Quarto chilometro stellare: Milan vola, Bigham va a casa

10.02.2023
4 min
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Grenchen porta bene agli italiani, un po’ meno a Dan Bigham. Negli ultimi quattro mesi, l’ingegnere britannico ha lasciato nel velodromo svizzero il record dell’Ora e la finale degli europei di inseguimento. Il primo gliel’ha soffiato Ganna in quella serata magica di ottobre. Il secondo se l’è portato via stasera Jonathan Milan. Entrambi erano reduci dalla finale del quartetto, quindi non ci sono scuse che tengano.

Milan è partito appena più forte (1’06”311 contro 1’06”622 di Bigham).

Poi è iniziata la rimonta del britannico (secondo chilometro in 2’05”750, mentre Milan in 2’06”691).

Ancora Bigham al comando nel terzo chilometro (3’04”674 contro 3’05”627 dell’azzurro).

E Milan alla fine infila un quarto chilometro da spavento (4’03”744, con Bigham in 4’05”860).

Milan è partito forte, ha avuto un lieve rallentamento, poi ha preso il volo nel finale
Milan è partito forte, ha avuto un lieve rallentamento, poi ha preso il volo nel finale

Sogno infranto

A un certo punto nel team britannico si è fatta largo la possibilità di vincere e forse per questo la rimonta di Milan è stata ancor più goduriosa. Alla fine, la stessa sconfitta dei nostri ai mondiali di Saint Quentin en Yvelines dello scorso anno, probabilmente non sarebbe venuta se gli azzurri fossero arrivati al mondiale preparati e freschi come gli inglesi, anziché approdarvi dopo una stagione estenuante su strada. Ma questa è un’altra storia.

Vedere Marco Villa dare la carica a Milan in rimonta ha spinto tutti ad alzarsi e ad incitare il friulano, quando era ormai palese che avesse fiutato la preda.

«Avevo detto che arrivavo qua a Grenchen – dice Milan con un sorriso grande così – sapendo che c’era un gruppo affiatato. Sono venuto con la voglia di vincere e di dimostrare la nostra capacità di mettersi in gioco. Abbiamo fatto il nostro meglio. Magari dobbiamo ancora migliorare qualcosa, però siamo andati al nostro massimo e il risultato si è visto.

«Oggi sono partito – prosegue –  con la consapevolezza di trovarmi un avversario molto forte. Perciò mi sono detto: “Vabbè, faccio la mia corsa e tengo il mio ritmo. Non posso andare a strappare”. Sono riuscito a calibrare il ritmo, non mi sono fatto prendere dall’agitazione e dall’emozione di essere in una finale europea. E diciamo che sono contento anche del modo in cui mi sono gestito».

Sul podio, Milan ha preceduto Bigham e il tedesco Buck Grancko
Sul podio, Milan ha preceduto Bigham e il tedesco Buck Grancko

Il calo di Bigham

Quando gli viene chiesto se il fatto di partire piano e poi crescere fosse un piano studiato prima, Milan fa un sorriso anche più grande.

«Non ho mai strafatto – racconta – non sono mai andato fuori giri. Certo sono arrivato a tutta, l’avevamo studiata così. Sapevamo… eravamo quasi sicuri che Bigham avesse questa tattica, lo avevamo visto anche in qualifica. A metà gara aveva avuto un picco e poi aveva un piccolo decrescendo. Così mi sono detto che dovevo solamente fare il mio e basta. E poi negli ultimi 3-4 giri sono andato a tutta.

«Sono contento, perché questi europei erano fra i miei obiettivi stagionali. Ho iniziato bene la stagione al Saudi Tour. Questo è un altro traguardo che ho raggiunto e sono veramente contento del lavoro che abbiamo fatto con la squadra e con la nazionale».

Milan è arrivato agli europei di Grenchen sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria al Saudi Tour
Milan è arrivato agli europei di Grenchen sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria al Saudi Tour

Rammarico Villa

Mentre se lo mangia con gli occhi, il cittì Marco Villa riesce a fare un secondo punto della situazione dopo quello di ieri, a capo dell’oro di Consonni e del quartetto maschile, dopo l’argento delle ragazze.

«Paghiamo nelle gare di gruppo – dice Marco – mi dispiace per Mattia Pinazzi, che a questo europeo si è trovato a correre uno scratch condotto a velocità folli fin da subito. Credo in lui e continuerò a dargli fiducia. Se devo tornare indietro, posso dire che queste cose sono accadute anche a uno come Simone Consonni e adesso vediamo tutti che campione è diventato.

«Nell’inseguimento invece ci siamo – ammette – anche se siamo all’inizio della stagione, ma le gare di gruppo ci devono far riflettere. Ci mancano le gare in Italia e se solo potessimo utilizzare Montichiari per farne qualcuna, ci aiuterebbe».

Milan aveva già vinto il titolo europeo dell’inseguimento nel 2021, sempre qui a Grenchen
Milan aveva già vinto il titolo europeo dell’inseguimento nel 2021, sempre qui a Grenchen

Milan è al settimo cielo. La vittoria di tappa in volata al Saudi Tour. Il titolo europeo nell’inseguimento a squadre e ora quello individuale. I suoi 22 anni sono un inno alla prepotenza agonistica, all’entusiasmo e alla consapevolezza di limiti tutti da scoprire. Con quel po’ di partigianeria che ti viene quando li hai visti crescere e hai condiviso infiniti discorsi sulle loro potenzialità, ora la fantasia vola sulle strade verso Sanremo e poi più avanti sulle rotte del Nord…