PASSY – Siamo nell’ultima settimana di questo combattutissimo Tour de France, poche ore e probabilmente ne sapremo qualcosa di più sulla maglia gialla di Parigi. Manca poco alla crono individuale, l’unica di questa Grande Boucle, da Passy a Combloux.
E mentre risaliamo la Cote de Domancy, già affollata di ciclisti e camper, ne approfittiamo per sentire un parere tecnico sulla sfida che verrà fra Tadej Pogacar e Joans Vingegaard. Al telefono c’è Adriano Malori, il “re” delle crono italiane di qualche anno fa.
Adriano, ci siamo. Inizia la terza settimana con questa crono: chi vedi favorito?
Domani vince Vingegaard o comunque arriva lui davanti a Pogacar. Di base è più forte di Tadej a crono. Quest’anno le prove contro il tempo che ha fatto le ha vinte quasi tutte e anche lo scorso anno nello scontro diretto era andato più forte di lui. Senza contare che nel finale aveva mollato un po’ per far vincere il compagno Van Aert (cosa che si è vista anche nella serie sulla Jumbo-Visma del Tour 2022, ndr).
Del percorso cosa ci dici? Questa cote per esempio ha dei tratti al 13-14% e una volta in cima non spiana, ma continua a tirare: 2-5 per cento la pendenza…
Il percorso è dunque relativamente simile a quello dell’anno scorso: vallonato, duretto. Sarà una crono per chi ha tante gambe.
Quali segnali hai visto dalla tappa di ieri?
Un segnale chiaro: sin qui quando Pogacar scattava l’altro seppur di poco si staccava. Ieri tutto ciò non è accaduto e addirittura Vingegaard lo ha battuto nella volata del Gpm. Anche per questo lo vedo favorito. In più c’è un fattore tanto semplice quanto fondamentale da valutare.
Quale?
E arrivato il grande caldo ed è ormai un dato di fatto che Pogacar lo soffre. L’anno scorso fino a che c’è stato il fresco e il cattivo tempo dominava, come è arrivato il caldo è andato in difficoltà, tanto da pagare dazio non solo nel giorno del Galibier, ma anche verso Hautacam.
Adriano, hai parlato di temperatura: inciderà parecchio?
Assolutamente sì. Okay, siamo sulle Alpi e farà un po’ più fresco, ma da quel che noto è caldo anche lì. Vedo i corridori bagnarsi spesso e bere tanto. E poi parliamo di una crono: consideriamo i rulli, il riscaldamento, il body, il casco. Ecco questo del riscaldamento è un aspetto molto importante. Il pre-crono domani potrebbe essere più importante della crono stessa. Gli atleti dovranno essere bravi spingere il giusto sui rulli e a non surriscaldarsi.
Che distacchi ci possiamo attendere?
Anche se è corta credo che resteranno entro i 30”. Presumibilmente credo che Pogacar possa perdere un secondo a chilometro, quindi 20”-25” in totale.
Sul piano dei materiali chi è avvantaggiato tra i due?
E’ vero che Cervélo è più avanti con gli studi, ma è anche vero che in casa UAE Emirates hanno fatto dei passi in avanti e ormai sono pressoché alla pari. In più vediamo che questi grandi team quando ne hanno bisogno corrono con materiali senza marchi, perché si comprano i pezzi che più ritengono performanti, quindi sotto questo aspetto siamo alla pari direi.
Invece per quanto riguarda i riferimenti con gli altri ragazzi forse Vingegaard è avvantaggiato visto chi ha in squadra. E poi. Sono davvero importanti?
Sì, sì… sono importanti. Un compagno specie se va forte può darti indicazioni preziose sia sulla gestione dello sforzo ma anche sulle condizioni del percorso: ti dice dove l’asfalto è più scorrevole, dove ci sono avvallamenti. E’ utile per il vento, se questo non gira. Ed è presumibile che Vingegaard possa fare la crono sui tempi di Van Aert, il quale potrebbe essere in testa quando parte lui. In più poco prima ha anche Kuss che è in classifica e a crono se deve spingere non va piano.
Insomma ci attende una sfida anche di nervi…
Sì, sono i più forti e sono lì, forse non è mai successo così alla pari. Di certo fino a pochi giorni fa Vingegaard tremava quando quell’altro scattava, anche se gli guadagnava poco. Sono talmente al limite che nessuno dei due può commettere errori nei confronti dell’altro, perché come sbagliano perdono. Guardate la giornata no di Pogacar sui Pirenei: ha perso un minuto. anche per questo dico che la crono sarà l’ago della bilancia di questo Tour.
Un pronostico per domani?
Van Aert, Vingegaard, Kung e poi ad una ventina di secondi o poco più Pogacar, salvo giornate storte o imprevisti.