Ponomar: il Giro, la guerra, la crescita. Savio racconta

28.05.2022
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Andrii Ponomar è l’unico under 20 del Giro d’Italia. Anche quest’anno, come lo scorso, è il più giovane al via. La sua corsa rosa sta vivendo alla giornata. Qualche fuga, molte giornate lunghe sulle montagne ma soprattutto tanta esperienza in più.

Gianni Savio, team manager della Drone Hopper-Androni, sta cercando di metterlo nelle condizioni migliori per tutelare la sua crescita. E quest’anno ancora di più vista la particolare situazione in cui è coinvolto il giovane ucraino.

La sua città è Chernihiv, circa 150 chilometri a Nord di Kiev, che con la sua strenua resistenza di fatto ha bloccato la presa di Kiev stessa. Ma proprio per questo motivo adesso è quasi del tutto rasa al suolo. «Se fosse caduta Kiev – ci aveva detto Popovich – sarebbe stata la fine per l’Ucraina».

Andrii Ponomar con Gianni Savio. L’ucraino compirà 20 anni a settembre
Andrii Ponomar con Gianni Savio. L’ucraino compirà 20 anni a settembre

La guerra in testa

E con Savio partiamo proprio da qui.

«E’ difficile giudicare Andrii – spiega il manager piemontese – visto il conflitto fra Ucraina e Russia che lo ha preso molto. Sta vivendo una situazione molto difficile da cittadino e da figlio. Figlio di un militare che sta combattendo nel Donbass».

«Prima di partire per l’Ungheria gli abbiamo parlato e gli abbiamo chiesto se aveva intenzione di fare il Giro. Visto il momento poteva anche dire di no e non ci sarebbero stati problemi. Ma lui ci ha risposto che voleva esserci. 

«Però lo vedo, tante volte quando gli parlo ha un’espressione triste, quasi assente… ed è assolutamente comprensibile».

Ottima posizione a crono per Ponomar, che è stato anche campione nazionale juniores nel 2019
Ottima posizione a crono per Ponomar, che è stato anche campione nazionale juniores nel 2019

Passo dopo passo

Lo scorso anno Ponomar era partito per il Giro con la “condizionale”. E questa martingala era: se superi un certo livello di stanchezza torni a casa. Lo staff medico e Savio stesso lo monitoravano costantemente.

«Da questo punto di vista, un punto di vista più tecnico, sicuramente è cresciuto – riprende Savio – Ma i segnali positivi c’erano stati già l’anno scorso».

«Gli dissi proprio: “noi vorremmo portarti al Giro, perché è vero che sei giovanissimo, ma dagli esami e dai test fatti hai dei valori notevoli e sei già formato fisicamente”. A differenza di Umba per esempio che era ancora un “bambino”. Io però gli dissi che se si fosse trovato solo appena in difficoltà e se la sera al controllo del medico emergeva che non aveva recuperato, si sarebbe dovuto fermare».

«E così io tutti i giorni gli chiedevo: Adrii, come stai? E lui: bene. Andrii, come va? E lui: bene, bene… A forza di bene è arrivato a Milano».

«Con tutto questo discorso dove voglio arrivare: Andrii ha davvero un grande motore, ma il motore da solo non basta, devono esserci le altre componenti che possono permettergli di esprimersi al massimo».

Quest’anno Ponomar è arrivato al Giro con più giorni di corsa rispetto al 2021. Un segnale di crescita e di buona gestione del team
Quest’anno Ponomar è arrivato al Giro con più giorni di corsa rispetto al 2021. Un segnale di crescita e di buona gestione del team

Quanta strada

E per altri componenti Savio intende soprattutto quelle mentali, che adesso come abbiamo visto non può avere. Quelle che ti fanno essere concentrato in tutto e per tutto sulla corsa e sulla vita da atleta. Tattica in gara, attenzione, alimentazione…

Il campione ucraino però è migliorato. Fare il Giro d’Italia con la maglia di campione nazionale è un orgoglio doppio. La mattina sul palco del foglio firma è sempre applaudito e anche se lui non lo dà a vedere, questa empatia gli fa pacere».

 

«Quest’anno – riprende Savio – il Giro d’Italia è durissimo. Siamo praticamente all’ultima tappa, la crono nel suo caso quasi non la considero, e sin qui ha sempre tenuto bene. E’ vero che lo abbiamo visto poco protagonista, ma questo dipende a mio avviso da un aspetto psicologico».

Andrii ha un ottimo recupero e questo fa ben sperare per il futuro
Andrii ha un ottimo recupero e questo fa ben sperare per il futuro

Più magro

Prima Savio ha parlato di “altre componenti” che servono ai fini della prestazione. E nel caso di Ponomar non si può non parlare del peso. Peso, che almeno per adesso, non è il punto forte dell’ucraino. Lui è un vero passista con cavalli a non finire. Lo scorso anno aveva ancora il “coscione da bambinone”, adesso comincia a sfinarsi.

«E’ più magro sì, ma diciamo la verità non era impossibile esserlo – scherza Savio – l’anno scorso si era presentato in condizioni non al limite, fuori limite! Quest’anno va meglio. Ma non è ancora in peso forma. Può e deve calare.

«Io glielo dico, Adrii, guarda i grandi corridori come sono magri e poi tira le tue conclusioni. Sono tutti tirati come una corda di violino. E lui in questo caso, resta un po’ così. E’ il momento in cui vedi che si oscura un po’. E allora sì, glielo faccio notare, perché è anche il mio ruolo, ma non insisto, specie in questo particolare momento. Non è adesso che devo fargli pressione».

Il futuro ciclistico di Ponomar è senza dubbio dalla sua parte, speriamo lo sia anche il resto e che una volta sistemato tutto, questo ragazzo possa aprire definitivamente le ali.