Ag2R La Mondiale Citroen

L’Ag2R Citroen mette le classiche nel mirino

21.12.2020
4 min
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«Cercheremo di vincere classiche monumento e tappe». Se a dirlo fosse stato Patrick Lefevere sarebbe stato normale, invece sono parole di Vincent Lavenu, team manager dell’Ag2R Citroen.

La squadra francese è tra quelle che destano più curiosità in vista della prossima stagione. I bianco-azzurri-marrone infatti sono nel bel mezzo di una rivoluzione: dai corridori agli obiettivi e persino allo sponsor e alle maglie. Spariscono definitivamente infatti i famosi cubetti e si passa ad una tonalità bianca con le scritte Ag2R e Citroen a dominare la maglia. Non bellissima, ma che di sicuro non passa inosservata. Lo stesso Lavenu ha detto che ci hanno lavorato per cinque mesi e che l’impatto avrebbe dovuto lasciare il segno: «Un cambio netto che si sposa con la rivoluzione della nostra squadra».

Vincent Lavenu
Vincent Lavenu, team manager della Ag2R La Mondiale-Citroen
Vincent Lavenu
Vincent Lavenu, team manager della Ag2R La Mondiale-Citroen

Rivoluzione francese

Questa squadra ha infatti lasciato andare via due pezzi importanti: la spina dorsale Romain Bardet e uno storico corridore del sodalizio di Lavenu come Pierre Latour. Bardet è andato alla DMS (ex Sunweb) e Latour alla Total-Direct Energie. Al loro posto però sono arrivati due corridori di spessore: il campione olimpico Greg Van Avermaet e Bob Jungels.

«È vero – ha detto Lavenu in occasione della presentazione del team qualche giorno fa – vogliamo vincere una Classica Monumento. Guardando la nostra rosa e i nostri acquisti si può pensare che punteremo alle Classiche e così sarà, ma non per questo non vogliamo fare bene al Tour de France. Quello rimane il nostro obiettivo principale, ma non punteremo alla top five come abbiamo fatto negli ultimi anni con Bardet, e com’era giusto che fosse. La squadra era per lui, correvamo con una certa mentalità. Dal prossimo anno avremmo una squadra di guerrieri, anche per le tappe del Tour, tanto più con il percorso 2021 che lascia spazio ad imboscate. C’è spazio per puntare alla maglia gialla nelle prime frazioni e magari tenerla per un po’, come è successo quest’anno con quella a pois».

Greg Van Avermaet
Greg Van Avermaet con la sua bici color oro, come quello conquistato a Rio 2016
Greg Van Avermaet
Van Avermaet con la sua bici color oro, come quello conquistato a Rio 2016

Il Fiandre per Greg

Il grosso della rivoluzione passa dal belga Greg Van Avermaet. Il campione olimpico in carica è sì un 35 enne, ma sente di poter dare ancora molto. Lui è un vero lottatore e forse proprio per questo ha voluto (e dovuto) cambiare squadra (era alla CCC-Sprandi, che ha chiuso i battenti). Ma attenzione per le classiche non ci sarà solo lui: Greg avrà al suo fianco Benoit Cosnefroy (bravo nelle classiche e maglia a pois per alcuni giorni), Nasn Peters (vincitore di una tappa al Tour 2020) e Oliver Naesen (vincitore di alcune classiche minori e in grado di fare 2° alla Sanremo 2019). E chiaramente Bob Jungels.

«Il mio sogno è quello di vincere il Giro delle Fiandre – ha detto Van Avermaet, nella presentazione del team – non l’ho mai vinto e quest’anno neanche l’ho fatto dopo essere caduto alla Liegi. E magari vorrei andare molto forte anche alla Roubaix, ma il Fiandre viene prima. E’ l’obiettivo della mia carriera. Mi rendo conto che ci sono nuove generazioni che vanno davvero forte, ma ho una buona squadra. Intanto pensiamo ad arrivarci in forma.

«Arrivare in un nuovo team è stato un enorme stimolo per me che in tutta la carriera ne avevo cambiate solo due (Lotto e gruppo Bmc, ndr). È positivo per la squadra concentrarsi maggiormente sulle Classiche, per me è davvero importante. Essere l’unico leader? No, non è un problema questo. Ho già un buon palmares, ma voglio continuare a vincere grandi gare, non ci sono riuscito nel 2020, spero possa succedere con Oliver e Bob al mio fianco».

Bob Jungels
Bob Jungels (28 anni) in azione all’ultimo Tour
Bob Jungels
Bob Jungels (28 anni) in azione all’ultimo Tour

Jungel non solo classiche

E poi c’è Jungels. Il lussemburghese sembra tagliato per la nuova Ag2R-Citroen e per il percorso del Tour che verrà. Un tracciato che a dire il vero pare essere stato disegnato sulle caratteristiche di Julian Alaphilippe. Bob è forte a crono, ma per chi ha vinto la Liegi, quelle tappe movimentate d’inizio Tour e le salite nel complesso non impossibili (per numero e pendenze) potrebbero giovare anche a lui. E chissà che l’esperto manager francese, quando dice che non correranno per la classifica, non faccia pretattica. Una cosa è certa. I primi obiettivi di Jungels sono le Ardenne. Alla Deceuninck-Quick Step non aveva vita facile con tutti quei pretendenti. Qui, invece, potrà essere capitano e avere così più fiducia: dalla squadra e da sé stesso.

«Pestarsi i piedi? No, non ho nessuna preoccupazione – ha detto Lavenu – Greg e Bob sono grandi professionisti e sanno cosa ci si aspetta da loro. Abbiamo quattro leader forti, ognuno avrà il suo posto anche se in certi momenti li coinvolgeremo in modo diverso. È sempre bello avere due o tre leader nelle gare molto grandi. Questo ti consente di avere diversi “assi nella manica”».

E a proposito di Alaphilippe, in Francia (Cyclism’Actu) si vocifera che il campione del mondo possa far rotta proprio sulla Ag2r-Citroen. Il suo contratto con la Deceuninck-Quick Step scade nel 2021, se si considerano anche l’investimento (importante) di Citroen e il cambio di rotta della squadra di Lavenu, la cosa non sembra impossibile. Corridore francese, in squadra francese con sponsor francesi…