Dino Salvoldi è stato chiaro: «In questo momento il settore juniores è un grande laboratorio, nel quale passano tantissimi ragazzi, la maggior parte dei quali freschi di cambio di categoria e con tanto, tantissimo da imparare». Del gruppo plurimedagliato del 2023 è praticamente rimasto un solo elemento: Davide Stella (con lui nella foto di apertura), al quale sono affidate un po’ le chiavi del gruppo, soprattutto per quel che riguarda la pista.
Stella è stato lo scorso anno un’autentica rivelazione, con lo straordinario tris di titoli europei ad Anadia nello spazio di due giorni (scratch, eliminazione e chilometro da fermo) e poi un bronzo a Cali nella rassegna mondiale. E’ chiaro che ora l’asticella si alza e in questo 2024 sono tante le aspettative riposte su di lui. Ma quello con cui ci troviamo di fronte è un Davide un po’ diverso.
«Capisco se qualche atleta del primo anno si è presentato a Montichiari con un po’ di titubanza, di timore – afferma il giovane friulano – anch’io lo scorso anno ero così e mi accorgo di come le cose siano cambiate in dodici mesi. Oggi mi sento molto più maturo, con un’altra voglia di fare. Se ripenso ad allora non avrei mai creduto che mi attendevano soddisfazioni così grandi. Ora invece sono conscio di quel che valgo e punto a confermarmi».
Salvoldi ha parlato apertamente di te come di un elemento guida, una sorta anche di traghettatore per i nuovi…
Ringrazio Dino per questo che è un attestato di stima. Mi fa piacere, è un bel ruolo, importante. Cercherò di valorizzarlo e di non deluderlo, possiamo formare un altro bel gruppo.
La tua stagione ricalcherà quella dello scorso anno?
No, qualcosa cambia. Nel 2023 proprio per puntare alla pista ed emergere ho messo un po’ da parte le mie ambizioni su strada. Quest’anno voglio riequilibrare il tutto, voglio vedere che cosa valgo davvero su strada. Sarà una stagione più articolata, per la quale sto già lavorando sodo con il mio preparatore Nunzio Cucinotta, che è anche il diesse della Gottardo Giochi Caneva. Ormai lo vedo più di mia mamma… Scherzi a parte, so che il mio lavoro è condiviso anche con Salvoldi, quindi vado sul sicuro.
Lo scorso anno avevi detto che in allenamento avevi fatto anche il quartetto, ma poi in gara erano andati altri. Quest’anno ambisci a un posto da titolare?
E’ un mio obiettivo. Mi voglio impegnare per quello, significherebbe che sono migliorato ancora. Perché un posto nel quartetto bisogna meritarselo, come è giusto che sia. In gara vanno sempre quelli che sono più forti. Io comunque ho intenzione di concentrarmi su pista sulle discipline olimpiche. Titoli e medaglie sono stati un bello sprone, ma ora voglio cominciare a guardare alle discipline più importanti, che hanno un approdo a cinque cerchi, quindi quartetto ma non solo, anche omnium e madison.
Proprio parlando di Olimpiadi, se dico Los Angeles 2028 che cosa pensi?
Ci punto già da ora, lo ammetto. La strada però è lunga, la concorrenza già tantissima e io sarò ancora molto giovane per allora. C’è tanto da lavorare, ma non mi tiro certo indietro.
La tua società è favorevole al doppio impegno?
Mi hanno sempre lasciato libero di fare tutti gli allenamenti necessari a Montichiari, anzi devo dire che Nunzio è sempre stato disponibile nell’accompagnarmi al velodromo per le sessioni settimanali e la distanza non è poca, almeno 300 chilometri… E’ chiaro che c’è una certa preferenza per le gare su strada, per gli allenamenti di gruppo ma sanno che per emergere bisogna essere costanti e quindi devo garantire una certa frequenza anche negli allenamenti al centro federale su pista.
A proposito di pista, ti alleni solo a Montichiari?
No, spesso mi sposto in Slovenia, a Nove Mesto dove c’è un bell’impianto e organizzano anche gare internazionali. Negli ultimi mesi dello scorso anno mi ci sono recato spesso, anche perché la distanza da casa mia è minore di quella di Montichiari, ora però considerando anche la scuola, mi concentro sulla strada e sulle trasferte verso il velodromo bresciano.
Su strada che cosa ti aspetti?
Il mio obiettivo è togliermi qualche soddisfazione e dedicarmici con maggiore attenzione e costanza. Nel 2023 ho ottenuto qualche buon risultato, ma vorrei fare di più, vorrei convincere Salvoldi a prendermi in considerazione anche per quel tipo di gare. Nello scorso anno sono riuscito a essere convocato in nazionale una volta, vorrei fare più trasferte all’estero perché s’impara tanto.
E’ vero che sei all’inizio del tuo secondo anno, ma pensi già a che cosa fare a fine stagione, hai già contatti con squadre development?
Contatti ci sono sin dallo scorso anno, ma per concretizzarli bisogna confermarsi. Per questo la stagione che sta iniziando è così importante per me, non posso fallire.