Ottimi squilli azzurri da Almeria e Provence

15.02.2021
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Giacomo Nizzolo non sta nella pelle. E’ bastata una volata per fugare ogni dubbio sulla condizione, facendo dimenticare l’incidente di fine anno, in cui batté il ginocchio sul manubrio, perdendo davvero tanti giorni di allenamento. Alla Clasica de Almeria c’è arrivato con due obiettivi. Il primo, quello di stressare un po’ il suo treno per capirne la condizione in vista dello Uae Tour. Il secondo, provare a vincere. Ce lo aveva detto nell’ultima intervista di appena pochi giorni fa: «Sempre, credo di averlo dimostrato. Io ci provo sempre e poi comunque sarà un’ottima occasione per provare il treno».

Treno okay

Ieri dopo la vittoria il tono delle dichiarazioni era allegro. Accanto a lui, Pelucchi e Walsheid sono due vagoni del treno cui il campione europeo e d’Italia chiederà spesso man forte.

«Sono davvero felice – ha detto – per la vittoria e il grande lavoro fatto dalla squadra. Abbiamo cercato di controllare la corsa sin dall’inizio, ma c’è stato un andamento strano, con una serie di rallentamenti causati dal vento. Il finale è stato piuttosto pericoloso, ma siamo riusciti a prendere una buona posizione per lo sprint e così ora sono davvero felice per la squadra. Ora possiamo guardare avanti con fiducia».

Ballerini 1° de Provence

Nei giorni procedenti, dalla Francia sono arrivati altri interessantissimi segnali da parte di corridori italiani. Da Davide Ballerini, vincitore di due tappe al Tour de La Provence, a Giulio Ciccone, passando per Filippo Conca che ha sperimentato tanto vento in faccia e alla fine ha conquistato la classifica degli scalatori.

«Avevo buone gambe arrivando in gara dopo il ritiro – ha detto Ballerini dopo aver battuto Demare – ma non mi aspettavo niente del genere. Avevamo una squadra molto forte ed eravamo tutti estremamente motivati, quindi vincere il primo giorno è stato semplicemente fantastico».

Ballerini 2° de Provence

L’indomani, altra vittoria, ma questa volta sullo strappo di Manosque e dopo la caduta di Alaphilippe.

«Quando vedi come lavora questa squadra – ha detto – senti di dover dare il massimo e lottare per la vittoria fino all’ultimo momento. Basta guardare il loro impegno: sono stati incredibili, l’unica squadra a lavorare instancabilmente davanti fino all’ultimo chilometro e tenermi lassù. Lo sprint è stato duro, ma ho lottato fino all’ultimo briciolo di energia e sono contento di aver potuto ripagare questi fantastici ragazzi».

Cicco in arrivo

Alle sue spalle è terminato Ciccone, che progressivamente ritrova sensazioni e smalto, al punto da arrivare il giorno dopo 6° sul Mont Ventoux.

«Il Ventoux è stata una prova generale – ha detto dopo la corsa – sia per la salita che abbiamo affrontato che per i rivali. Finché il ritmo è stato alto ma costante, ho tenuto bene le posizioni di testa. Con il cambio di ritmo ai meno 3 ho sofferto. Me l’aspettavo, quindi posso giudicare incoraggiante il risultato. Per ora, i migliori sono stati più brillanti, ma va bene così. Ho vissuto tre giorni di intenso lavoro e tre prestazioni oltre le aspettative. Ho avuto la prova che l’allenamento di questo inverno è stato buono, che mi sono completamente ripreso e che sono sulla strada per competere al 100 per centro per gli obiettivi che ho in testa».