A Philipsen il primo sprint e ora mirino sulla “verde”

03.07.2023
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Prima volata, vince Philipsen e Van der Poel lo pilota da vero mago. Giusto pochi giorni fa Petacchi lo aveva inserito fra i velocisti più completi e per questo vicini alla maglia verde. A ben guardare lo scorso anno Jasper fu secondo, sia pure distaccato di un monte di punti da Van Aert. Sarà nuovamente il Wout nazionale l’uomo da battere o davvero se ne andrà quando sua moglie darà al mondo il secondo figlio? E se rimarrà, potrà correre libero come nel 2022?

«Sono molto contento della prestazione della squadra – ha detto Philipsen dopo l’arrivo – Jonas Rickaert e Mathieu Van der Poel hanno fatto un lavoro fantastico. E’ fantastico avere qualcuno come Mathieu come ultimo uomo. Se ha spazio per andare, nessuno può passarlo. Vincere la prima volata è sempre più difficile, sono molto contento di esserci riuscito. Ma spero che ne seguiranno altre e ovviamente anche la maglia verde resta un obiettivo».

Ancora una volta, super lavoro di Van der Poel, come ultimo uomo e pilota nella mischia
Ancora una volta, super lavoro di Van der Poel, come ultimo uomo e pilota nella mischia

Processo di crescita

E’ felice come una Pasqua per la vittoria appena ottenuta e ancor più felice di aver scongiurato il rischio che la Giuria gliela togliesse per il cambio di direzione: era lui davanti, nessuna infrazione. Al confronto, infatti, Van Aert ha fatto meno storie oggi che dopo la tappa di ieri. Si è limitato a spiegare di essersi trovato chiuso e di confidare nella valutazione della Giuria. Della maglia verde non ha parlato.

«Mi sono allenato tanto in salita – dice Philipsen – di conseguenza le mie condizioni generali sono migliorate. Me ne ero già accorto alla Sanremo. Di solito sul Poggio mi si spegneva la luce, questa volta l’ho passato bene. I dati parlano di quasi 30 watt in più: la differenza tra vincere o perdere. Non diventerò mai un Van Aert o un Van der Poel, ma forse loro non hanno il mio sprint. Divento più forte ogni anno. Non enormi passi in avanti, ma piccoli e costanti. Ho 25 anni, credo che il meglio debba ancora venire».

Carcassonne, 15ª tappa dell’ultimo Tour, Philipsen infilza Van Aert allo sprint
Carcassonne, 15ª tappa dell’ultimo Tour, Philipsen infilza Van Aert allo sprint
Strano che anche Van der Poel non voglia lottare per la maglia verde…

Non credo abbia voglia di dedicarsi ogni giorno a quel tipo di obiettivo. La squadra ci ha fatto correre molto insieme, per farci diventare compatibili e credo che questo Tour lo dimostrerà.

Come si fa a diventare compatibili se entrambi volete sempre vincere?

Abbiamo viaggiato spesso insieme e ci siamo conosciuti meglio. E’ un tipo divertente, siamo diventati amici. Prendiamo entrambi sul serio il lavoro che facciamo, ma quando si va d’accordo, tutto fila via più liscio.

Alla Tirreno, Mathieu ha lavorato per te in entrambi gli sprint che hai vinto e oggi è successo anche al Tour.

L’ho già detto: è stato un grande valore aggiunto. Mathieu può tirare molto più a lungo di altri, ma dobbiamo ancora capire come fare e valutare il rischio delle varie situazioni. So che posso vincere anche da solo.

Prima tappa al Giro del Belgio: Philipsen batte Jakobsen e dietro Van der Poel esulta
Prima tappa al Giro del Belgio: Philipsen batte Jakobsen e dietro Van der Poel esulta
Secondo Petacchi, fra te e la maglia verde c’è comunque Van Aert.

Tutto dipende da lui. Può conquistare tanti punti lungo la strada scattando e infilandosi nelle fughe. Se invece dovrà correre più coperto, allora le mie possibilità aumenteranno. Però entreranno in ballo anche gli altri velocisti, per cui sarà decisivo vincere tappe. Gli sprint intermedi peseranno meno e se perdi punti in una volata per la vittoria, le differenze saranno più marcate.

Un velocista è in grado di dire quale posizione occupa nella scala gerarchica dello sprint? 

Se non sbaglio quest’anno sono stato battuto in volata solo due volte, da Jakobsen (alla Tirreno-Adriatico e al Giro del Belgio, ndr). In entrambe le occasioni però sono arrivato secondo. Sei volate le ho vinte, ho iniziato a concentrarmi molto sui dettagli. Penso di essere più maturo e anche un po’ più forte. Nel Tour del 2021 ho conquistato sei podi e nemmeno una vittoria. Lo scorso anno, tre podi e due vittorie fra cui Parigi. Voglio di più.

Pochi scontri diretti con Cavendish. Sul podio della Scheldeprijs, con loro due c’è anche Welsford
Pochi scontri diretti con Cavendish. Sul podio della Scheldeprijs, con loro due c’è anche Welsford
Avrai fra i piedi Cavendish che insegue il record di Merckx, cosa ne pensi?

Di certo non gli farò regali. Mi ha colpito molto che dopo un Giro d’Italia così duro, soprattutto mentalmente, sia riuscito a vincere l’ultima tappa. Se batte il record, sarà tutto merito suo, ma non sarà facile.

A volte ti hanno accostato a lui per manovre un po’ rischiose in volata.

Non è più così e soprattutto non ho mai oltrepassato un limite. Andavo meno forte e dovevo approfittare degli altri per salvarmi dal vento e scalare posizioni. Da ragazzo capita di sbagliare, la regola è imparare dagli errori. Adesso arrivo più fresco ai finali, quindi mi riesce più facile prendere correttamente posizione e quindi rischio meno.

E’ vero che non ti piace studiare i tuoi dati e li lasci agli altri?

Molto vero. Preferisco restare concentrato e se poi qualcosa va male, meglio guardare il filmato, capire perché e andare avanti. Mi fido del programma e dei piani della squadra. Lascio i dati agli allenatori e faccio affidamento sul mio istinto.

E’ vero che hai in testa anche il mondiale di Glasgow?

Per me è presto parlare di classiche come il Fiandre, perché è troppo duro. Però sono arrivato secondo alla Roubaix, quindi questo mondiale diventa interessante. Ne ho già parlato con Sven Vanthourenhout, il tecnico della nostra nazionale. Potrei nascondermi un po’ in gruppo lasciando che Van Aert ed Evenepoel corrano in modo più offensivo. Io potrei fare il parafulmine, casomai si arrivasse allo sprint. Dipende dai programmi della nazionale e anche da come supererò il Tour. Fra sei o sette tappe magari ne sapremo qualcosa di più.