Martin sprint. Cattaneo primo italiano

22.10.2020
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Questa Vuelta proprio non smette di stupire. In Spagna è andato in scena l’ennesimo confronto fra titani. Primo Daniel Martin, secondo Primoz Roglic e terzo Richard Carapaz. La tappa era abbastanza ondulata, salvo un veloce arrivo in salita. Verso Laguna Negra de Vinuesa si è scatenato l’inferno.

Ma in questo inferno, c’è ancora un italiano che ha tenuto duro, Mattia Cattaneo. Al ritorno dopo l’ennesimo guaio della sua carriera, lo scalatore della Deceuninck-Quick Step ha chiuso 17° a meno di un minuto.

Mattia Cattaneo (30 anni) in azione
Mattia Cattaneo (30 anni) in azione
Mattia, come sta andando la tua Vuelta?

Per me benissimo. Non credevo di stare così bene. Vengo infatti dalla frattura alla vertebra che mi sono procurato al Giro dell’Emilia.

E come hai fatto?

Sono stato 15 giorni totalmente fermo. Avevo anche il busto. Però tutto sommato non ho perso tutto perché venivo da una grandissima mole di lavoro che avevo fatto in vista del Giro d’Italia. Quindi ho fatto dei richiami sostanzialmente, ma non mi aspettavo di essere così brillante.

In Spagna, ogni giorno è una lotta, vedendo gli arrivi…

C’è un livello da Tour. E infatti se si va a vedere la classifica, i primi dieci vengono dalla Grande Boucle. Ineos Grenadiers e Jumbo Visma stanno imponendo ritmi altissimi. Io però ogni giorno mi sento meglio. 

Oggi il gruppo ha trovato vento contro
Oggi il gruppo ha trovato vento contro
Oggi che tappa è stata?

Il vento ha condizionato molto la corsa. Un vento contrario. Però devo dire che tutto sommato è stata tranquilla, almeno fino alla salita finale. A parte quei due o tre corridori di Jumbo ed EF Cycling che hanno tirato, noi dietro stavamo bene. Nel finale però la Ineos ha attaccato la salita fortissimo. Io sono rimasto col drappello di testa fino ai meno due e all’ultima strappata non sono riuscito ad accodarmi anche perché mi sono “incastrato” con un altro corridore uscendo da una curva.

Che salita era?

Facile. Molto veloce, a parte l’ultimo chilometro. Io l’ho presa bene. Credo intorno alla decima posizione. Poi si andava fortissimo ed eravamo tutti in fila e più o meno sono rimasto lì. Le posizioni erano bloccate.

Ci proverai?

Io e Andrea Bagioli abbiamo carta bianca, ma con quei calibri non è facile. Terremo duro e vediamo cosa succederà.

Chi vedi per la classifica generale?

Carapaz. Vedo lui e la sua squadra concentrati e agguerriti. Anche Roglic va fortissimo, però è anche vero che dopo il Tour ha corso le classiche, ha vinto la Liegi. Quanto può durare ancora?

Stai seguendo il Giro d’Italia?

Non molto se devo essere sincero. Dovevo esserci anche io e guardarlo alla tv mi fa arrabbiare! Ho visto la crono del Prosecco e stasera darò uno sguardo alla tappa dello Stelvio. Mi spiace per Almeida e la mia squadra che avevano, ed hanno, fatto un qualcosa di straordinario.