Firenze-Empoli, Leonardo Marchiori, 2020(Foto Scanferla)

Toscana, 50 corse a rischio. Ecco perché…

25.11.2020
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La Toscana dei dilettanti è sul piede di guerra, parola di Fabrizio Carnasciali. L’organizzatore di Mercatale è diventato il referente di almeno 10 società che il passaggio delle gare regionali a nazionali, per restare nei vincoli previsti Dpcm sulle manifestazioni sportive, l’hanno prima accolto con un sorriso. E poi, fatti i conti, l’hanno respinto. Ad ora, in attesa di una riunione prevista per il 4-5 dicembre, il rischio è che che 50 corse per dilettanti fra Toscana, Marche e Umbria non si disputino

E’ abbastanza evidente che siamo alle schermaglie di una trattativa appena iniziata. E’ evidente che gli organizzatori in questione morirebbero pur di non perdere per il secondo anno le proprie corse. Ma qualcosa per loro non va. E non sono i 200 euro da versare entro il 9 novembre come cauzione per avere la data, ma quello che c’è dopo.

Coppa Fiera Mercatale, Toscana(Foto Scanferla)
Coppa Fiera Mercatale, da sempre una gara regionale e una festa di paese (Foto Scanferla)
Coppa Fiera Mercatale, Toscana(Foto Scanferla)
Mercatale, una festa di paese (Foto Scanferla)

In primis, il problema è legato all’aumento dei costi. Per tante di queste manifestazioni la principale entrata è rappresentata dai proventi di sagre, feste di paese, riffe e attività dei circoli. Se tutto questo sarà ancora fermo a causa del Covid, dove troveranno i fondi? Anche perché alcune di queste società hanno in agenda fino a 5 gare ciascuna.

Che cosa non va, Carnasciali?

Non va che il passaggio da regionale a nazionale ci sembrava una buona idea, poi abbiamo cominciato a guardare i numeri, anche quelli pubblicati sul Comunicato 40 del Settore strada, e forse tanto buona non è.

Perché? Si parla comunque di importi inferiori rispetto alle tabelle per le gare nazionali…

Ma sempre di aumento si tratta. Abbiamo chiesto a Enzo Amantini in Umbria di verificare la variazione dei costi. Andando a braccio, gli aumenti riguardano la tassa di iscrizione e i premi: circa 500 euro. L’aggiunta di un cambio ruote: 300 euro. La necessità di transennare gli ultimi 300 metri anziché 150: 200 euro. I numeri di gara, compresi quelli da mettere sul telaio: 250 euro. L’ospitalità per il giudice in più: 100 euro. L’obbligo dell’auto con il tettuccio apribile, che se non la trovi devi affittarla e saranno sui 100 euro. Più di 1.200 euro per ogni gara. E poi comunque ci sono motivazioni tecniche.

Simone Velasco, Coppa Cicogna 2015(Foto Scanferla)
Simone Velasco vince la Coppa Cicogna del 2015 (Foto Scanferla)
Simone Velasco, Coppa Cicogna 2015(Foto Scanferla)
Velasco a Cicogna nel 2015 (Foto Scanferla)
Ad esempio?

Parliamo di Mercatale, dove pure le transenne sono in tutto il finale. Se diventa nazionale, non ho più la deroga a partire con più di 176 corridori. Diventa una corsa a invito in cui si può correre con 6 atleti anziché gli 8-9 per squadra che permetteva alle società locali di portare ragazzi che sarebbero stati a casa.

Non credi che dovremmo fare tutti uno sforzo da questo punto di vista e che è meglio correre in pochi che non correre affatto?

Dipende da quello che si intende per correre in pochi. Sapete quanti corridori rimarranno senza squadra quest’anno? Una vagonata, ma proprio tanti. Nelle gare regionali, il Comitato regionale può allestire una squadra mista e portarli a correre. Nelle nazionali no. Si deve dire loro che devono smettere? Io non lo dico, lo faccia qualcun altro. Io organizzo corse.

Le squadre cosa dicono?

E’ chiaro che le gare nazionali aprono la porta alle continental. E così le più piccole sono preoccupate, perché di solito a certi squadroni si dà un rimborso pur di averle alla partenza. Fa blasone. Adesso non si può più fare questa distinzione, sono tutti all’osso. Aggiungo che nelle gare regionali gli elite non possono correre, nelle nazionali sì. E allora mi fai lasciare a casa gli under 23 senza squadra per far correre gli elite?

Firenze Empoli 2020 (Foto Scanferla)
Firenze Empoli 2020, il gruppo in partenza. Corsa a rischio? (Foto Scanferla)
Firenze Empoli 2020 (Foto Scanferla)
Firenze Empoli a rischio? (Foto Scanferla)
Come se ne esce?

Una ventina di giorni fa, ci eravamo sentiti con le squadre toscane per mettere tre rappresentanti – un tecnico, una società e un organizzatore – e avere un confronto con il Comitato regionale. Poi però è arrivato il Comunicato 40 ed è nata questa posizione comune. Maltinti è con noi. Lui ha cinque corse e non può sostenere questo aumento. Così hanno delegato me. E visto che il 9 dicembre resta la data per la richiesta della data in calendario, ci vedremo il 4-5 dicembre con 10 società toscane, per trovare una posizione comune. Ad ora ci sono 50 corse che rischiano di saltare.

Tutte in Toscana?

In Toscana, certo. Ma anche nelle Marche dove abbiamo parlato con Montegranaro. L’Umbria con l’Amantini. La Lombardia con Carlo Saronni.

Ne hai parlato con Di Rocco?

Sì e mi ha detto che è l’unica soluzione per stare nei limiti del Dpcm. Poi ho parlato con Daniela Isetti, che ha parlato di abbassare i costi. E ancora ho parlato con Ruggero Cazzaniga del Settore tecnico, che ha parlato ancora del Dpcm. Noi si pensava ingenuamente che sarebbe stato un passaggio soltanto formale, ma così non è. Spero che nel frattempo si trovi un’intesa.

A margine e da altri approfondimenti, è emerso che ci sarebbero società disposte a pagare pur di correre: una notizia, dato che si tratterebbe delle società che solitamente si muovono soltanto in presenza di rimborsi. La controproposta di alcuni organizzatori è stata proprio quella di tagliare completamente i rimborsi: si organizza e chi vuole va a correre. Pare anche che la Fci abbia parlato di un fondo residuo di 600 mila euro con cui si rimborserebbero i costi di iscrizione. Ma se è vero e se basta per tutto l’anno, perché non abbassare direttamente le iscrizioni, evitando che le società versino soldi che potrebbero metterle in difficoltà?