BENTONG (Malesia) – Da dietro la curva il gruppo sembra una macchia nera che avanza minacciosa. Una massa indefinita che fagocita tutto, anche la fuga della quale faceva parte il nostro Manuele Tarozzi. E proprio una maglia di color nero ha sopravanzato tutti, quella di Arvid De Kleijn. L’olandese mette a segno il primo colpo in questo Tour de Langkawi.
In questa volata era presente anche la Polti-Kometa, che con Manuel Peñalver è salita ancora sul podio. Una Polti che stamattina al via abbiamo visto concentrata e compatta. E non a caso nel finale abbiamo assistito al magistrale lavoro di Andrea Pietrobon, determinante per chiudere sulla fuga ripresa nel rettilineo conclusivo come ci ha detto Tarozzi stesso, e portare avanti i suoi compagni.
Parola a Tercero
Tra questi compagni, senza dubbio spicca il nome di Fernando Tercero, uno dei gioiellini “made in casa”. Lui e Piganzoli sono gli atleti che da anni Basso e Contador stanno facendo crescere.
L’ultima volta che avevamo parlato con Fernando era al Giro under 23 del 2022, quello che dominò il suo connazionale Ayuso.
All’epoca Fernando era davvero un bimbo, adesso sembra decisamente più maturo. Anche nel modo di porsi e di parlare.
«E’ stata una stagione difficile – dice lo scalatore spagnolo – perché a febbraio ho preso il citomegalovirus e fino a maggio sono stato fermo. Ora sembra che vada un po’ meglio. Anche per questo sto cercando di allungare il mio calendario e fare più giorni di gara possibile. Ho corso davvero poco. La mia idea è quella di arrivare al 20 ottobre e chiudere con il Giro del Veneto.
«Mi dispiace per tutto questo, perché l’anno scorso avevo fatto un bel passo avanti. Sarebbe stato bello e importante continuare in quella direzione, ma non è stato così. Per questo voglio finire bene. Mi serve per salvare questa stagione e per iniziare con voglia e fiducia la prossima.
«Se ho commesso qualche errore? Sinceramente – Tercero ci pensa un po’ – non credo. In inverno mi sono allenato bene. Nel ritiro di gennaio stavo bene. Poi è arrivato questo virus e non ho potuto fare molto».
Il Giro mancato
Intanto De Kleijn sale sul podio. La gente in questo paesotto immerso nella giungla non è tantissima, a dire il vero, ma chi c’è è caloroso e come sempre i sorrisi e la gentilezza da queste parti non mancano mai.
Tercero va avanti e continua il discorso sulla crescita: «Piganzoli, per esempio, è riuscito a fare quel passo avanti che voglio fare io. Siamo cresciuti insieme. Lui al Giro d’Italia è riuscito a stare con i migliori 10-15 atleti. Mentre io ero a casa. Avrei dovuto farlo anche io il Giro. Per questo dico che voglio andare avanti e vedere se posso essere al suo livello».
Di certo il madrileno non manca di umiltà. E’ certamente una promessa e un ottimo scalatore. E lo ha dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, anche ieri verso Cameron Highland, dove in qualche modo è risorto giungendo quinto col drappello dei migliori. Ha le carte per stare con quella gente anche lui.
Futuro alla Polti?
Basso ha una grande stima di Tercero. E c’è da capire se Tercero resterà in questo team. E’ in scadenza di contratto e le proposte non gli mancano, anche in virtù della giovane età. L’idea, sembra, è quella che voglia restare in questo team.
«La squadra – spiega Tercero – mi ha sempre trasmesso tanta tranquillità e mi è stata vicina. Mi dicono che ho qualità e che alla fine questa uscirà fuori. Io non posso che ringraziarli, perché in questi momenti difficili la fiducia da parte loro è stata importante. Con Basso, ma anche con Fran (Contador, ndr) parlo spesso. Loro mi danno consigli importanti e mi dicono che spesso la differenza la fa testa, che le gambe fanno male a tutti e che bisogna tenere duro. A volte Ivan e Alberto parlano anche delle loro sfide in passato e a me piace ascoltarli.
«Per il futuro ancora non abbiamo parlato, però posso dire che qui sono felice. Staremo a vedere… L’idea è di restare. Spero che loro mi vogliano!».
Obiettivo: podio malese
Per ora, se l’obiettivo a medio termine è fare bene il finale di stagione anche in ottica 2025, le cose non stanno andando male per Tercero. La salita di ieri non era impossibile. Uno scalatore come lui avrebbe preferito qualche rampa più dura. Per questo è un segnale che vale doppio.
«Il mio ruolo in questo Tour de Langkawi – riprende Tercero – era quello di stare vicino a Double, che ha fatto una grande stagione, ma ieri lui non stava bene e così ho tenuto duro io. Sono riuscito a stare davanti. Adesso l’obiettivo è quello di mantenere almeno la quinta posizione e magari provare a mirare al podio.
«Come mi trovo qui? Se parliamo del clima della Malesia posso dire che è l’opposto a quello di casa mia. Da me fa caldo, ma è secchissimo: qui è umidissimo. Se invece parliamo dei compagni, anche con gli italiani, mi trovo benissimo. Con Pietrobon, per esempio, siamo cresciuti insieme nella squadra under 23 e andiamo d’accordo. Lo stesso con “Piga”. Loro mi hanno insegnato a parlare italiano. E anche a cucinare bene la pasta!».
La giornata al Langkawi si chiude con le premiazioni fatte in fretta e furia. Come al solito nel pomeriggio ecco puntuale il monsone. Pochi istanti e viene giù il finimondo. La gente sparisce e anche i corridori in un attimo sono tutti in ammiraglia. Anche quei 19 atleti, tra cui Mareczko il nome più noto, finiti fuori tempo massimo. Il suo diesse, Frassi, temeva la salita in avvio e purtroppo ne aveva ragione.
Noi intanto per non bagnarci scriviamo dentro ad un autobus col computer sulle ginocchia. Ma è bello anche così.