La stagione entra sempre più nel vivo anche in Italia. E il nostro ciclismo ha gà trovato due protagonisti, Davide Ballerini e Andrea Bagioli. Le giovani stelle della Deceuninck-Quick Step hanno vinto due corse all’estero alzando la voce. Soprattutto Ballerini, si è portato a casa una corsa mica da ridere. Parliamo di loro con Davide Bramati, il diesse che se li sta coltivando con cura e che li conosce meglio di tutti.
Mentalità Deceuninck
«Siamo ripartiti subito alla grandissima – dice Bramati – la squadra ha iniziato veramente bene, sono contento, anche perché hanno vinto corridori italiani. Davide e Andrea hanno già alzato le braccia al cielo e questo penso sia molto importante per il morale di tutto il gruppo. A noi piace partire così».
Bagioli e Ballerini già sono in qualche modo delle star: loro avvertono un po’ più di pressione? E’ motivo di responsabilità, di sprone, di paura?
«Sicuramente sanno di essere corridori importanti, hanno acquisito la mentalità del gruppo. Noi la corsa preferiamo perderla all’arrivo. Sanno sopportare la pressione e questo è importante. Domenica avevo messo Andrea come leader e lui ha risposto con una grande prestazione. Lo stesso vale per Davide. In Belgio la squadra ha lavorato tutta per lui. Davide stesso ha visto cosa ha fatto la squadra e lui ha finalizzato il lavoro».
Il pubblico li vuole
Due così sono i figli del nuovo ciclismo. E il fatto che siano italiani ci inorgoglisce non poco. Si torna a sognare in grande e in prospettiva: classiche, tappe… E la gente già li acclama, li vuole vedere in Italia.
«Adesso – riprende Bramati – stanno arrivando le prime due corse più importanti che sono la Parigi-Nizza la Tirreno-Adriatico e penso che dopo queste due prove tireremo le prime somme per vedere chi davvero potrà andare al Giro. Al momento in squadra c’è una lista di 12 corridori che andrà sfoltita. Abbiamo già in mente qualcosa, ma aspettiamo e vediamo.
Due gioiellini
Bagioli e Ballerini possono davvero essere protagonisti della primavera. Hanno caratteristiche fisiche, mentali e di condizione che li possono rendere protagonisti sia sabato alla Strade Bianche, ma anche alla Tirreno e, perché no, alla Sanremo. Proprio perché lì tutti si aspettano Alaphilippe potrebbero avere più spazio. Ma il Brama sembra gettare acqua sugli entusiasmi.
«Sono dei ragazzi veramente molto tranquilli e questo questo mi piace. Non hanno mai niente da ridire, né io da rimproverargli. Danno sempre il massimo e questo penso che per crescere, per avere una maturazione anche in vista dei prossimi anni, sia molto importante.
«Magari devono migliorare in alcuni momenti di corsa, quelle situazioni in cui devi sapere come muoverti. Devi dimostrare di essere leader e magari far muovere la squadra. Ma questo viene con l’esperienza e con tante corse nelle gambe.
«Un aggettivo secco per definirli? Difficile. Bagioli è uno scalatore ma esplosivo. E Ballerini è un corridore veloce. Lui è proprio da classiche».
Peccato che durante il Trofeo Laigueglia di ieri, Bagioli sia caduto. Per lui una botta alla testa e un taglio sul sopracciglio. La speranza è che questo intoppo non comprometta la sua primavera. Ma difficilmente lo vedremo in corsa prima di Larciano.