Alessio Delle Vedove (in apertura foto Philippe Seys) passerà nelle fila della Intermarché Wanty Gobert. O meglio sarà nell’orbita di questo team, in quanto approderà nella squadra giovanile della WorldTour belga che nascerà giusto a partire dal 2023.
Ne avevamo parlato qualche tempo fa con il ragazzo stesso. Si tratta di un ennesimo super giovane che approda al professionismo e di un altro italiano che lascia la propria nazione per un’esperienza all’estero.
Su carta sembra ideale il Belgio per Delle Vedove: è un corridore potente, veloce, di una certa “stazza”. Il corridore della Borgo Molino Rinascita Ormelle va forte anche a crono, ha già saggiato il pavé nella Roubaix juniores con la maglia azzurra. E soprattutto ha talento. Può fare bene.
Lassù troverà un tecnico italiano, Valerio Piva, direttore sportivo che di esperienza ne ha in abbondanza, ma forse anche per lui ritrovarsi con uno juniores è una novità.
Valerio, Delle Vedove sarà con voi, lavorare con un “ragazzino” è una novità anche per te?
In effetti è qualcosa di insolito anche per me. Ma ricordo che Delle Vedove andrà nella nostra squadra giovanile e ogni tanto potrà fare delle gare con la WorldTour. L’obiettivo è di farlo crescere nel modo migliore. Dobbiamo coltivare il suo talento. E’ importante che stia comunque con noi, che stia in Belgio. Alessio deve imparare i nostri metodi di allenamento, i nostri modi di fare.
Come lo avete individuato?
Abbiamo chi è addetto allo scouting, chi segue i giovani e non decide solo in base ai risultati. Io almeno non mi baso su quelli. Il risultato è il finale di un percorso. Io cerco di capire chi è davvero il ragazzo, come corre, che famiglia ha alle spalle, che gare ha fatto… è un insieme di cose. E poi chiaramente ho anche chiesto informazioni a dei tecnici che conosco, che sono esperti del mondo giovanile, che personalmente non ho troppo tempo di seguire essendo sempre in giro con la prima squadra.
Delle Vedove starà in Belgio con voi?
Sì, ma facciamo una precisazione. Noi della WorldTour abbiamo la sede a Courtrai, più verso il confine con la Francia, non lontano da Lille, mentre la sede della continental è nel magazzino della logistica che si trova più nel centro del Belgio, più o meno a metà strada tra Leuven ed Anversa. Anche perché con le gare di cross lì è molto più comodo. Detto ciò: sì, gli daremo l’opportunità di stare in Belgio, abbiamo un appartamento per i ragazzi. Poi è anche vero che stare in Belgio in certi periodi dell’anno non sia propriamente un regalo!
Ah, sicuro: il clima non è dei migliori…
Però potrà prendere feeling con il clima, con il pavé, con la nostra mentalità…
Alessio sembra essere un corridore potente, un passista veloce. Ed anche in virtù di queste doti è stato portato in pista, tra l’altro con ottimi risultati. Gli lascerete aperta la porta del parquet?
Chiaramente i programmi li decideremo insieme. Noi siamo più propensi alla strada, ma se dovesse rientrare nei programmi della Federazione e della nazionale, okay. La pista è una scuola. Anche io vengo da lì. Può essere utile per il suo futuro, contribuisce allo sviluppo atletico e tecnico dell’atleta. E’ un bel bagaglio che si porta dietro. Quindi non sono contrario. Però, ripeto, prima facciamo i programmi.
Seguirai tu stesso Delle Vedove?
Lo seguirà Kevin Van Melsen, che tra l’altro in questi giorni sta ancora correndo in Italia e terminerà la carriera a fine stagione. Abbiamo scelto appositamente un tecnico giovane, fresco di gare. Uno che conosce e ha praticato fino all’ultimo il ciclismo moderno. Io potrò essere certamente un contatto e un aiuto per lui, specie per la lingua.
Hai già conosciuto il ragazzo?
Non ancora. Adesso io sono in Italia per queste gare di fine anno. Poi tornerò in Belgio e poi ancora riscenderò in Italia per le ultime gare. Magari lo vedrò a ridosso del Lombardia. In ogni caso a fine ottobre ci conosceremo di sicuro, in quanto con la squadra stiamo organizzando un incontro, che sia una cena di gala o un team building, vedremo.
Invece Valerio, qual è il tuo pensiero sui giovanissimi che passano? Al netto che Delle Vedove ufficialmente sarà in una continental…
Io dico che per me si dovrebbe arrivare al WorldTour per gradi. E’ come a scuola: prima le medie, poi le superiori, poi l’università… Le eccezioni ci sono state. Che poi la vera eccezione è stata una: Evenepoel e nonostante tutto anche lui ha avuto le sue belle difficoltà e ha pagato lo scotto di questa crescita veloce. Io preferisco una crescita graduale: juniores, under 23, pro’. Tutti oggi vanno a caccia del talento. C’è chi lo fa per lavoro e li fanno firmare il più presto possibile. Vogliono arrivarci prima degli altri e quando è così diventa un business e non va bene. Prima di fare certi salti i ragazzi devono imparare tante cose. Devono diventare uomini e poi atleti.