Cort imprendibile, Roglic saggio, Bagioli risorto: è Vuelta top

19.08.2021
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«Ho guardato indietro a 150 metri dalla fine – dice Magnus Cort – e l’ho visto arrivare. Ho fatto uno sprint con tutto quello che avevo e fortunatamente sono riuscito a tenermelo dietro».

Magnus Cort ha lo sguardo spiritato mentre racconta gli ultimi metri della tappa, breve e infernale, che in 158 chilometri ha portato il gruppo all’Alto de la Montaña Cullera. Lui era in fuga e dice Andrea Bagioli, terzo all’arrivo, che davanti deve essere andato davvero forte. Perché loro dietro non sono stati certo a guardare. Il corridore che lo braccava era Roglic ed è difficile capire se l’abbia lasciato stare o davvero non abbia avuto le gambe per prenderlo. E tutto sommato, a chi interessa?

«Questa vittoria è speciale per me – dice il vincitore – perché è venuta in un modo molto diverso. Le tappe che vinco sono sempre in volata e sono molto felice di dimostrare che posso farlo anche su altri terreni e concludere una fuga come questa oggi».

Roglic ha accelerato nel finale, ma non è riuscito a prendere Cort
Roglic ha accelerato nel finale, ma non è riuscito a prendere Cort

Jumbo in testa

Il vento ha giocato un ruolo importante nella breve tappa attraverso la regione di Valencia. Il Team Jumbo-Visma ha fatto un gran lavoro per tenere Roglic in testa al gruppo, così che sulla salita finale lo sloveno ha potuto controllare e, pur non riuscendo a riacciuffare Cort, ha fatto un bel passo rispetto ai rivali della classifica.

«Non ero molto preoccupato per la vittoria di tappa oggi – ha detto Roglic – Magnus è andato molto forte e meritava la vittoria. Per me e per il team si trattava principalmente di arrivare al traguardo in sicurezza. Mi sentivo bene, così ho fatto il mio sprint, ben contento di aver guadagnato un po’ di tempo».

Domani il programma prevede la prima vera tappa di montagna e Roglic guarda avanti con fiducia. «Domani – dice – mi aspetto un’altra grande battaglia. E’ una tappa difficile e difficile da controllare, ma ho fiducia in me stesso e nella squadra. Dovremo restare lucidi e concentrati».

Bagioli ha ceduto a Roglic solo nel finale: terzo a 2″
Bagioli ha ceduto a Roglic solo nel finale: terzo a 2″

Bagioli risorto

Ma la notizia del giorno è il terzo posto di Andra Bagioli. Il valtellinese, che avevamo incontrato a Livigno a luglio, se la sentiva buona già dalla partenza, avendo adocchiato la tappa da qualche giorno.

«Un po’ la puntavo – racconta – sapevo che su un arrivo coì potevo fare bene. Cort è andato fortissimo per tutto il giorno e credo che Roglic semplicemente non ce l’abbia fatta a prenderlo. La squadra ha lavorato molto per me. La salita era dura, non ha dato tregua, ma mi sono sentito bene e ho dato il massimo, nonostante fossimo arrivati lì dopo 70 chilometri a tutto gas. Certo vincere sarebbe stato meglio, ma il morale è alle stelle.

«Ho una gran gamba – sorride – e sono venuto dall’inizio per puntare alle tappe. Ce n’è una con l’arrivo sullo strappo la prossima settimana, ma se recupero bene, domani entro nella fuga. Credo che arriverà di sicuro e io ora ho le conferme che cercavo. Al Tour de l’Ain, nell’ultima tappa mi ero sentito bene, ma il livello era più basso e qualche dubbio poteva ancora esserci. Ora non ne ho più. La crono mi aveva già dato ottime risposte, ma questo podio vale di più. Ora comincia un’altra Vuelta.»