Carboni alla Unibet, i passi fino al contratto

23.11.2024
4 min
Salva

Fai l’intervista e mettila da parte. E’ stato così a Pesaro con Carboni, è così da qualche settimana con ragazzi che hanno il contratto in tasca, ma attendono l’annuncio da parte delle squadre. Abbiamo incontrato il pesarese nella sua città, in occasione della Serata di Grande Ciclismo, voluta e organizzata da Maurizio Radi e Giacomo Rossi. Dopo dieci giorni di scaramanzia, in cui al telefono diceva di essere a un passo dalla firma, Carboni questa volta non ha potuto nascondersi dietro scuse o pretesti e ha vuotato subito il sacco. Il prossimo anno correrà alla Unibet Tietema Rockets, squadra nata in Olanda col nome di Tour de Tietema e appena approdata in Francia col sogno di correre il Tour. La notizia è uscita ieri, finalmente. E così anche l’ultimo italiano della sventurata vicenda Gazprom ha trovato una sistemazione stabile.

Abbiamo incontrato Carboni a Pesaro, alla Serata di Grande Ciclismo di Fisioradi e Ca’ Virginia
Abbiamo incontrato Carboni a Pesaro, alla Serata di Grande Ciclismo di Fisioradi e Ca’ Virginia

Una prospettiva di futuro

I risultati ottenuti nel 2024 con il Team Ukyo gli hanno aperto la porta di una professional e hanno rimandato i propostiti (rabbiosi di ritiro). Dopo la lunga pausa estiva in cui il team giapponese si è fermato per esigenze burocratiche, Giovanni era di pessimo umore. Non riteneva possibile restare ulteriormente in una continental, ma di fatto non arrivavano proposte diverse. Anche se scopriremo a breve che i primi contatti con il team di Bas Tietema erano già in divenire.

«Il discorso è venuto fuori dopo la Coppi e Bartali – ci ha raccontato – poi siamo andati avanti a parlarne per tutta l’estate. Come squadra siamo stati fermi per tre mesi e io intanto ero in contatto con altre due. Solo che ho voluto guardare a una prospettiva futura e dopo il Tour de Langkawi ho puntato sulle prospettive di questa squadra. Ha un modo tutto suo di lavorare. Si muovono diversamente per attirare varie figure interessate al mondo del ciclismo. Anche la gestione del budget è diversa. Fondamentalmente, chi direbbe mai che uno sponsor sarebbe potuto arrivare tramite un canale YouTube? Questo l’ho trovato molto curioso».

Adriatica Ionica Race 2022, a Brisighella la vittoria di Carboni all’indomani della chiusura della Gazprom
Adriatica Ionica Race 2022, a Brisighella la vittoria di Carboni all’indomani della chiusura della Gazprom

Un’esperienza nuova

Dopo l’anno giapponese, fatto di innegabili difficoltà iniziali e della scoperta di una cultura e un’accoglienza con pochi eguali, il ritorno in un team europeo è fatto di un’organizzazione di matrice anglosassone e una programmazione rigorosa.

«Sicuramente per me è un’esperienza nuova – ci ha spiegato – e totalmente differente da quelle che ho fatto fino ad ora. Sapevo come era nata la squadra come e sicuramente sono stato incuriosito anche dal fatto che dall’inizio dell’anno la crescita dei loro risultati è stata continua. Sono tutti ragazzi giovani che a sorpresa hanno ottenuto dei buonissimi risultati, specialmente nel finale di stagione. Questo è sinonimo di buona programmazione e lavoro. Ma anche di buoni materiali (il team corre dall’inizio su bici Cannondale, ndr) che li mettono alla pari con altre squadre del loro livello».

Bas Tietema accoglie così De Vries dopo la vittoria al Tour of Antalya 2024 (foto TDT-Unibet)
Bas Tietema accoglie così De Vries dopo la vittoria al Tour of Antalya 2024 (foto TDT-Unibet)

Pronto a smettere

Che cosa cerca Bas Tietema da Giovanni Carboni di Fano? Il modo in cui il corridore italiano può essere utile alla squadra passa per la sua capacità di ottenere risultati e per i punti che porta in dote dopo l’ottima stagione con il Team Ukyo. Le quattro vittorie e i tanti piazzamenti fanno di Carboni uno degli italiani più concreti del 2024 ed era giusto che qualcuno se ne accorgesse.

«Quello che abbiamo messo sul piatto – ha spiegato – è la mia esperienza. Sono uno tra i più anziani del team, quindi posso portare esperienza e solidità in un certo tipo di gare, come ho dimostrato quest’anno. Nelle brevi corse a tappe riesco ad avere una buona continuità di risultati. Eppure nessuno se ne accorgeva e io ero davvero pronto a smettere di correre e nel dirlo ero sereno. Se dopo un anno come questo mi fosse toccato di smettere, sarei stato sereno, perché penso di aver dimostrato con i fatti che meritavo di continuare. Sono contento, ma soprattutto curioso di una nuova avventura fuori dal ciclismo che abbiamo sempre vissuto. Perciò mi preparo per il solito inverno da professionista, come ho sempre fatto. Le cose finalmente stanno andando a posto».