Si parte. Da Firenze a Rimini: Pogacar e la UAE già favoriti?

29.06.2024
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FIRENZE – Mancava una notte al via del Tour de France numero 111 e con Joxean Fernandez Matxin si parlava della prima frazione dell’indomani, cioè oggi. Da Firenze a Rimini: 206 chilometri, quasi 3.700 metri di dislivello, un’infinità di curve e salite e 176 corridori imbizzarriti (in apertura foto Instagram – @alenmilavec).

Chiaramente il tecnico della UAE Emirates pensava alla corsa dei suoi ragazzi e di Pogacar in particolare. Il clima era sereno e disteso. I corridori erano rilassati. Qualcuno era in camera, Almeida parlottava nella hall con il suo manager… Solo Auyso si gironzolava con un velo di tensione, vestito da corridore e gli scarpini in mano.

Con Matxin si studia la prima frazione
Con Matxin si studia la prima frazione
Matxin, si riparte. Un’altra super sfida vi attende. Come è andato questo mese tra Giro e Tour?

Bene, veramente bene. Soprattutto per la soddisfazione di un Giro d’Italia splendido, che è andato come volevamo, di una settimana di riposo molto tranquilla ed importante per Tadej e anche per le tre settimane successive di lavoro. Un lavoro molto intenso, di qualità. 

Quindi arrivate a questo Tour come volevate?

Sì, abbiamo fatto un test questa settimana ed è stato perfetto. E questo ha dato ulteriore tranquillità a tutti. Anche i compagni dicono che Tadej va forte. C’è un bel gruppo. Davvero le cose vanno bene.

Firenze-Rimini: tutti aspettano una vostra azione, il che è anche giusto sapendo che Vingegaard potrebbe non essere al top. Che corsa possiamo attenderci da parte vostra?

Abbiamo un piano chiaramente. E non lo abbiamo solo per domani ma per tutte le tappe: quando corriamo per fare risultato, quando per difenderci, quando dobbiamo cercare di vincere, per tenerci lontano dalla guerra dei velocisti…

Non ti scopri! Van der Poel potrebbe essere un alleato verso Rimini?

Certo, lui ma anche Van Gils, Bettiol che è in grande forma e viene dalla vittoria del campionato nazionale… ce ne sono parecchi che possono vincere. E prendere la maglia…

Da Firenze a Rimini: 206 km (più 16,4 di trasferimento). Una prima tappa molto dura
Da Firenze a Rimini: 206 km (più 16,4 di trasferimento). Una prima tappa molto dura
Avere attaccato nella prima tappa del Giro è stata un’esperienza importante anche per questa prima tappa del Tour? Una sorta di test?

E’ diverso. Al Giro c’era un finale più esplosivo. Si decideva tutto sullo strappo di San Vito e sapevamo che era quello e basta. Che era il posto giusto per attaccare e lì infatti si è fatta la selezione… però non abbiamo vinto!

Però Tadej l’altro ieri ha detto: «Al Giro abbiamo attaccato il primo giorno e poi è andata bene»…

Ma questa è una tappa diversa. Più lunga, più dura. Ci sono diversi punti in cui si può fare la differenza. Si farà di certo la selezione in precedenza. Magari l’ultimo strappo di questa prima frazione non sarà tosto come quello di Torino o così decisivo, però le salite che si fanno in precedenza sono più dure. E in generale è più dura l’altimetria, senza contare che sono più di 200 i chilometri da fare. Ed è anche una frazione più complicata da gestire perché ci sono tante curve.

Avete fatto la ricognizione mercoledì scorsa: ne è emersa qualche scelta tecnica particolare?

Io credo che sarà una corsa da 54-55 e 39-40, davanti e nulla di particolare.

Torino, il forcing di Pogacar sullo strappo di San Vito al Giro. Il canovaccio potrebbe essere lo stesso verso Rimini
Torino, il forcing di Pogacar sullo strappo di San Vito al Giro. Il canovaccio potrebbe essere lo stesso verso Rimini
Oggi nel ciclismo si conta ogni dettaglio. Verso Firenze ci sono da affrontare oltre 16 chilometri di trasferimento, che la tabella oraria del Garibaldi stima in 40′. Questi chilometri vengono considerati nel computo degli zuccheri da reintegrare e dello sforzo in generale?

Certo, soprattutto perché dobbiamo sapere quando avverrà il momento dello sforzo intenso e quindi quando dover mangiare prima di quel forcing. I carboidrati che servono, anche in base ai ritmi che ci saranno in corsa. Le cose cambiano sul momento se si va a tutta o se si dovesse andare tranquilli.

Ci sono quattro team nettamente più forti: voi della UAE Emirates, RedBull-Bora, Ineos Grenadiers e Visma-Lease a Bike. Cosa ti preoccupa di loro e dove invece credi che la tua UAE Emirates sia più forte?

Sappiamo che ci sono squadre importanti. Le studiamo, le analizziamo nel loro modo di correre, vediamo e rivediamo dei video, però non mi sento di parlare di loro. Non mi sembra elegante e non ho sufficienti informazioni per farlo. Preferisco parlare dei miei. Certo, poi sappiamo quali sono i punti di forza e di debolezza di ognuno.

Torniamo e chiudiamo con la frazione di Rimini: arrivo in solitario o di un drappello?

Credo un gruppo piccolo, un massimo di 20 corridori e con gli uomini di classifica davanti.