L’eredità di Vingegaard: il WorldTour approda in Danimarca

26.12.2023
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La notizia, ufficializzata appena prima di Natale, è passata un po’ sotto traccia dalle nostre parti, ma merita invece un approfondimento: la Danimarca dal 2025 avrà una propria prova nel WorldTour. Una gara in linea sia al maschile che al femminile, che resterà nel programma del massimo circuito almeno per tre anni. Il progetto è figlio diretto della partenza del Tour de France nel 2022 che destò tantissimo scalpore in Patria e fuori, amplificato poi dalle imprese di Jonas Vingegaard: su quella base si è lavorato duramente, per realizzare un progetto importante.

Vingegaard con le sue vittorie al Tour ha dato nuovo impulso al ciclismo danese
Vingegaard con le sue vittorie al Tour ha dato nuovo impulso al ciclismo danese

Città a misura di bici

Il fatto che la Danimarca abbia una prova in linea nel WorldTour va a colmare una lacuna. E’ bene dirlo subito: se Nazioni come Olanda e Germania fanno leva soprattutto sulla cultura delle due ruote, non avendo una tradizione solida e radicata come il Belgio e i Paesi affacciati sul Mediterraneo, era assurdo che la Danimarca rimanesse in serie B e lo si capisce facendo un giro per la sua Capitale, Copenhagen, che sarà l’epicentro del nuovo progetto.

Partiamo dall’aspetto urbanistico: una Capitale fatta di grandi strade che collegano i vari quartieri e confluiscono nel centro città. Ogni strada (e sottolineiamo “ogni”, anche le piccole traverse) ha uno spazio ciclabile, con il disegno della pista che è stato studiato nei particolari. L’incidenza con il traffico veicolare è estremamente ridotto, si cammina davvero in parallelo, anche perché le strade (salvo le grandi direttrici) sono a senso unico permettendo comunque una circolazione abbastanza semplice, anche senza affidarsi alle varie app direzionali.

Le strade di Copenhagen sono invase da una stragrande maggioranza di ciclisti rispetto alle auto
Le strade di Copenhagen sono invase da una stragrande maggioranza di ciclisti rispetto alle auto

L’esempio di padre in figlio

La cosa che colpisce girando per la città è l’enorme numero di ciclisti. La bici è uno strumento prioritario per spostarsi: mezzi molto economici (in un Paese dove il costo della vita, in paragone al nostro, è molto alto pur con il cambio 7 corone=1 euro) che devono avere l’unico scopo di essere affidabili negli spostamenti. L’utilizza una grande parte della popolazione per essere al lavoro molto presto (si sfruttano al massimo le ore di luce d’inverno) e l’osservanza del codice stradale è massima: non troverete mai un ciclista che passa col rosso non vedendo altri veicoli vicini…

Tutto ciò è importante perché è l’humus dove si coltiva anche la passione sportiva. In tal senso esemplari erano state le parole di Albert Philipsen, il campione del mondo junior su strada e mtb che raccontava come la voglia di gareggiare sia emersa andando dietro al padre non tanto nelle gare quanto nelle escursioni, vivendo quella profonda gioia di pedalare in mezzo alla natura, condividendo l’esperienza con gli altri.

Il passaggio davanti alla Sirenetta probabilmente non mancherà nella classica del 2025
Il passaggio davanti alla Sirenetta probabilmente non mancherà nella classica del 2025

Un progetto ben definito

Il Giro di Danimarca è da anni un appuntamento importante della seconda parte di stagione, richiamando anche team del WorldTour ma dopo quanto avvenuto in Francia c’era bisogno di un’ulteriore salto di qualità.

E’ stato messo insieme un consorzio di forze a sostegno del progetto, comprendente i comuni di Copenhagen e Roskilde sede di partenza, la Federazione ciclistica nazionale, la Sport Event Denmark, Wonderful Copenhagen principale riferimento di promozione turistica della capitale, i ministeri statali della cultura e degli affari. Tutti insieme ci si è presentati davanti all’Uci, mostrando un programma dettagliato, articolato in ogni aspetto e la federazione internazionale ha dato il suo placet, a partire dal 2025.

Nyhavn, uno dei centri nevralgici della capitale, turisticamente ma anche come socializzazione
Nyhavn, uno dei centri nevralgici della capitale, turisticamente ma anche come socializzazione

Percorso da classica del Nord

Il percorso è naturalmente in via di definizione, ma già si sa che partirà da Roskilde, sede storica di uno dei più grandi festival musicali sin dal lontano 1971 attraverso il quale sono passati tantissimi nomi di spicco europei, americani e non solo, per poi concludersi nel centro di Copenhagen, forse con un circuito finale.

«Vogliamo creare un percorso spettacolare – ha affermato il responsabile eventi della federciclismo danese Jesper Tikiob – che possa concentrare tutto il meglio che offre la regione dello Zealand. Useremo le strade di campagna, da affrontare con attenzione perché molto ventose ma anche gli spazi aperti e le lunghe strade a ridosso della corsa. Ne verrà fuori una gara incerta, che vogliamo disegnare ispirandoci anche alle classiche del nord, nell’uso ad esempio di curve strette e passaggi tecnici. Ma in testa alla nostra agenda ci saranno sempre gli aspetti della sicurezza e dell’interesse comune».

La sindaca Sophie Haestorp Andersen insieme al presidente Aso Prudhomme (foto Getty Images)
La sindaca Sophie Haestorp Andersen insieme al presidente Aso Prudhomme (foto Getty Images)

Un festival delle due ruote

Il progetto, che come detto prevedrà una prova al maschile e una per le ragazze (da vedere se nella stessa giornata o nell’arco di due giorni) va anche oltre: «Copenhagen è la miglior città ciclistica del mondo – ha sottolineato la sindaca Sophie Haestorp Andersen annunciando l’accettazione della proposta – e i pro’ contribuiranno anche al ciclismo di tutti i giorni. Intendiamo abbinare alla gara del WT un grande festival delle due ruote ma non solo: dopo la gara libereremo le strade perché la gente comune possa prenderne possesso e pedalare senza la presenza di auto». Si prospetta un grande evento, tocca solo aspettare…