Belletti, quella Sanremo gelata e l’obiettivo del Giro

19.03.2021
4 min
Salva

A un certo punto durante la settimana è parso che sulla Sanremo potesse nuovamente nevicare e la memoria è tornata all’edizione infernale del 2013. State tranquilli, tuttavia, non vogliamo proporvi il racconto di allora, ma bussare alla porta di un ragazzo che quel giorno quasi congelò e ancora oggi ne porta addossi i segni: Manuel Belletti.

Nuovi stimoli e il fascino di avere accanto Basso e Contador
Nuovi stimoli e il fascino di avere accanto Basso e Contador

Tirreno sfortunata

Giusto mercoledì sera, il romagnolo ha saputo che la caduta della Tirreno-Adriatico non avrà strascichi troppo complicati. E’ successo nella tappa di Gualdo Tadino: proprio mentre Manuel pensava di fare una bella volata, ai meno 3 dall’arrivo Izagirre ha pensato bene di spostarsi e travolgerlo.

«Sono caduto giù – racconta col dolore ancora nella voce – e mi è uscita la spalla. Per fortuna mi era già successo, per cui l’articolazione ha più gioco e non si è strappato niente. Però ho dovuto riposare, ma adesso spero di poter tornare subito sui rulli. La nostra squadra non farà la Sanremo e mi dispiace, però gli anni dei piazzamenti sono andati e non è più una corsa alla mia portata. Si fa sempre più fatica ad arrivare in gruppo. E proprio l’anno in cui andavo più forte, che avevo fatto anche dei piazzamenti alla Tirreno, fu quello della neve. E alla fine non ho più recuperato l’ultimo dito del piede destro. Non lo sento più e all’inizio mi ha dato parecchio fastidio, perché pedalavo e mi sembrava di andare a vuoto…».

Un momento dal ritiro di Oliva, dove la nuova avventura è iniziata
Un momento dal ritiro di Oliva, dove l’avventura è iniziata

Obiettivo Giro

Belletti oggi corre alla Eolo-Kometa e nel libro dei sogni ha scritto di voler vincere una tappa al Giro d’Italia. Se non ci fosse stato il Covid, lo scorso anno il Giro d’Italia avrebbe riproposto la tappa di Cesenatico nello stesso giorno di maggio del 2010, quando Manuel vinse proprio nella sua città. La pandemia però ha riscritto i calendari e Belletti al Giro non c’è andato. E anche se nessuno vuole riaprire ferite che si stanno rimarginando o risvegliare polemiche ormai sopite, la versione ufficiale non coincide con quella che fornirebbe lui e che a suo dire non fa troppa rima con la parola meritocrazia.

«Ma adesso non ha senso stare a rivangare – dice – sono molto più contento del progetto di questa squadra. Spada si è innamorato del ciclismo e vuole fare una scalata importante. Abbiamo davvero tutto il meglio, a partire da tecnici come Zanatta, Yates e Jesus Hernandez, gente con gli attributi che ci fa tirare fuori il nostro meglio. Hanno preso me e Gavazzi per stare accanto ai giovani e sono contento di aiutare il gruppo a crescere. Le motivazioni fanno tanto e sapere di avere alle spalle due leggende come Basso e Contador è una spinta incredibile. Quando parlano loro due, anche noi che siamo vecchietti, li guardiamo con gli occhi sgranati. E fare il Giro è di vitale importanza. Va bene che Eolo è sponsor, ma non è mai facile né scontato e dovremo esserne all’altezza».

A lui e Gavazzi la squadra ha chiesto di essere riferimento per i più giovani
Belletti e Gavazzi sono il riferimento per i più giovani

Domani intanto si correrà la Sanremo e non è dato di sapere se il meteo farà nuovamente le bizze. Ma Belletti non ci sarà, si starà allenando dopo che il suo inizio di stagione spagnolo è stato azzerato dal Covid e la Tirreno si è conclusa in malo modo. Correrà in Turchia e alla fine in Spagna prima del Giro. I 35 anni possono essere anche pochi, ma perché sembrino più leggeri, serve avere grandi motivazioni.