Kevin scalda i motori per il debutto negli Emirati

03.02.2021
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Kevin Colleoni – come pure Filippo Conca, suo… gemello per tre anni alla Biesse-Arvediè tornato da poco dal primo training camp tra i professionisti. Anche lui in Spagna e anche lui in una squadra WorldTour, il Team Bike Exchange, dopo aver optato in un primo momento per la Androni Giocattoli-Sidermec. E le cose sono andate bene, forse meglio di quanto si aspettasse.

Di lui avevamo parlato nei giorni scorsi con Imelda Chiappa, sua madre, ricordando le origini della passione per la bicicletta, ma ora che il bergamasco sta muovendo i primi passi nel ciclismo che conta, la palla passa a lui e presto anche le sue esperienze agonistiche saranno sempre più lontane da quelle della mamma argento olimpico.

Kevin Colleoni, Giovanni Aleotti, Aprica, Giro d'Italia U23 2020
Kevin con Aleotti al traguardo di Aprica, dopo aver provato a far saltare il banco del Giro d’Italia U23 sul Mortirolo
Kevin Colleoni, Giovanni Aleotti, Aprica, Giro d'Italia U23 2020
Ultima tappa del Giro U23, Kevin con Aleotti, dopo l’attacco sul Mortirolo
Vi eravate già incontrati con la squadra?

Ci eravamo già visti a Varese alla fine dell’anno per fare le visite e prendere le bici, ma il ritiro è stato una nuova dimensione. Ci siamo trovati a Oliva, dopo che l’anno scorso con la Biesse eravamo stati in Liguria.

La differenza principale?

In Liguria era comunque freddo, meno che a Bergamo ma freddo. In Spagna ci si allena in pantaloncini, che fa una bella differenza.

Un salto nel buio?

Conoscevo soltanto Konychev, ma ero in camera con Tsgabu Grmay. Quello che è saltato subito agli occhi è stata la diversa organizzazione. Anche il modo di allenarci mi ha colpito, dovuto forse al fatto che dovevamo iniziare fra Mallorca, Murcia e la Valenciana, che sono saltate, per cui inizialmente abbiamo fatto tante ore ma senza lavori specifici, che sono iniziati in un secondo momento.

Ti hanno assegnato un preparatore con cui lavorare?

Marco Pinotti, che non conoscevo di persona, ma abita a 15 chilometri da casa mia. E’ bravo, si vede che ha esperienza. Abbiamo fatto dei test sulla bici da crono nel velodromo di Valencia, ma prima di arrivarci abbiamo fatto la posizione sui rulli, quindi una fase di adattamento su strada e il riscontro finale in pista. Rispetto allo scorso anno, credo di aver mantenuto uguale soltanto l’altezza di sella, per il resto fra la Pinarello e la Bianchi del team ci sono angoli diversi e di conseguenza anche la posizione non sarà identica.

Nel velodromo di Valencia, anche per Kevin la fase finale dei test per la crono
Nel velodromo di Valencia la fase finale dei test per la crono
Hai parlato di lavori specifici…

Quando ho cominciato mancava un mese alla prima corsa, che per me sarà lo Uae Tour (21-27 febbraio, ndr) e oltre al fatto di aver aumentato le ore, i lavori sono diversi da quelli che facevo prima. Le ripetute sono di più e più lunghe. I lavori di 10 minuti ora sono di 20, con diversi tempi di recupero.

Hai già a casa la bici da crono?

Sì, in realtà ce l’avevo anche l’anno scorso e un po’ la usavo, ma ad esempio mai per fare lavori specifici. In ritiro, tolta la fase in pista, la abbiamo usata durante i lunghi per provare la posizione. Se capitava di fare un’uscita di 7 ore, ci mettevamo dentro una porzione sulla bici da crono. Ma con Pinotti questo è un fronte su cui lavorerò tanto.

Cosa ti è parso dell’ambiente?

Siamo tanti, ma credo di aver conosciuto quasi tutti. Nessuno se ne stava sulle sue. Con Yates ho cenato una sera allo stesso tavolo ed è parso di parlare con un amico, nonostante fosse la prima volta. Chaves si vede che è una brava persona e anche alla buona. Vederli lì accanto le prime volte un po’ è stato emozionante.

Brent Copeland, che è il manager del team, parlando di te ha individuato da subito un probabile futuro nelle corse a tappe.

E’ quello di cui abbiamo parlato, confermo. E il mio calendario infatti avrà soprattutto corse di questo tipo, sia pure minori. E’ chiaro che andrò soprattutto per fare esperienza, ma con l’idea di mettermi alla prova. Cominciamo dallo Uae Tour, non vedo l’ora.