Luca Scinto, Jakub Mareczko, Coppi e Bartali 2016, Calderara di Reno

“Kuba” torna a casa e Scinto fa gli onori

22.11.2020
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Scinto ritrova il suo velocista migliore. Il contratto biennale firmato da Mareczko con la Vini Zabù-Ktm rende meno pesante l’assenza di Visconti e ridà sostanza a una squadra che rischiava di restare senza un centro di gravità.

«Basta che ci sia Scinto come figura carismatica – dice il toscano – che io riesca a formare il gruppo. E comunque Kuba sembra uno “zittone”, ma ha carattere e le cose non le manda a dire. E soprattutto è uno che sa fare gioco di squadra, non lavora per spaccarla».

Mareczko passò professionista con Scinto nel 2015, quando la squadra si chiamava Southeast e ci è rimasto fino al 2018, conquistando 52 vittorie in giro per il mondo. Una sola in Italia, nel 2016, alla Settimana Coppi e Bartali (nella foto di apertura). A quel punto, avendo compiuto 24 anni e palesando un potenziale notevole, passò al Ccc Team, facendo l’atteso salto nel WorldTour. Ma qui, complice anche un po’ di sfortuna e un livello da far crescere, le cose non sono andate benissimo. Le prime tre vittorie dopo due anni sono arrivate proprio nel 2020 al Tour d’Ungheria, mentre un terzo posto alla Vuelta ha dimostrato che forse proprio alla fine Kuba aveva trovato il passo giusto.

Sam Bennett, Jasper Philipsen, Jakub Mareczko, Vuelta 2020
Terzo (senza treno) dietro Bennett e Philipsen alla Vuelta: tappa di Ejea de Los Caballeros
Sam Bennett, Jasper Philipsen, Jakub Mareczko, Vuelta 2020
Un terzo posto il miglior risultato alla Vuelta 2020
C’è qualche affinità con la storia di Guardini, passato anche lui nel WorldTour dopo tre anni con te?

Secondo me c’è tanta differenza, senza nulla togliere ad Andrea. Mareczko è più forte, negli ultimi 150 metri me lo giocherei contro chiunque. Forse però non ha trovato la squadra più adatta. Ma probabilmente, se Ccc non avesse chiuso, sarebbe rimasto con loro, crescendo ancora.

Cosa significa che la squadra non era adatta?

Se sei un velocista e la squadra ti tutela, scegliendo un calendario adatto a te, hai un tipo di adattamento. Ma se la squadra non ha l’organizzazione per supportarti, allora diventa dura. La Deceuninck sa come lavorare per un velocista. Magari la Ccc, che aveva un organico di cacciatori di classiche, lo ha tutelato un po’ meno. A certi livelli, se non sei Sagan o Ackermann, hai bisogno della squadra che ti aiuti. Perché un conto è staccarti in salita e restare da solo, altra cosa avere tre compagni che ti aiutano a rientrare. Come Demare…

Paragone impegnativo.

Quasi irriverente, me ne rendo conto. Serve solo per spiegare il concetto. La Groupama-Fdj è venuta al Giro con una squadra tutta per Demare. E lui si è staccato in salita, poi veniva aiutato a rientrare e si è vinto 4 tappe e la classifica a punti.

Seguirai Mareczko anche nella preparazione?

Ho smesso di allenare da 4-5 anni. E’ giusto che abbiano il loro preparatore e che io possa confrontarmi con lui. Certo durante i ritiri sono io a decidere come ci si allena, ma solo perché magari si fanno simulazioni di gara. Quello che non mollo invece è il rapporto personale, occhi negli occhi.

Stacchiotti sarà il suo ultimo uomo?

E’ un’idea molto giusta. Riccardo è stato confermato, perché l’ultima stagione non si può prendere a misura per nessuno. E’ un bel limatore, è furbo, tiene le posizioni.

Kuba dovrà migliorare in salita?

A sentire Missaglia che lo aveva alla Ccc è già migliorato tanto, lavorando sul fondo. Ma lui sa che non si finisce mai di migliorare e ho fiducia che possa tornare e vincere. Lo vogliamo noi, ma sta a cuore soprattutto a lui.