EDITORIALE / La lezione di Rosola su corridori, rabbia e diesse

06.06.2022
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Dopo aver seguito il Giro d’Italia sulle moto di RCS Sport, Paolo Rosola, direttore sportivo disoccupato della Gazprom, ha trovato un posticino anche nella carovana della Adriatica Ionica Race. All’indomani della vittoria di Scaroni nella prima tappa, avendolo incontrato nella piazza di Castelfranco Veneto mentre confabulava con Malucelli (foto di apertura: Malucelli è un altro corridore della squadra inopinatamente chiusa dall’Uci, come pure Scaroni e Carboni), Rosola raccontava un interessante episodio.

«Il direttore sportivo di una squadra WorldTour di cui non faccio il nome  – raccontava – ieri mi ha guardato e mi ha detto che fra i suoi corridori ce ne sono alcuni che guadagnano 300.000 euro all’anno e sono svogliati, mentre questi qua non prendono lo stipendio da tre mesi e hanno addosso la rabbia che serve per fare i corridori».

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Un fatto di grinta

Sicuramente la motivazione di questi ragazzi è qualcosa fuori dal comune. Però è altrettanto vero che osservando alcuni dei corridori che fanno parte del gruppo, la sensazione che alcuni si accontentino di vivacchiare sui contratti firmati in certi momenti ti assale.

A conferma di ciò valgano le parole di un massaggiatore, ugualmente incontrato in corsa. Parlando di un corridore giovane della sua squadra, annunciato come molto forte e di cui non ha fatto il nome, ci ha chiesto informazioni sulle sue qualità di quando era un under 23.

Quando gli abbiamo chiesto il perché di quella domanda, ci ha raccontato che questa corsa è la prima volta in cui lo abbia massaggiato e che glielo abbiano presentato come un ragazzo di sicuro talento. Ma quando durante il massaggio gli ha chiesto quanto pesasse, il ragazzo gli ha risposto di essere un chilo sopra al suo miglior peso da dilettante. Considerando che di solito il miglior peso da dilettante è soggetto a… dimagrimento, è stato immediato dedurre che probabilmente qualcosa non andasse. Tanto più che nella prima tappa, piena di strappi, la squadra puntava su di lui e lui si è staccato.

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Chi comanda davvero?

E’ sicuramente sbagliato pretendere che tutti abbiano la fame e la rabbia dei corridori della Gazprom: anche fra loro ce ne sono alcuni che non hanno reagito esattamente in questo modo. E’ sbagliato anche pretendere che un neoprofessionista possa avere capito tutto, ma il livello della Adriatica Ionica Race è tale che un neopro’ uscito da una buona continental possa essere qui a giocarsi le tappe. Altrimenti a cosa servono le continental? Sarebbe bello vederli con il sangue agli occhi e la voglia di recuperare l’indomani qualora la tappa di oggi fosse andata male.

Perché il tempo passa e non c’è niente di peggio di lasciarselo scorrere addosso. Ma lo spunto conclusivo in questo cammino di ragionamento lo ha offerto ancora una volta Rosola nella risposta data a quel direttore sportivo.

«Questi qui avranno sicuramente una fame fuori dal comune – gli ha detto – ma se da voi ce ne sono alcuni che guadagnano così tanto e sono svogliati è perché come direttori sportivi non comandate più nulla. E i loro manager decidono al posto vostro. Si sveglieranno semmai quando sarà il momento di rinnovare il contratto».