Malori non ha dubbi, Bennati è il miglior cittì

09.11.2021
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Quando nei giorni scorsi Malori ha letto l’intervista ad Amadio, lo scambio di messaggi è scattato da sé. All’emiliano non era passato inosservato il commentare sarcastico sui social di fronte alla sua idea di trovare dei commissari tecnici a chiamata e in base a i percorsi. Per cui quando ha letto che l’idea è passata anche per la testa di chi ha ridisegnato le nazionali, la consapevolezza di non aver fatto un’ipotesi totalmente campata per aria ha strappato il sorriso. Ma se c’è un aspetto su cui Adriano è totalmente d’accordo è la scelta di Daniele Bennati. Al punto che subito dopo l’incarico, si è sentito di dedicargli un post su Facebook.

Bennati si è fatto le ossa alla corte di Cipollini, poi si è messo… in proprio
Bennati si è fatto le ossa alla corte di Cipollini, poi si è messo… in proprio

La dedica su Facebook

«L’Italia non poteva avere un Commissario Tecnico migliore – ha scritto Adriano – Daniele Bennati ha vissuto il ciclismo a 360 gradi per 20 anni. Ha iniziato la carriera come membro del treno di Cipollini, poi si è messo in proprio ed è stato il terzo velocista italiano più forte della storia (dopo Supermario e Petacchi). Nell’ultima parte della sua carriera è stato un supporto fondamentale a Cancellara e Sagan nelle classiche, ed è stato un gregario eccezionale per Contador e Basso nelle vittorie dei grandi Giri. Ultima cosa importantissima: ha sempre militato in squadre di prima fascia che curavano l’aspetto tecnico e tattico in modo maniacale! Sarebbe stato bellissimo averti in squadra qualche anno prima del 2017, avrei imparato davvero tanto!!!! Caro Benna, sei l’uomo giusto per questa nazionale».

Nel 2007 Bennati vince la tappa di Parigi al Tour: l’allievo di Supermario si è messo in proprio
Nel 2007 Bennati vince la tappa di Parigi al Tour: l’allievo di Supermario si è messo in proprio

Insieme alla Movistar

I due hanno corso brevemente assieme alla Movistar, nel 2017 in cui Adriano provò a ripartire dopo l’incidente dell’anno prima in Argentina. In realtà si videro soltanto nei ritiri, dato che non ci furono occasioni di partire nelle stesse corse. La foto di apertura li ritrae al Tour del 2017, quando nel primo giorno di riposo Malori annunciò definitivamente il ritiro. Eppure il ricordo che Adriano ha del nuovo cittì è netto e niente affatto sorprendente.

«E’ l’uomo giusto – spiega Malori – perché sa vincere le corse e perché è una persona speciale. Sono anche convinto che non farà mai qualcosa per fare del male a un corridore. Ha corso con tanti di quelli che l’Italia dovrà fronteggiare, li conosce. E avendo ancora le sensazioni da corridore, sa valutare le persone e i percorsi. Benna conosce i suoi avversari. Viene da un’altra scuola rispetto a quella di Cassani. Presto quelli che sui social non si fidano e si chiedono se sarà mai in grado di fare meglio dovranno ricredersi».

Dal 2014 al 2016 Bennati ha corso accanto a Contador: qui nella Vuelta vinta nel 2014
Dal 2014 al 2016 Bennati ha corso accanto a Contador: qui nella Vuelta vinta nel 2014

Carta bianca

Da ieri Bennati è alla due giorni di meeting organizzati dalla Federazione per stilare i programmi dei vari settori e creare il giusto clima fra tutti i tecnici azzurri.

«Spero proprio che Amadio gli dia carta bianca – prosegue Adriano – perché sono convinto che i corridori gli diano ascolto. Non ho mai sentito qualcuno che ne parlasse male. E’ un uomo di personalità. Uno di quelli con cui ti trovi anche fuori dalle corse e ci passi volentieri del tempo.

Campionato italiano crono, Moreno Moser, Adriano Malori, Daniele Bennati
Nel 2015, Malori e Bennati avversari al campionato italiano crono. Adriano vince, secondo Moreno Moser, terzo il neo cittì
Campionato italiano crono, Moreno Moser, Adriano Malori, Daniele Bennati
Campionato italiano crono, Moreno Moser, Adriano Malori, Daniele Bennati

«Come Cataldo – prosegue – data la foto che avete pubblicato. Quando mi ha battuto in quel campionato italiano del 2012, un po’ mi scocciava, soprattutto perché il distacco fu di 2 secondi. Però il fatto che a volte ti batta uno che stimi rende la sconfitta più facile da accettare. Sul podio sorrideva anche Pinotti. E Cataldo è uno che si muove come Bennati, con lo stesso stile».

L’uscita di Bettini

Il compendio, che arriva con i saluti mentre “Malo” torna a casa dalla periodica seduta di fisioterapia, riguarda la recente storia dei commissari tecnici azzurri.

Secondo Malori, Bennati proseguirà sul grande lavoro avviato da Bettini
Secondo Malori, Bennati proseguirà sul grande lavoro avviato da Bettini

«L’Italia ha perso un grande commissario tecnico nel 2013 – racconta – quando si dimise Bettini. Paolo era un Bennati, arrivato qualche anno prima. La motivazione ufficiale fu che se ne andava per la nascita della squadra di Alonso, ma a me arrivò anche che non facessero che mettergli i bastoni fra le ruote e alla fine si fosse stufato. Lui era Paolo Bettini, non aveva bisogno della nazionale. Per cui magari a un certo punto vide che non gli andava più bene e salutò la compagnia. Qui stiamo parlando di Daniele Bennati, spero davvero che gli diano lo spazio che serve per lavorare bene. Lui è quello giusto».