Oggi è il giorno del debutto stagionale di Mathieu Van der Poel. Il programma iniziale prevedeva che attaccasse per la prima volta il numero alla Tirreno-Adriatico, ben prima dello scorso anno quando scelse la Sanremo e forse gli mancò qualcosa sul Poggio. L’idea di debuttare a Le Samyn – 199 chilometri con 8 cotes negli ultimi 100 – era stato spiegato ai primi del mese da Philip Roodhooft, uno dei due titolari della Alpecin-Deceuninck.
«Aggiustare o cambiare le cose strada facendo – aveva detto – a volte viene visto come una mancanza di professionalità, mentre molto spesso è il contrario. A patto che lo si faccia con attenzione».
Mathieu si è presentato al via sorridente e ovviamente circondato dal tifo e dalla curiosità generale. La maglia verde della squadra e la bici bianca in attesa di mostrare altre colorazioni alla Tirreno-Adriatico che dovrebbe essere il suo impegno successivo.
Un’occasione da cogliere
Il belga Het Nieuwsblad è tornato a bussare alla porta del manager belga per farsi spiegare il perché di questa scelta.
«Inizialmente – ha spiegato – il piano prevedeva che questa settimana Mathieu si allenasse in Spagna. Ma in questo momento in quella zona il tempo è terribilmente brutto e non aveva senso restarci tanto più a lungo. Inoltre, giovedì Lars Boven si è ritirato alla Valenciana e non avrebbe potuto partecipare a Le Samyn, per cui il suo posto era libero. Van der Poel aveva già fatto sapere che gli sarebbe piaciuto partecipare a una gara e così abbiamo colto l’occasione».
Le Samyn, una gara pulita
Come già spiegato dallo stesso Roodhooft due anni fa, la gestione di Mathieu Van der Poel è oculata e improntata alla massima tutela. Non è parsa inosservata la razionalizzazione dei suoi impegni dopo l’intenso triennio 2021-2023. E così ora l’olandese resta lontano dagli eccessi di un’attività smodata, puntando sulla qualità degli impegni.
«Tre mesi fa – ha spiegato ancora Roodhooft – avevamo pensato di farlo correre nel weekend di apertura qui al Nord, ma abbiamo deciso di non farlo. Avrebbe avuto ancora meno spazio tra i campionati del mondo di ciclocross (2 febbraio, ndr) e il debutto su strada e volevamo comunque concedergli qualche giorno di vacanza dopo la vittoria iridata. Il giorno dopo le vacanze, Mathieu è subito partito per l’altura, è quasi un mese che non torna a casa. Il vantaggio di correre Le Samyn è anche questo: può restare a casa per qualche giorno. In più c’è da dire che il livello della Omloop Het Nieuwsblad sarebbe stato troppo alto, mentre Le Samyn è una gara pulita, con un finale impegnativo, che per lui non sarà troppo difficile da affrontare. L’ha già fatta in passato e si è sempre divertito».
Strade Bianche, no grazie
L’unica volta che Van der Poel partecipò alla corsa, che parte proprio alle 13 da Quaregnon e si concluderà a Dour intorno alle 17,20, si guadagnò un’insolita foto sul traguardo. Lo tagliò infatti con il manubrio privo della leva del cambio e il guasto gli impedì di giocarsi la corsa. Dire sin da ora se l’olandese sarà in grado di vincere è piuttosto difficile, anche se non c’è dubbio che in qualche modo ci proverà.
«Le sue condizioni ovviamente stanno ancora migliorando – spiega Roodhooft – ma non è ancora nella forma in cui sarà fra tre settimane. Però sta bene e per questo motivo lui per primo ha detto di sentirsi pronto per correre. Ha voglia di farlo, l’ho sentito molto coinvolto. Ma nonostante questo, ci tengo a dire che Le Samyn è l’unica modifica al suo calendario. Mathieu non parteciperà alla Strade Bianche di sabato».
Allo stesso modo in cui Pogacar non dovrebbe partecipare alla Parigi-Roubaix. Il bello di questi grandi campioni è che quando riconoscono l’aria della primavera e sentono nelle gambe la forza giusta, hanno ancora il potere di imporre la loro volontà sui piani della squadra. Se Van der Poel non correrà a Siena è perché eventualmente non avrà le gambe per tenere testa a Pogacar.