Technipes in Francia in cerca della scintilla che accenda la stagione

21.05.2025
6 min
Salva

«Siamo arrivati in Francia martedì dopo un viaggio abbastanza lunghino, nulla a che vedere con quello che ci aveva portato in Algeria a inizio stagione». A parlare è Francesco Chicchi, diesse del Team Technipes #InEmiliaRomagna, il team continental resterà in Francia dal 19 maggio all’1 giugno.

«Correremo la Ronde de l’Isard, che parte domani (oggi per chi legge, ndr) e l’Alpes Isère Tour – prosegue il toscano – avevamo messo in programma di venire in Francia prima di sapere se avremmo partecipato al Giro Next Gen. Conferma arrivata nei giorni scorsi da RCS Sport & Events. Vista la situazione di incertezza sugli inviti avevamo deciso di cambiare un po’ i piani d’azione andando in altura nelle scorse settimane per arrivare pronti a queste due corse. Tanto il lavoro fatto si ripercuoterà fino al Giro Next Gen».

Il Team Technipes #InEmiliaRomagna arriva alle corse in Francia forte di un buon lavoro svolto in altura (foto Instagram/Ivan Toselli)
Il Team Technipes #InEmiliaRomagna arriva alle corse in Francia forte di un buon lavoro svolto in altura (foto Instagram/Ivan Toselli)

Alla ricerca di risposte

I rallentamenti che il Giro Next Gen ha vissuto per questa edizione hanno portato le squadre a lavorare in maniera diversa. C’è chi ha mantenuto l’impostazione degli anni scorsi andando in altura proprio in questo periodo, alla ricerca della condizione giusta. Altre squadre, come la Technipes, hanno optato per un piano diverso. Se i team hanno ricevuto la conferma della partecipazione solamente una settimana fa ancora è da svelare il percorso del Giro dedicato agli under 23. 

«Noi siamo venuti alla Ronde de l’Isard anche nel 2024 – racconta Chicchi – ed è stata una bella gara in preparazione al Giro. Forti del quarto posto di Crescioli della passata edizione abbiamo fatto richiesta anche quest’anno e l’hanno accettata subito. Poi è successo che ci è arrivato l’invito anche dall’Isere Tour e quindi ho pensato sarebbe stato giusto cogliere l’occasione. Forse in vista del Giro Next Gen è un po’ troppo, infatti faremo alcuni cambi tra una gara e l’altra. Ad esempio Alessandro Cattani, che correrà in questi giorni, poi riposerà. Anche Alunni non correrà entrambe le prove. Al loro posto verranno Dapporto e Scarpelli».

Uno dei giovani promettenti del team di Chicchi è Marco Martini, classe 2005 (foto Instgram/Technipes #InEmiliaRomagna)
Uno dei giovani promettenti del team di Chicchi è Marco Martini, classe 2005 (foto Instgram/Technipes #InEmiliaRomagna)
Cattani viene tenuto a riposo perché sarà l’uomo di riferimento per il Giro Next Gen? 

Allora sulla carta la nostra prima punta sarà Bagnara. E’ l’anno giusto per sfruttare queste occasioni al 100 per cento visto che è al quarto anno da under 23. Poi vedremo la strada cosa dirà, Cattani al Giro d’Abruzzo è andato forte, quindi tuteliamo anche lui, nonostante sia solamente un secondo anno. 

Questa deve essere la stagione di Bagnara?

Si tratta di una stagione fondamentale per lui dato che era già nell’orbita della Polti, con la quale ha corso da under 23 e ha fatto anche un’esperienza da stagista. 

Andare in altura prima è stata una conseguenza delle incertezze per il Giro Next Gen?

In realtà siamo andati in altura per arrivare pronti a queste due gare qui in Francia, poi il lavoro fatto si ripercuoterà anche sul Giro. Poi sapendo quali squadre ci potrebbero essere al Giro Next Gen diventa più facile per noi fare una buona prestazione in classifica in questi due appuntamenti d’oltralpe. Si vocifera possano venire praticamente tutti i devo team. Dovessero esserci Finn, Widar (il vincitore dello scorso anno, ndr) o anche il francesino che ha fatto un grandissimo Tour of the Alps (Paul Seixas, ndr) diventa difficile competere per la generale. 

In vista dei prossimi impegni Chicchi punta tanto su Bagnara, il 2025 deve essere il suo anno (foto Instagram/Luca Bagnara)
In vista dei prossimi impegni Chicchi punta tanto su Bagnara, il 2025 deve essere il suo anno (foto Instagram/Luca Bagnara)
Avete già un’idea di squadra da portare?

Sicuramente Bagnara ma anche qualche giovane. Vogliamo dare la possibilità ai ragazzi che rappresentano il nostro futuro di mettersi già alla prova. Anche se non arriveranno al 100 per cento visto l’impegno di queste due gare in Francia

Hai parlato tanto di Bagnara è al suo quarto anno da under ma al primo con voi, come state lavorando?

L’ho visto diverso in queste ultime settimane rispetto all’inizio di stagione. Credo che lui debba trovare il risultato, la scintilla in grado di accenderlo. Atleticamente è forte, ha buoni numeri, manca lo scatto a livello mentale. Un risultato positivo può dargli quel qualcosa in più che stiamo cercando. Fidatevi, ci parlo spesso. Anche durante il ritiro appena fatto tutti i giorni parlavo con lui e gli rompevo le scatole.

Per Chicchi e il suo staff è importante trovare il giusto equilibrio tra giovani e ragazzi più esperti (foto Instagram Technipes #InEmiliaRomagna)
Per Chicchi e il suo staff è importante trovare il giusto equilibrio tra giovani e ragazzi più esperti (foto Instagram Technipes #InEmiliaRomagna)
E cosa gli dici?

Che per passare professionista non deve accontentarsi di essere davanti nei finali e poi arrivare al traguardo. L’obiettivo è provare a vincere, mettersi in gioco e correre da protagonista. Da leader. Bagnara prima di prendere una decisione e far tirare la squadra ci pensa su delle mezz’ore e nel frattempo la corsa va via. 

Ma come si insegna anche questa parte? 

E’ Difficile. Gliene parlo tanto, gli dico che deve farsi rispettare di più in corsa deve avere quella volontà di dire «Voglio vincere». Sì, ma non è semplice cambiare la mentalità di un ragazzo, ma un passettino alla volta ci si può riuscire. Bagnara è arrivato quest’anno, non conosceva nessuno, me compreso. Non è facile fidarsi subito, ma con il tempo ci riusciremo. E’ un buono, ma è forte. Lo abbiamo anche portato in gare dove potesse correre da protagonista per sbloccarsi.

Ricorda un po’ Crescioli da questo punto di vista?

Per certi versi sì. Ormai il diesse oltre a fare i programmi deve essere anche un po’ psicologo. Anche a Pontedera sabato scorso era davanti e ha preso la volata finale troppo dietro. Poi torna da noi e dice «Ho sbagliato perché ho dormito». Da un lato spiace, dall’altro questa affermazione ci fa capire che piano piano gli stanno entrando quei meccanismi, quella mentalità di cui parliamo. 

In queste corse siete alla ricerca di un altro step?

Sarebbe bello averlo prima del Giro Next Gen. Bagnara sarà il nostro leader anche qui e cercheremo di tutelarlo fino in fondo. Vedremo. Io ci credo tanto nelle sue qualità.