Per Samuele Zoccarato, lasciare la VF Group-Bardiani dopo anni di militanza non è solo un cambio di casacca, ma l’inizio di una nuova fase nella carriera. Il passaggio alla Polti-Kometa , che dal prossimo anno sarà Polti-VisitMalta, promette una grande aria di cambiamento.
Zoccarato si unisce a un gruppo affiatato, con l’obiettivo di portare valore sia nelle fughe che nel lavoro di squadra. Il suo mix di esperienza, spirito di sacrificio e voglia di mettersi in gioco sarà un valore aggiunto per la squadra di Basso e Contador.
Sentiamo dunque come è andata, esattamente come qualche giorno fa abbiamo fatto con Alessandro Tonelli, visto che i due hanno seguito il suo stesso percorso.
Samuele, anche tu, come Tonelli, inizi una nuova avventura dopo tanti anni alla VF Group-Bardiani. Come ti senti?
Sono contento di cambiare. Ci sono sempre nuovi stimoli, nuove metodologie di lavoro e tante novità. Non mi sono mai trovato male con i Reverberi, ma guardo al futuro con ottimismo e curiosità.
Quando e come è nata la trattativa con la Polti-Kometa?
La trattativa è iniziata già dall’anno scorso, anche se non direttamente con la squadra. Mirco Maestri ha sempre parlato bene di me al team e parlava bene a me della squadra. Questo ha aperto un dialogo informale. Ci siamo “accarezzati” in qualche modo…
Chiaro…
Ho firmato il contratto verso agosto, ma c’era già la parola data, e per me quella basta. Quando è arrivata la proposta definitiva sono stato contento. Mi piaceva l’idea di squadra e sapevo che non è una WorldTour, ma è strutturata bene. Oltre a Maestri, conosco bene anche Lonardi, visto che già ci allenavamo spesso insieme.
Conoscendo già alcuni compagni è più facile ambientarsi? O al contrario è più difficile perché tendi a stare con loro?
Conoscere persone come Maestri, Lonardi, ma anche Zanatta che era stato diesse alla VF Group-Bardiani, facilita molto le cose. Loro mi danno dritte su come inserirmi e capire le dinamiche della squadra. Ma più di tutti mi vengono in mente le parole di Ivan Basso.
E cosa dicono queste parole?
Che sta a noi nuovi arrivati adattarci senza rompere gli equilibri. L’approccio è quello di imparare il modo di lavorare e di rapportarsi, sia con i compagni che con lo staff. Insomma entrare un po’ in punta di piedi…
Sappiamo che la ricerca dei punti UCI per restare nelle prime 30 è fondamentale. Tu potrai andare all’attacco e a caccia di punti, ma c’è anche un atleta importante come Piganzoli da aiutare. Quale sarà il tuo ruolo?
Non mi hanno ancora dato indicazioni precise, ma per me non c’è problema. Se c’è qualcuno che merita fiducia, sono pronto a lavorare per lui. E’ importante correre da vera squadra: ci si aiuta e si lavora per ottenere il massimo, anche senza il potenziale delle WorldTour: per me se c’è qualcuno che va forte è giusto mettersi a sua disposizione. Magari questa corsa tocca a me darti una mano, la prossima toccherà a qualcun altro.
Cosa significa avere un team manager come Ivan Basso? Si percepisce il suo palmares quando parla?
Più che il palmares, si sente il suo spirito imprenditoriale. Portare avanti una squadra è come gestire un’azienda ormai e Ivan sa perfettamente quello che fa, sia con gli sponsor che con l’organizzazione del team. Quando parla, ogni consiglio è oro che cola. Si vede che sa il fatto suo, che è preparato, che s’informa.
Samuele, passiamo ad aspetti più tecnici. Tonelli ci ha detto che ha cambiato preparazione e preparatore. E’ lo stesso anche per te?
Sì, come ha detto anche Alessandro qui si lavora con i coach interni. Ora mi segue Samuel Marangoni, un preparatore con un approccio molto diverso. Prima ero abituato ad allenarmi spesso ad alta intensità, facevo moltissima di quella Z2 di cui avevamo parlato tempo fa. Ricordate quando vi dicevo che tornavo a casa con medie orarie molto alte? Adesso, con lui faccio molte più ore a ritmi più bassi, ma lavoro molto di più anche in palestra. È un metodo che mi permette di gestire meglio le energie, anche se a volte mi “rimprovera” perché tendo ancora a spingere troppo!
Hai già trovato il setup ideale sulla nuova bici?
A grandi linee sì, ma sto valutando di cambiare la sella. Passare da Selle SMP a Prologo è un bel cambio. Ho già provato un modello, la Scratch, ma sono curioso di provare la Nago per vedere se mi si adatta meglio.