Lombardia, finale inedito con Masnada… al volante

07.10.2021
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La 115ª edizione del Giro di Lombardia vivrà una delle sue fasi calde nello scenario delle mura veneziane di Bergamo Alta, che dal 9 luglio 2017 sono Patrimonio Unesco e che per la prima volta dalla nomina tornano protagoniste di una corsa. Qui, sullo strappo di 1,6 chilometri che terminerà ai 3,5 dall’arrivo, chi avrà gambe, coraggio e astuzia potrà tentare il colpo di mano.

Strettoia e ciotoli

La salita inizia dalla strettoia che sfiora la chiesa parrocchiale del quartiere Valverde (omonimia da sottolineare, chissà…) nella quale bisognerà passare in buona posizione, se il gruppo sarà ancora folto. Pochi metri, ma importanti. Così come restare davanti nel tratto centrale di acciottolato, di 200 metri, per assicurarsi il corridoio di destra, lastricato, senza sconnessioni. Poi la “esse” che porta nel drizzone della Boccola (la via che porta nel cuore del centro storico), che è tutto un crescendo di pendenza, fino al sottopasso che sbuca in Colle Aperto.

Trampolino e picchiata

Si respira 50 metri, poi il tranello. Un trampolino di 100 metri che sembra tuffarsi nella città bassa e sull’aeroporto di Orio al Serio, da cui potrebbe decollare chi avrà un briciolo di freschezza, rilanciando e gettandosi giù dalle Mura. Picchiata velocissima fino al traguardo di via Roma: c’è solo da “pinzare” secco per passare da Porta di S.Agostino, a 1.800 metri dall’arrivo.

Ultimo arrivo così: 15ª tappa del Giro 2017, vinse Bob Jungels in volata ristretta. Quando il Giro o il Lombardia affronta questo finale, nessuno è mai riuscito a staccare tutti, ma quest’anno si arriva con 4.500 metri di dislivello nelle gambe e 239 chilometro di acido lattico schiumante. Perché dopo la mitica ascesa del Ghisallo e una cinquantina di chilometri di relax, ci saranno da scalare cinque salite bergamasche in 115 chilometri: Roncola, Berbenno, Dossena, Passo Zambla e Passo Ganda.

A casa di Masnada

Salite di cui Fausto Masnada conosce ogni metro e ogni buca, lui che è di Laxolo, frazione di Val Brembilla a due passi dal Berbenno.

«Passerò davanti alla porta di casa – spiega il corridore della Deceuninck-Quick Step – sono strade che farei a occhi chiusi».

La Roncola è una salita dura, ma lontana dall’arrivo. Il Berbenno si fa in scioltezza, a Dossena qualcuno potrebbe tentare un attacco da lontano, mentre l’arrivo a Zambla è più panoramico che complicato.

«La gara si farà sul Passo Ganda – rivela Masnada – una salita vera. Anche le altre lo sono, ma quella è vicina al traguardo ed è la più dura».

Sono 9,2 chilometri al 7,3 per cento che faranno male. Dopo i primi chilometri secchi, la salita diventa pedalabile, ma è negli ultimi due chilometri che si affrontano le pendenze più severe. Ma non è finita.

«Bisognerà stare attenti nel tratto tra il passo e l’inizio della discesa di Selvino – spiega Masnada – c’è un saliscendi dove se lasci una decina di secondi, poi fai fatica a cucire il buco».

Il Lombardia del 2020 fu vinto da Fuglsang su Bennett e Vlasov
Il Lombardia del 2020 fu vinto da Fuglsang su Bennett e Vlasov

Tutti contro Alaphilippe

Anche perché la discesa di Selvino si snoda in 19 tornanti tutti da “rilanciare”. Dal termine della discesa all’inizio dello strappo di Bergamo Alta c’è una decina di chilometri con pendenza favorevole.

«E’ un percorso selettivo – chiude Masnada – e tutti correranno contro di noi che abbiamo Alaphilippe (i due sono insieme nella foto di apertura alla Milano-Torino, ndr). Io sto bene, spero di avere la gamba buona e sento già l’emozione di correre in casa: quando c’è un tifo come quello della Boccola, non senti nemmeno la fatica». 

Da quando le mura veneziane che cingono Città Alta (come i bergamaschi chiamano quello che si può definire il vero centro storico della città) sono state nominate Patrimonio Unesco – era il 9 luglio 2017 – nessuna corsa ciclistica è più passata da qui.