Studente-atleta alto livello: dialogo fra scuola e sport

09.12.2022
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Nella recente intervista con Davide Cassani è emerso come lo sport si sia evoluto e di conseguenza la figura dell’atleta. Lo studio e l’apprendimento sono un passaggio fondamentale per chi pratica attività sportiva, soprattutto da giovani. Dal 2018, direttamente dal Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca), è nato il progetto studente-atleta di alto livello. L’obiettivo è conciliare e tutelare la carriera scolastica e sportiva dei nostri ragazzi. Per comprendere meglio il funzionamento di questo progetto, ancora sperimentale si legge sul sito del Ministero, ci facciamo accompagnare virtualmente da Silvia Epis: Direttore Tecnico Nazionale Giovanile.

Silvia Epis insieme a Dario Igor Belletta alle Olimpiadi giovanili europee del 2020 (foto FCI)
Silvia Epis insieme a Dario Igor Belletta alle Olimpiadi giovanili europee del 2020 (foto FCI)

L’inizio di tutto

Cinque anni può essere considerato un periodo breve, ma nella politica e nel campo delle proposte e dei disegni di legge non lo è affatto. 

«Il motivo per il quale è nato questo progetto – racconta Silvia Epis – è semplice. Tutte le varie federazioni hanno riconosciuto che in Italia mancasse un’organizzazione che conciliasse l’attività scolastica con quella sportiva. Non sempre si riusciva a venire incontro ai ragazzi che praticavano sport ad un certo livello. I professori e gli Istituti scolastici si discostavano poco dal programma di studio, che molte volte aveva la massima concentrazione nel periodo di più intenso dell’attività agonista dei ragazzi. Soprattutto nel ciclismo, per non parlare della BMX, dove l’attività internazionale la fai da giovane.

«Si tratta di un progetto – prosegue Epis – che nel corso dei vari anni scolastici è cresciuto sempre più. Nel primo anno, 2018/2019, gli iscritti al programma erano 1.505, nell’ultimo 27.577. Questo è sinonimo che il progetto funziona. La regione con l’adesione maggiore è la Lombardia con il 18 per cento, poi ci sono Lazio ed Emilia Romagna. Tuttavia le percentuali sono ben distribuite, questo testimonia come il progetto sia ben radicato sull’intero territorio».

La selezione dei ragazzi è rigida, ma necessaria per creare un progetto funzionale (foto Scanferla)
La selezione dei ragazzi è rigida, ma necessaria per creare un progetto funzionale (foto Scanferla)

I criteri di selezione

Non è un programma aperto a tutti, per aderire bisogna rispettare determinati criteri di selezione che decretano se l’atleta si può considerare un “atleta di alto livello”. Per gli sport individuali, è possibile accedere se si è un atleta tra i primi 36 posti nella classifica federale di riferimento, per categoria o anno di nascita. 

Per il ciclismo sono prese in considerazione le seguenti classifiche: piazzamento nelle prime cinque posizioni ai campionati italiani (per specialità e categoria), piazzamento nelle prime cinque posizioni nei Circuiti Nazionali del Settore Fuoristrada e BMX e piazzamento nelle prime tre posizioni nei Campionati Regionali (per specialità e categoria). 

Ivan Toselli, dal 2023 junior di primo anno, ha la scuola al centro della crescita (foto Coppa d’Oro)
Ivan Toselli, dal 2023 junior di primo anno, ha la scuola al centro della crescita (foto Coppa d’Oro)

Come funziona?

In pratica come è organizzato il programma studente-atleta di alto livello? Come si coordina l’attività tra la scuola e società sportiva?

«Si nominano un tutor scolastico ed un tutor sportivo – spiega Epis – due figure che tra loro si confrontano cercando la migliore soluzione tra i vari impegni. A livello di POF (Piano di Offerta Formativa, ndr) non cambia nulla per lo studente. Gli obiettivi di apprendimento sono gli stessi dei compagni. Si tratta di coordinare, nella miglior maniera possibile, le due attività: quella sportiva e quella scolastica. Per esempio: se un ragazzo ogni domenica ha una gara, si eviterà di mettergli interrogazioni o verifiche il lunedì, per dargli la possibilità di recuperare. 

«Durante la settimana – riprende – per fare un altro esempio, soprattutto in inverno che le giornate si accorciano ci sono delle assenze giustificate per determinati allenamenti. Pensate ad un ragazzo che deve uscire in bici, se alle 17 è buio per forza di cose dovrà anticipare l’uscita da scuola. Si tratta di un dare e avere, perché lo studente poi è chiamato a recuperare le ore perse con maggiore studio individuale». 

I ragazzi hanno un’attività scolastica che si conforma al calendario delle corse (foto Rodella)
I ragazzi hanno un’attività scolastica che si conforma al calendario delle corse (foto Rodella)

Il riscontro

«Il progetto prosegue bene e bisogna ammettere che fosse davvero necessario – conclude Silvia Epis – prima del 2018 ogni federazione era indipendente. Questo causava grandi squilibri tra i vari sport, nel calcio, come nella ginnastica artistica i ragazzi venivano mandati in istituti privati o serali per conciliare meglio le due attività. Il costo per le famiglie era notevolmente più elevato, il progetto messo in piedi dal Ministero viene incontro a tutte le situazioni economiche e sociali. In più non crea sproporzionalità di trattamento tra una federazione e l’altra».