Pellizzari, la fama va bevuta a piccoli sorsi

21.06.2024
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ROMA – Alla Camera dei Deputati, martedì scorso, oltre a Tiberi c’erano anche Pellizzari e i suoi ventuno anni. Il marchigiano aveva da poco concluso il Giro di Slovenia con il terzo posto finale (alle spalle di Aleotti e Pello Bilbao) e la maglia dei giovani: dopo il Giro degli attacchi meravigliosi e i siparietti con Pogacar, un altro segno di continuità. Eppure la sensazione era che volesse soprattutto essere tenuto fuori dalle celebrazioni per stare sulla sua bici, in mezzo alle sue salite, facendo il suo mestiere.

L’accoglienza di Camerino al ritorno dal Giro lo ha frastornato e ancora adesso, pensandoci, si mette le mani nei capelli accorgendosi di esserci andato con la felpa e i bermuda. La leggerezza dell’animo è la dote principale di chi vuole arrivare lontano: se fosse schiavo a questa età di manierismi e convenzioni, probabilmente non andrebbe lontano.

«Per me è rimasto tutto uguale – dice – sono quello di sempre. E’ stato bello essere accolti a quel modo, però poi sono tornato alla vita di tutti i giorni. Sono stato anche contento di correre in Slovenia, anche se è stato duro. Prima di partire abbiamo parlato con Piepoli. Mi ha chiesto quali fossero i miei obiettivi. Gli ho risposto: il podio e la maglia bianca e li abbiamo raggiunti entrambi».

Con Tiberi e il Presidente della Camera Fontana, a Montecitorio c’era anche Pellizzari (foto Lega ciclismo)
Con Tiberi e il Presidente della Camera Fontana, a Montecitorio c’era anche Pellizzari (foto Lega ciclismo)

Avenir: no, grazie

Allo Slovenia è mancata forse la brillantezza di certi attacchi, probabilmente perché la curva della condizione è in fase discendente, dopo aver corso il Tour of the Alps e appunto il Giro d’Italia. Proprio nei giorni scorsi si ragionava con Mirco Rossato della scelta di portarlo al Giro dei grandi e non puntare su di lui per quello Next Gen. La stessa logica ha portato Pellizzari a declinare l’invito del cittì Amadori per il Tour de l’Avenir. Dicono che in casi come questi si abbia più da perdere che da guadagnare: l’esempio di Riccitello dello scorso anno è ancora negli occhi. Protagonista al Giro d’Italia, l’americano andò alla corsa francese e venne preso… a legnate, risalendo a fatica fino al quarto posto finale, giusto dietro Del Toro, Pellizzari e Piganzoli.

La curiosità sarebbe semmai quella di vederlo andare all’Avenir preparandolo come il Giro d’Italia, ma è qualcosa di cui dovremo fare a meno. La strada è tracciata. Giulio correrà il resto della stagione con la maglia del VF Group-Bardiani e poi dal prossimo anno indosserà quella della Red Bull-Bora, entrando a 22 anni nel grande gruppo.

Al Tour de l’Avenir del 2023, Pellizzari vinse una tappa, finendo secondo nella generale
Al Tour de l’Avenir del 2023, Pellizzari vinse una tappa, finendo secondo nella generale

Ipotesi austriaca

«Dopo il Giro – racconta – ho staccato per una settimana. Poi ho visto che stavo davvero bene, sentivo che la gamba veniva fuori, quindi andare in Slovenia è stato azzeccato, anche se nelle ultime due tappe ero un po’ in calando. Non ero certo al 100 per cento, sono curioso di vedere come andrà al campionato italiano.

«Comunque dopo la prima settimana, sono andato un po’ in Trentino da Andrea, anche perché su la temperatura era migliore che da me. C’è da capire cosa farò dopo l’italiano, se qualche corsa o subito stop. Andrea farà il Giro d’Italia, io potrei approfittarne per aggregarmi ai miei che vanno in vacanza in Puglia, ma non ho ancora deciso niente».

Pellizzari ha conquistato il podio dello Slovenia nella tappa di Krvavec, con il 4° posto all’arrivo
Pellizzari ha conquistato il podio dello Slovenia nella tappa di Krvavec, con il 4° posto all’arrivo

Obiettivo tricolore

Il campionato italiano lo chiama e la sua squadra al via è sempre una delle più numerose. Difficile dire se Pellizzari potrà correre per se stesso, se davvero la condizione è in calo. Così come ci sarà da valutare la possibilità che corra anche il Giro d’Austria, che inizia il 2 luglio. Staccare subito dopo il campionato italiano significherebbe rimanere senza corse per più di un mese.

«Intanto spero che il campionato italiano sia duro – dice – noi siamo una gran bella squadra, allo Slovenia siamo andati forte e forse abbiamo raccolto meno di quello che potevamo. All’italiano ci teniamo, ma questo non significa che si correrà soltanto per me, anzi. Nei giorni scorsi mi hanno aiutato tanto, voglio ricambiare perché non sono l’unico che va forte in squadra. C’è qualcuno che forse è ancora più adatto alle caratteristiche del percorso, quindi io mi metto a disposizione. Sarà Reverberi a dirmi cosa devo fare».