De Marchi accoglie Piva: porterà grinta e concretezza

10.12.2023
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TORINO – Ritorno al passato. Ritrovare Valerio Piva in ammiraglia ha un sapore speciale per Alessandro De Marchi. Il friulano è già proiettato al futuro e a un 2024 che lo vedrà guidato di nuovo da un ds con cui ha condiviso alcune delle giornate più belle della sua carriera. Al termine delle visite mediche all’Istituto delle Riabilitazioni Riba – Gruppo Cidimu, il Rosso di Buja (in apertura sui rulli, leggendo un libro, in una foto presa da Instagram) ci ha rivelato qualche retroscena e curiosità di questa liaison che si rinnova, con tanti bei sogni rosa: «Col Giro d’Italia ho sempre un po’ un conto aperto e il percorso mi piace».

Valerio Piva
Valerio Piva è stato direttore sportivo di De Marchi nei 4 anni alla BMC, poi nei 2 alla CCC
Valerio Piva
Valerio Piva è stato direttore sportivo di De Marchi nei 4 anni alla BMC, poi nei 2 alla CCC
Come hai scoperto dell’arrivo di Valerio Piva alla Jayco-AlUla?

Ho scoperto di Valerio casualmente, parlando con Brent Copeland. Io non ne sapevo niente e mi ha spiazzato, però quando me l’ha detto sono esploso in un grande sorriso.

E cosa hai risposto?

Ho detto subito che era un bell’innesto per la squadra. Darà un grande aiuto dal punto di vista organizzativo perché Valerio ha la capacità di vedere a 360°, di sapere dov’è un’ammiraglia, qual è lo spostamento migliore per un corridore, per cui è molto utile avere una persona del genere nello staff.

E in corsa?

In ammiraglia arriverà una persona che ha il pugno e la voce che serve in certe situazioni.

Non sarà facile, dunque, il primo approccio per i tuoi compagni?

Bisogna imparare a conoscerlo, perché all’inizio potrebbe sembrarti “duro”, ma in realtà è il classico direttore sportivo che è quasi lì con te sulla bici a pedalare. Valerio mette intensità e passione nel suo lavoro, facendosi sentire con la sua voce.

Ci racconti l’importanza che ha avuto per la tua crescita da corridore?

Ho trascorso con lui tutti gli anni in Bmc ed è sempre stato il mio direttore sportivo di riferimento.

Qualche aneddoto specifico che vi lega?

E’ difficile ricordarli tutti perché è passato molto tempo, però ricordo che in ammiraglia, alla radio, era sempre deciso: «Ragazzi, si fa questo». Poche parole, ma sempre preciso e coinvolto emotivamente in corsa. 

Un episodio che ti sta a cuore?

Quando ho vinto il Giro dell’Emilia, corsa che ho conquistato con lui in ammiraglia. Mi aveva dato carta bianca e mi aveva detto: «Arriva pure sul circuito, sei battitore libero, mentre per il finale eventualmente c’è Dylan Teuns».

Come hai corso?

Appena arrivato sul circuito, ho deciso subito di attaccare, forse già al primo giro e lui, un po’ spaventato, mi fa: «Ok Alessandro, è ancora lunga». Poi, riesco ad andare via da solo, a quasi tre giri dal termine, ma lui era ancora molto titubante: «Mi raccomando, Alessandro, è ancora molto lunga». Con l’andare dei giri, invece (sorride, ndr), ha cominciato a incitarmi a gran voce e mi ha caricato a mille. Avevo la pelle d’oca soltanto per la sua voce nella radio. Sul bus, quando ci siamo visti dopo il traguardo, era più incredulo di me. Ci siamo confrontati, ha ammesso: «Quando sei partito, volevo dirti di aspettare perché non ero così convinto fino in fondo, ma poi ho capito che dovevo darti fiducia e calmarti».

Questa la lunghissima fuga con cui De Marchi vinse l’Emilia 2018 con Piva in ammiraglia
Questa la lunghissima fuga con cui De Marchi vinse l’Emilia 2018 con Piva in ammiraglia
Gli hai già parlato?

Ci siamo sentiti e visti più volte. E’ stato come ritrovare qualcuno della famiglia e l’ho subito presentato agli altri due italiani, Zana e De Pretto, perché so che sarà una figura importante, soprattutto per loro che sono giovani e li aiuterà nella crescita professionale.

Pensi che Valerio possa essere un grande valore aggiunto per tutti?

Come detto, per gli italiani sarà molto utile, rendendo anche l’inserimento di De Pretto un po’ più soft, mentre Pippo può solo aver vantaggi a essere guidato da una persona così esperta e di un’altra generazione. Più in generale, a livello di squadra, sarà uno step importante per tutti i corridori e può fare la differenza.