Il primo anno di Davide Formolo al Team Movistar era partito con tante speranze, arrivate inizialmente con le vittorie di fine 2023 e poi rinforzate dai risultati raccolti nei primi mesi del 2024. Il corridore veneto era tornato alla vittoria, quando ancora indossava la maglia del UAE Team Emirates. Nelle uscite in maglia Movistar dello scorso febbraio, Davide sembrava voler riannodare il filo e continuare sulla falsariga dell’anno precedente. Invece, dopo aver raccolto dei buoni piazzamenti prima all’AlUla Tour e poi alla Strade Bianche, qualcosa si è inceppato.
Mancanza di equilibrio
Ora con alle spalle il suo secondo inverno dai sapori spagnoli è alle prese con i ritocchi della preparazione (in apertura con la nuova divisa per il 2025). Prima però c’è stato il tempo per andare a festeggiare l’inizio del nuovo anno nel suo Veneto, insieme ad amici e parenti.
«Inizio il 2025 – racconta dalla macchina – con la voglia di fare che mi ha sempre contraddistinto, vedremo poi dove atterreremo. Il primo anno con la Movistar era partito bene, poi per diverse motivazioni non sono riuscito a recuperare nel migliore dei modi e tra la primavera e l’estate ho sofferto un po’. Nei mesi tra aprile e agosto cercavo di risollevarmi tra una gara e l’altra, invece ho scavato una fossa dalla quale sono uscito solamente a fine stagione. Mi sentivo stanco e non trovavo il modo di recuperare tra una corsa e l’altra. Al posto che migliorare e veder crescere la condizione peggioravo e basta».
Come ne sei uscito?
Al termine del Tour de France mi sono fermato un attimo e ho recuperato ben bene. Infatti poi negli ultimi mesi di gara sono tornato a sentirmi me stesso. I mesi centrali però sono stati abbastanza tosti da vivere.
Eppure eri arrivato alla Movistar dopo un ottimo finale di 2023 e anche l’inizio del 2024 faceva ben sperare.
Anche io pensavo di poter continuare sullo stesso filone, sarebbe stato bellissimo. Anzi, per un certo senso le prime gare con la Movistar mi hanno un po’ ingannato.
In che senso?
Solitamente sono uno che quando cambia squadra ci mette del tempo a ingranare. Sapevo che l’inizio dello scorso anno sarebbe potuto essere tosto, invece sono partito bene. Ogni volta che si cambia squadra comunque si va incontro a un periodo di adattamento, almeno per me è così. Vero che si va sempre in bici, ma cambiano tante cose: l’organizzazione dei viaggi, come si corre, l’approccio alle gare…
Che hai trovato di diverso in Movistar rispetto alla UAE Emirates?
Per certi versi sono abbastanza simili, anche se con la Movistar ho maggiore libertà. Cosa alla quale non ero totalmente abituato. Ho capito che un carattere come il mio deve essere guidato bene. In UAE nulla era lasciato al caso, mentre qui il corridore è più libero. Tante piccole cose interne al team che però vanno capite e si deve imparare a gestire. D’altronde in questo sport non si smette mai di imparare.
Cosa intendi quando dici che un carattere come il tuo deve essere guidato?
Sono una persona molto emotiva, è un lato che ho sia in bici che nella vita di tutti i giorni. Nell’attività sportiva però questa mia indole deve essere un po’ frenata, al fine di rendere meglio. Magari a livello personale soffro un pochino di più, ma la resa in corsa è maggiore. Averlo capito è un bel passo in avanti.
Spiegaci meglio…
Quando le cose vanno male tendo a frustrami e a cercare di uscire sbattendo la testa. Invece a volte serve fermarsi e prendere fiato. Come nel periodo tra la primavera e l’estate. Alla fine lo stop a fine luglio mi è servito per riordinare le idee e trovare nuovamente un equilibrio. Avrei potuto farlo prima, ma si impara dai propri errori, a qualsiasi età.
In vista del 2025 cambierai qualcosa?
Punterò più sulla prima parte di stagione, che culminerà con il Giro d’Italia. Dei tre Grandi Giri è quello dove mi sento sempre meglio, per un discorso di clima. Sono un corridore che soffre molto il caldo, quindi insieme al team abbiamo deciso di lavorare bene sulla primavera. In estate mi fermerò per recuperare al meglio e poi farò il finale di stagione.
Il calendario, quindi, lo conosci già?
Partirò in Spagna con il Gran Premio Castellon e poi la Clasica de la Comunitat Valenciana. Dopo queste due gare mi sposterò a Maiorca per correre altri due giorni. Da lì Strade Bianche e Tirreno-Adriatico. Voglio arrivare in forma alle gare in Francia di febbraio. Quest’anno vorrei testarmi maggiormente sulle corse di un giorno, sono appuntamenti importanti per la squadra perché danno tanti punti.
Insomma, l’obiettivo di questa stagione è fare i giusti passi?
Esatto. Non voglio esasperare fisico e mente. Anche dal punto di vista del peso sento di voler trovare il giusto equilibrio tra performance e ciò che serve per stare bene.