Come due parentesi, una all’inizio e una alla fine, le azzurre della pista hanno aperto gli europei di Plovdiv con l’oro di Martina Fidanza nello scratch e li hanno chiusi oggi con l’oro di Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini nella madison. Nel mezzo, il bronzo di Miriam Vece nei 500 metri, l’argento di Alzini nell’inseguimento e quello del quartetto, ancora l’argento di Silvia Zanardi nella corsa a punti, l’oro di Balsamo nell’omnium e poi l’argento di Rachele Barbieri nell’eliminazione. Un bottino da grande potenza del ciclismo su pista, da non chiare il capo al confronto con Gran Bretagna e Russia.
Balsamo regina
Elisa Balsamo non stupisce più o, meglio, ci ha abituati al suo rendere semplice l’eccezionalità. In questo anno martoriato dal Covid, la piemontese si è portata a casa il bronzo nell’americana ai mondiali di Berlino e a seguire gli europei under 23 su strada a Plouay. Non ha partecipato agli europei under 23 su pista di Fiorenzuola per la caduta della Gand-Wevelgem, ma si è rifatta vincendo l’ultima tappa della Challenge by La Vuelta a Madrid e poi volando in Bulgaria per i due ori in pista.
A volte guardarsi indietro è un esercizio utile e pensando a lei viene facile il ricordo della vittoria nel mondiale juniores di Doha, circondata dalla stessa banda di scalmanate che ancora oggi la supportano in giro per il mondo. Al settimo cielo sul podio, frastornata durante il cocktail di festeggiamento sul mare, con i genitori accanto e il suo mondo da raccontare ai primi giornalisti.
«Mi riconosco in quella ragazza – dice Elisa, lungo la via dell’aeroporto – nel senso che il mio percorso da allora è stato e continua ad essere molto progressivo. Ogni anno mi scopro più forte e più motivata e ringrazio per questo la mia squadra, che mi sta lasciando crescere. Non c’è un taglio netto fra quella Elisa e come sono oggi».
Mie care inglesi…
La madison non è un terno al lotto, ma è comunque un bel rompicapo, soprattutto se in gara ci sono poche coppie di alto livello e quindi bisogna buttarsi in tutte le volate.
«Sapevamo che potevamo giocarcela – dice Elisa – contro quelle avversarie, soprattutto dopo aver visto come era andato l’omnium. Avevamo di fronte le coppie più forti a livello europeo da quando è stata introdotta la madison e confermo che se ci fossero state più partecipanti la tattica avrebbe rivestito un ruolo più importante. Ma confermo anche che aver battuto le inglesi nell’omnium e anche nella madison davvero non ha prezzo».
Capolavoro Guazzini
Sulla stessa linea anche Guazzini, campionessa europea nel quartetto U23 a Fiorenzuola e parte del trenino che a Plovdiv ha preso l’argento. A dire il vero, Vittoria aveva aperto la giornata con una leggera indisposizione che aveva fatto tremare le vene ai polsi dell’entourage azzurro. Tanto che a un certo punto, quando lei era ormai prossima alla riserva, il peso dei giri è passato sulle spalle della Balsamo. E quando alla fine si sono rese conto che alla volata sarebbe arrivata proprio Guazzini, la toscana si è rimboccata le maniche e ha tirato fuori l’ennesimo capolavoro di giornata.
«Per fortuna – sorride – una volta salita in pista, le cose si sono sistemate. Sì, speravo di vincere, ma sono gare particolari e il valore oggettivo delle inglesi faceva la differenza. Non è banale dire che hanno quasi fatto il record del mondo del quartetto, erano in forma. E quando alla fine ci hanno fatto i complimenti, la soddisfazione è stata al massimo. E’ bello aver vinto alla fine di un anno come questo, di fatto cominciato ad agosto. Ma adesso qualche settimana di vacanze non ce la toglie nessuno».
Valcar miniera d’oro
Il segreto sta anche nella provenienza comune e nella programmazione che essa rende possibile. Pur arrivando dagli angoli più disparati d’Italia, una bella fetta delle azzurre di Plovdiv veste quotidianamente la maglia della Valcar-Travel. Provate a leggere i prossimi nomi e diteci se non vi ricordano qualcosa. Martina Alzini, Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Vittoria Guazzini e Miriam Vece erano tutte in Bulgaria.
«Ho ricevuto molte offerte – spiega Elisa Balsamo – ma ho scelto di rimanere alla Valcar anche per il prossimo anno. Questo mi permetterà di lavorare bene per le Olimpiadi in pista. E’ una famiglia, siamo persone e non numeri. Valentino, il nostro sponsor, dice sempre che siamo le sue figlie. Ci conosciamo dal 2015, dal primo anno junior. Tengono a noi, si vede nei momenti di difficoltà, quando non mettono pressione».
Stasera probabilmente ci sarebbe da festeggiare, ma anche questa è una delle cose che l’attualità s’è portata via. La valigia dei ricordi che alle 20 si è imbarcata sul volo per l’Italia è bella piena di vibrazioni e colpi d’occhio che non dimenticheremo. E quando alla fine si potrà tornare a brindare, sarà davvero una gran festa.