E Ganna intanto mette (altre) due crono nel mirino

20.06.2025
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Se molti dei campioni in vista del Tour de France sono passati per il Critérium du Dauphiné o per il Tour de Suisse, c’è anche chi è passato dal Baloise Belgium Tour, vale a dire Filippo Ganna. Il Pippo nazionale ha deciso, in accordo con il suo team, che il passaggio migliore per arrivare alla Grande Boucle fosse questo. E tutto sommato, non dovendo fare classifica, perché non scegliere una corsa veloce?

Giusto oggi l’alfiere della Ineos Grenadiers è arrivato secondo nella velocissima crono di Ham: 9,7 chilometri piatti come un fuso, ideali per gente più esplosiva come l’ex compagno Ethan Hayter. Per Pippo quattro secondi troppo, quattro secondi che dicono come la scelta di passare da una gara veloce come il “Giro del Belgio” forse era proprio quel che serviva.

Ganna (classe 1996) impegnato sulle strade del Giro del Belgio

Stacco e ritorno

Guardiamo dunque nel complesso questo ritorno alle corse dell’ex iridato a crono. Ganna è rientrato alle corse dopo 66 giorni. La sua ultima apparizione era stata alla Parigi-Roubaix. Uno stacco probabilmente mai così ampio da quando è professionista, anche perché se non c’era la strada, c’era la pista.

«Direi che sto bene – ha iniziato Ganna – tornare alle corse è stato un bell’impatto. Era un bel po’ che non correvo e rientrare in gruppo non è stato semplice. Ho fatto un po’ di fatica. E’ vero, sono stato parecchio tempo senza correre, ma rispetto agli anni passati, non facendo il Giro d’Italia, è stato possibile. E’ venuto a crearsi tutt’altro programma. Ma posso dire che avevo bisogno di questo stacco. Dopo la Roubaix sono stato una settimana a casa e poi ho ripreso a lavorare. Ho fatto parecchia altura e ora sono qui per rifinire la condizione. E’ una corsa che mi piace e a fine settimana vediamo se avrà dato l’effetto desiderato».

E’ un Pippo solare quello che racconta. Le prime due frazioni del “Giro del Belgio” sono andate ai due velocisti più forti presenti: Tim Merlier e Jasper Philipsen. Ganna ha fatto il suo compito ed è arrivato in gruppo. L’obiettivo è mettere ritmo gara nelle gambe e trovare la brillantezza giusta. Di certo ci proverà nelle restanti due frazioni.

Il piemontese ha macinato tanti chilometri in salita. Eccolo sulle rampe di Macugnaga (foto Instagram)
Il piemontese ha macinato tanti chilometri in salita. Eccolo sulle rampe di Macugnaga (foto Instagram)

Quanta salita

In queste settimane senza gare, Ganna ha raccontato di grandi volumi di allenamento e, soprattutto, di aver fatto tanta salita. Due grandi blocchi in altura: uno al Teide con la squadra al completo e uno più recente a Macugnaga, presso il Rifugio Zamboni-Maroli, sul filo dei 2.800 metri di quota. Tanto lavoro a carico in entrambe le occasioni, e nel secondo anche più qualità, con del dietro moto.

«Se mi sento allora un po’ più scalatore? Dovrei perdere altri 20 chili – scherza il piemontese – ma ho lavorato tanto in salita. Sul Teide abbiamo fatto tanti chilometri con una media di 16.000 metri di dislivello a settimana».

Un lavoro corposo fatto in ottica Tour, ovviamente. In Francia la Ineos si presenta con una squadra d’assalto. L’uomo di classifica sarà Carlos Rodriguez, ma poi ci sarà gente come Kwiatkowski, Foss e appunto lui, che possono fare bene anche altrove. Ricordiamo che Ganna negli ultimi anni ha dimostrato di essere anche piuttosto veloce, e pensando a qualche tappa ondulata… magari potrebbe dire la sua.

«Vado in Francia – spiega Pippo – con l’obiettivo iniziale di fare bene nella prima crono (quella veloce di Caen, quinta frazione, ndr). Risparmiare energie sin lì. Poi nelle tappe seguenti l’idea è di trovare un varco per poter dire la mia.
«Io maglia verde? Allora diciamo a Jonny (Milan, ndr) di non partire! Io la vedo già disegnata sulle sue spalle. Ci saranno arrivi in volata adatti a lui. Per me sarà più complicato».

Ganna ha già vinto il tricolore cinque volte
Ganna ha già vinto il tricolore cinque volte

Ma prima…

Prima del Tour de France, però, il cammino di Ganna incrocia un altro obiettivo a cui tiene molto: la cronometro del campionato italiano. Lui di maglie tricolori contro il tempo ne ha già vinte cinque. Quella del 2022 lo portò poi in Francia da campione italiano della specialità.

«Vero – dice Ganna – prima c’è l’obiettivo della crono tricolore. Non ho ancora visto nulla, ma ci hanno mandato il percorso qualche giorno fa. Arriveremo in Friuli il 24 e spero già il 25 di avere le informazioni giuste».

Anche se ti chiami Ganna, una cronometro in gara dopo tanto tempo è una fonte importante di informazioni e ideale per riprendere il feeling, anche in ottica Tour.

«Sì – conclude Ganna – sarà una crono importante, ma soprattutto è una corsa che mi piace vincere perché ho la possibilità di portare in giro per il mondo questo simbolo del mio Paese. E’ una maglia fantastica. L’ultima volta che ci sono andato al Tour non sono salito sul podio, spero che stavolta possa essere differente».

Quella volta, era giusto il 2022, la maglia tricolore era nascosta da quella iridata. Magari si è tenuto la cartuccia buona per far brillare il tricolore al momento giusto…