Abbiamo tanti giovani per cui il Giro sarebbe stata una bella esperienza per crescere. Ma devono permetterci di fari crescere, altrimenti squadre come la nostra chiudono.
Come si fa a tenerli motivati?
Le motivazioni si trovano. Avranno tante corse per crescere e forse senza lo stress di doversi meritare un posto al Giro, riusciranno a lavorare meglio. La domanda è chi motiverà gli sponsor? E’ inutile nascondersi, certi accordi sono legati al Giro e questa è la terza volta in pochi anni che ci fanno fuori. Le due volte precedenti? Entrambi gli anni in cui avevamo un certo Egan Bernal, bella prova di lungimiranza…