Uno degli aspetti tecnici che ha messo in evidenza il Tour de Langkawi è stato quello dei punti. Un po’ tutte le squadre, ma alcune ancora di più, sono venute qui con il preciso scopo di racimolare qualche prezioso punto per la classifica UCI a scapito magari dei successi parziali. Per dire: meglio mettere tre atleti nella top generale, che uno al primo posto in una tappa e poi nient’altro.
I percorsi malesi non si prestavano ad attacchi e colpi a sorpresa. E di fatto la tappa di Cameron Highland ha deciso la classifica. Da quel momento le posizioni si sono congelate e tutti i corridori di vertice ci hanno detto di aver pensato a difendere la loro posizione più che attaccare le altre.
La Burgos-Bh, per esempio, è stata seconda in quanto a punti UCI conquistati (oltre 230), dietro alla Dsm di Poole. Eppure il team spagnolo ha messo un solo uomo tra i primi cinque in una tappa: Iribar, quinto, nella frazione montana.
Tutto in una tappa
Alcuni team hanno allestito delle squadre specifiche per questo percorso. Partiamo dall’Astana-Qazaqstan, per esempio, ultima nel ranking WorldTour.
Il team kazako è venuto in Malesia con due scalatori, anzi uno scalatore e un passista scalatore, e poi tutti atleti votati alla causa di Gleb Syritsa, lo sprinter. Hanno piazzato Harold Lopez, il grimpeur appunto, in seconda piazza in montagna e poi hanno vinto una tappa con lo sprinter russo. Loro sono una WT e non potevano non puntare ai successi. Il problema, anzi i problemi, è che il colombiano il giorno dopo ha subito un penalizzazione di 20” per una scorrettezza in gruppo ed è crollato in classifica. La graduatoria era cortissima e da secondo si è ritrovato decimo.
L’altro problema, il maggiore, è che l’Astana è lontanissima dal 18° posto che consente di restare nel WT. Le mancano circa 2.800 punti dalla 18ª che è attualmente la Uno-X e qui per quanto potessero andare forte di punti in palio non ce n’erano moltissimi. Nelle tappe prendevano punti i primi 5 e chi vinceva ne portava a casa 20. Una tappa del Giro d’Italia per esempio ne assegna 80 e prendono punti i primi 15, tanto per rendere l’idea.
Più generosa invece la classifica generale con punti in palio per i primi 40. E per questo, le squadre spagnole, come Euskaltel-Euskadi, Burgos-Bh, Kern Pharma hanno portato tutti corridori che andavano bene in salita, atleti che dopo la tappa di Cameron Highland, non si sono più visti. Però pensate che nei primi 12 c’erano 8 spagnoli. L’idea era esattamente di piazzarli lì.
I team italiani
Un po’ quello che volevano fare la VF Group-Bardiani e la Corratec-Vini Fantini soprattutto.
La squadra toscana aveva Mareczko per le volate e un uomo al suo fianco, Masotto, e poi corridori che senza problemi fisici avrebbero dovuto piazzarsi nei primi 15-20 a Cameron Higlands e quindi in classifica. Purtroppo, a parte Valerio Conti, 14°, gli altri non sono riusciti nella loro missione. Mareczko è andato a casa anzitempo, in quanto arrivato fuori tempo massimo.
Questo era un passaggio importante per la Corratec-Vini Fantini. L’obiettivo maggiore è restare nelle prime 40 squadre del ranking UCI, per tenere viva la speranza andare al Giro d’Italia. Per il prossimo anno, infatti, se si è oltre questa posizione non si ha diritto neanche all’invito da parte dell’organizzazione dei grandi Giri. E per il 2026 l’asticella si alzerà ancora: bisognerà essere tra i primi 30. Ad ora La Corratec è 42ª a circa 80 punti dal team JCL Ukyo di Malucelli che appunto è quarantesimo.
La VF Group-Bardiani è messa meglio in classifica, è 28ª, e ha potuto correre un po’ più liberamente alla ricerca di una tappa senza l’assillo totale dei punti. L’obiettivo primario che Donati, diesse della squadra emiliana, ci ha confidato era quello di vincere almeno una frazione. E ci sono riusciti.
Dove invece anche loro hanno steccato è stato nella generale. Da un paio di atleti ci si aspettava qualcosa di più verso Cameron Higlands, la tappa che come detto avrebbe sistemato la classifica e avrebbe elargito punticini preziosi.
Per la Polti-Kometa più o meno il Tour de Langkawi è stato la stessa cosa della VF Group: salvo che loro l’uomo per vincere la classifica generale ce lo avevano per davvero ed era Paul Double. L’inglese non è andato bene, ma ci ha pensato Tercero a salvare la baracca col suo quinto posto.
Dinamiche bloccate
Questa situazione indirettamente ha messo pressione ai team, ai ragazzi e ha influito sulle tattiche. Non era facile giocarsi gran parte degli obiettivi in una sola tappa impegnativa (velocisti a parte). Tutto ciò non ha fatto altro che aumentare le differenze tra le squadre più grandi e quelle più piccole. Tuttavia queste ultime, se ben organizzate, vivevano un po’ più tranquillamente la questione relativa ai punti.
Per esempio il Team Terengganu, squadra malese, prima continental al mondo, e la JCL Ukyo soprattutto hanno fatto man bassa di punti: per Malucelli tre primi posti, due secondi e un quarto (totale 95 punti). Pesenti è arrivato secondo nella generale e terzo in una tappa (160 punti).
Tudor non ha aveva problemi di punti. Dsm-Firmenich anche se non è messa bene nella classifica UCI (è 17ª) ha schierato una formazione importante e infatti ha vinto la gara senza troppi problemi. La EF – Easypost forse ha ottenuto meno del previsto, ma non era certo questa la corsa che avrebbe sistemato la sua situazione nel ranking UCI. Una situazione comunque non tragica (è 12ª).
E poi le tattiche. Pensate che dopo Cameron Higlands, per tenere sott’occhio le posizioni, si facevano valutazioni persino sui traguardi volanti. E le fughe che partivano all’inizio in particolare. Di fatto abbuoni a parte, erano tutti con lo stesso tempo. Con un secondo si potevano scalare 6-8 posizioni.
Conti, punti e calendario
Va da sé che se alcune dinamiche di gara a volte ci sembrano bloccate, bisogna ricordarsi di queste situazioni pregresse. E bisogna anche tenere presente perché le corse esotiche, come queste in Asia, diventino fondamentali per alcuni team.
Dal 9 ottobre per esempio andrà in scena il Taihu Lake, in Cina, che come il Langkawi è una corsa 2.Pro, vale a dire il livello più alto in quanto a punteggio dopo il WT. Ebbene, al via ci sono ben 9 squadre professional. E questa non è la sola corsa in questa parte del pianeta.
In ogni caso fra qualche settimana avremmo la classifica 2024 definitiva e allora potremmo tornare a fare un’analisi completa di punti e classifica.