Colleoni: il futuro all’Intermarché e un presente che lo fa tremare

27.10.2023
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Kevin Colleoni è di ritorno dal primo ritiro, solamente conoscitivo, con la sua nuova squadra: la Intermarché-Circus-Wanty. Il corridore bergamasco lascia i colori della Jayco-AlUla e riparte dal Belgio. 

«Abbiamo fatto un ritiro di tre giorni – racconta Colleoni – un team building, una cena ed un’uscita leggera in bici. Ci sono stati degli incontri per parlare della stagione 2024, devo dire che l’ambiente mi ha fatto una bella impressione. E’ un po’ come se si ricominciasse da zero, alcune cose sono simili, altre diverse, però mi sono sentito fin da subito parte del gruppo, e questo è bello».

Francesco Busatto, Lorenzo Rota, Kevin Colleoni, Simone Petilli: ecco i quattro azzurri del team belga
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Obiettivo rosa

La carriera di Colleoni riparte dopo i tre anni trascorsi alla Jayco: con il team australiano è passato professionista ed ha avuto modo di prendere le misure con questo mondo. Cambiare squadra, per lui, vuol dire continuare il cammino e come ci ha già anticipato, assaporare qualche novità. 

«Una similitudine su tutte – ci spiega ancora Colleoni – è come sono organizzate le riunioni, l’approccio al calendario e al programma di allenamento. Una grande differenza, in positivo, è che a grosse linee ho già un programma di gare da qui a metà anno. Dovrei fare il Giro, e di conseguenza, correre la prima parte di calendario in preparazione a questo evento».

Colleoni a colloquio con Petilli, dalla prossima stagione saranno compagni di squadra
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Sarebbe la tua prima grande corsa a tappe…

Ho parlato con l’Intermarché di questo mio obiettivo e ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda. 

Nei tre anni in Jayco non hai mai fatto una corsa del genere, come mai?

Nella mia permanenza da loro ho fatto tante corse ed altrettante esperienze importanti, ma una cosa che mi mancava era proprio un grande Giro. Avrei potuto farlo nel 2023, ma un problema fisico mi ha stoppato e devo ammettere che questo non è stato un anno all’altezza.

Cosa è successo?

Una caduta alla Coppa Agostoni del 2022 mi ha causato un problema alla schiena/gamba destra che sto ancora risolvendo. Questo inverno starò fermo fino a quando non avrò le giuste risposte, ora sto facendo delle terapie che spero mi facciano ripartire al più presto. 

Di che problema si tratta?

Non abbiamo ancora trovato una causa, ma ho sempre dolore in quella zona, fino ad una certa intensità è ancora sopportabile, ma sopra soglia è come se avessi un blocco. Probabilmente io e la squadra abbiamo sottovalutato i danni della caduta, ma è anche vero che nel finale del 2022 ho corso come da programma. Il problema è sorto alla Tre Valli Varesine, ma non mi sono fermato. Ingenuamente abbiamo pensato che fossero delle botte. 

Giro dell’Emilia 2022, i segni della caduta dell’Agostoni sono ancora visibili
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Un anno senza una diagnosi è tanto.

Lo so. Abbiamo fatto tanti controlli ed ho sentito tanti pareri da medici e fisioterapisti. Non abbiamo mai trovato una vera e propria causa, solo tante cose da vedere e sistemare. In primis le calcificazioni che sono uscite a livello osseo. Non avendo fatto esami subito dopo la caduta non possiamo sapere se sono dovute a microfratture o a infiammazioni. 

Con chi hai lavorato principalmente?

Con il mio fisioterapista, Maffioletti. Con lui abbiamo notato che ho il bacino ruotato ed un sovraccarico sulla gamba destra. Il problema è che con la fisioterapia mi sistemano, ma poi la sera sento di avere gli stessi problemi. Ho provato a cambiare anche posizione in bici ma nulla. Probabilmente è un meccanismo di difesa del corpo. Ho fatto tanti trattamenti: tecar, crioterapia, disinfiammazione…

Nel 2023 Colleoni ha collezionato solamente 39 giorni di corsa
Nel 2023 Colleoni ha collezionato solamente 39 giorni di corsa
E non hanno portato a nulla?

Sento di stare meglio al momento, ma poco dopo il problema torna. Questa cosa un po’ mi preoccupa, è il mio dubbio di tutti i giorni. Dopo aver visto cosa ho fatto nel 2023, posso dire che non potrei andare avanti così. Senza problemi fisici ho fatto vedere che posso fare bene, ora ho un limite, dovessi riuscire a superarlo sarei tranquillo perché sono convinto dei miei mezzi. 

Anche perché dopo i primi tre anni da professionista ora è tempo di dimostrare qualcosa in più.

Sono passato da under 23 a professionista, ma ho azzerato tutto, sono due categorie troppo diverse. Quelli fatti prima erano solo dei numeri. Nei primi due anni in Jayco ho fatto tanta esperienza e delle belle gare, vedevo tanti miglioramenti. Il 2023 ha rappresentato un anno di stop che ha bloccato un po’ tutto. Spero di ripartire al più presto.