Konychev alla Vorarlberg: chiamata sul filo di lana

28.02.2024
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Dopo Domenico Pozzovivo, ecco un altro corridore che si è accasato all’ultimo minuto: Alexander Konychev. Il veronese infatti ha trovato spazio nelle fila del Team Vorarlberg, continental austriaca. Per questo classe 1998, di grandi speranze appena passato pro’, c’è dunque ancora una possibilità.

Quando lo abbiamo raggiunto al telefono Konychev si stava allenando in palestra. Un buon segno. Il ragazzo non ha mollato, nonostante un inverno turbolento, come è facile intuire. Ieri Alex si trovava a Rankweil, paesotto nella regione del Voralberg appunto, in pratica a due passi da Liechtenstein e Svizzera.

«Sono qui per prendere i materiali, le maglie, conoscere il team e di fatto iniziare la stagione», dice Konyshev con tono squillante.

Il gruppo del Team Vorarlberg (in giallonero) vanta oltre 25 stagioni tra i pro’
Il gruppo del Team Vorarlberg (in giallonero) vanta oltre 25 stagioni tra i pro’
Alex, come è andato dunque questo tuo inverno?

Non ho mai smesso del tutto di allenarmi, sono sempre uscito in bici. Ma pedalare senza sapere del proprio futuro non è facile. Non è facile per trovare le motivazioni. Non ho passato un inverno come gli altri, diciamo così.

Come sei arrivato al Team Vorarlberg?

Anche questo non è stato facile, era davvero tardi per accasarsi. Per loro era difficile prendere un altro corridore. E’ un costo non indifferente, anche perché tengono moltissimo ai materiali, ne usano solo di alta o altissima qualità e spesso li comprano (hanno bici BMC, ndr). Ma alla fine siamo riusciti a trovare un accordo.

La Vorarlberg l’hai trovata tramite il tuo procuratore?

No, ho fatto da solo. Da qualche tempo ho deciso che è meglio parlare in prima persona. Essere diretti. E se quest’anno andrò bene e sarò un buon corridore non mi lasceranno a piedi. Vedremo.

Qual è stata la prima impressione quando sei arrivato in sede?

Molto bella devo dire! Ho trovato un ambiente semplice ma ben organizzato. Efficace, questo è il termine giusto. Ognuno ha il proprio compito. Vediamo poi in ritiro come sarà.

La BMC di Alex, che da oggi è in volo verso la Grecia
La BMC di Alex, che da oggi è in volo verso la Grecia
Conoscevi già qualcuno?

Sì, un ragazzo, Lukas Meiler, un tedesco, che avevo conosciuto casualmente in allenamento sul Pordoi qualche tempo fa. E conoscevo anche uno dei direttori sportivi, Werner Salmen: con lui già in passato avevo un buon rapporto. 

E ora come va? Come ti senti?

Ora è tutto diverso. Ho una squadra, degli obiettivi e appena ho avuto la conferma del team è sicuramente cambiato qualcosa dentro di me. Già so che farò il Tour of Rhodes, per esempio. In ogni caso andrò in Grecia, dove ci sono alcune corse nei prossimi giorni. Questo ritiro mi servirà anche per valutare la condizione e da lì capire l’immediato percorso di gare.

Si vede la luce, insomma…

Di testa è cambiato molto. Già il solo fatto di poter parlare di programmi con un team conta tanto. Posso stabilire un programma di preparazione anche con il mio coach. Come dicevo, quest’inverno ho pedalato in modo diverso, senza potenziometro, e almeno da questo punto di vista, guardando il bicchiere mezzo pieno, ho riscoperto il piacere di andare in bici. Sono sollevato di poter correre ancora un anno… almeno. E se poi proprio il ciclismo non dovesse essere la mia strada, allora non avrò rimpianti.

Cosa non ha funzionato lo scorso anno?

Sono diverse annate ad essere state difficili. Ma io credo e spero di avere ancora un posto in questo mondo, anche se cambia velocemente. Non voglio lasciare il ciclismo alla prima difficoltà. Anche perché se oggi esci, poi non rientri. O è estremamente difficile.

Lo scorso anno Konychev ha concluso il Giro d’Italia, dove ha centrato due fughe. Eccolo verso Tortona
Lo scorso anno Konychev ha concluso il Giro d’Italia, dove ha centrato due fughe. Eccolo verso Tortona
Pensi di aver fatto qualche errore nella recente stagione alla Corratec?

In realtà no. Anzi, ero riuscito anche ad essere costante, ad ottenere buoni risultati personali e attraverso i compagni. Ho lavorato spesso per i velocisti, come per Attilio Viviani. Mi sembrava di aver fatto le cose in modo meticoloso. 

E allora cosa è successo?

Credo esigenze di team. Io al 90 per cento ero convinto di restare. Di rinnovare con loro. Tra l’altro mi trovavo bene con la squadra e con i compagni. C’era un buon rapporto con tutti. Quando non mi hanno rinnovato sinceramente sono rimasto spiazzato. Era novembre: quello è il periodo in cui si riprende la preparazione e sono rimasto senza squadra. E’ stata una mazzata.

Per ora si riparte dalla Grecia. Immaginiamo tu debba anche ritrovare la condizione giusta…

Esatto. Come ho detto ora si va in Grecia. Valuterò la condizione. Poi con squadra e coach stileremo un programma più preciso. Cosa che tra l’altro stando in una continental, fortemente legata agli inviti, non è facilissimo. Un goal importante per questo team è il Giro d’Austria. Ma io sono pronto a dare il massimo. E lo farò.